TRIANGI, Francesco Guglielmo Domenico
– Nacque a Trento, capitale dell’omonimo Principato vescovile, il 4 luglio 1677 da Ascensio (v. la voce in questo Dizionario) e da Isabella Saracini, discendente di un’antica famiglia patrizia.
La famiglia paterna, di origine valtellinese e immigrata a Trento nei primi decenni del Cinquecento, si era insediata nel quartiere tedesco, animato da molte attività commerciali e dove i primi esponenti della famiglia gestivano delle osterie. Nel 1618 Giovanni Battista, nonno paterno di Francesco Guglielmo, abbandonò questa zona, acquistando una residenza in Contrada Larga (attuale via Belenzani), quartiere prediletto dalle famiglie nobiliari per la sua posizione centrale e prossima ai luoghi simbolo del potere civile. Sempre il nonno paterno, nel 1616 ottenne il privilegio di nobiltà imperiale dall’imperatore Mattia d’Asburgo e il padre di Francesco Guglielmo contribuì all’ascesa sociale della famiglia svolgendo incarichi di rilievo presso la corte asburgica, gli stessi che assunse poi Francesco Guglielmo. L’anno in cui nacque luci e ombre colpirono la figura del padre. Se per un verso la distinta posizione raggiunta dalla famiglia trova conferma nel padrino e nella madrina che tennero a battesimo Francesco Guglielmo – il neoeletto principe vescovo Francesco Alberti Poia (nominato principe vescovo il 3 aprile 1677, fu consacrato l’anno seguente) e Marina moglie del conte Colico nata Alberti Poia – per l’altro i consoli chiesero la rimozione di Ascensio e di altri suoi colleghi dalla carica di consigliere del principe vescovo.
Non si hanno notizie della giovinezza di Francesco Guglielmo, che trascorse prevalentemente a Innsbruck, dove il padre si era trasferito per attendere all’incarico di consigliere della reggenza. Nella città enipontana compì gli studi e si laureò in giurisprudenza a Vienna, città nella quale risiedette per alcuni anni. Ivi, infatti, nacquero almeno due dei nove figli avuti dal matrimonio del 1706 con Maria Anna Stockhammer zu Liechtenhag figlia di Franz Edlen Stockhammer, rettore dell’Università di Vienna e medico imperiale. Le alleanze realizzate attraverso i matrimoni della prole e i rilevanti incarichi assunti dai figli qualificano la solida posizione sociale ottenuta dalla famiglia Triangi: Giovanni Giorgio (1721-1807), sposatosi a Vienna con Anna Maria Buol zu Bernberg, in seguito si trasferì a Trento dove tra il 1758 e il 1793 fu eletto per dieci volte console nella Magistratura consolare, il massimo organo amministrativo della città, e nel 1790 fu insignito dal principe elettore di Baviera del titolo di conte del Sacro Romano Impero; Antonio Francesco (1723-1800) sposò nel 1752 Elisabetta Manci, nel 1761 divenne vicecapitano del Circolo ai confini d’Italia in Rovereto, due anni dopo ottenne la carica di capitano del Circolo del burgraviato e Venosta in Merano; Francesco Girolamo (1729-1792), unitosi in matrimonio con Lucia Teresa Sardagna, fu consigliere di reggenza a Innsbruck, poi divenne consigliere d’appello e nel frattempo, nel 1780, ottenne il titolo di barone; Giuseppe Marco Leone (1738-1790) divenne canonico della cattedrale di Trento nel 1768. Nulla conosciamo del primogenito maschio Ascensio Giovanni Battista (nato nel 1711), probabilmente morto in tenera età come il fratello Francesco Giuseppe Guglielmo (1713-1714) e la sorella Teresa Maria Anna (nata nel 1709), mentre della primogenita Maria Anna (1707-1782?) sappiamo che sposò Francesco Cazuffi, esponente di una delle famiglie più illustri della città di Trento.
La biografia di Triangi ricalca di molto quella del padre Ascensio. Oltre ad aver conseguito la medesima laurea in giurisprudenza a Vienna, indirizzo di studio assai comune ai giovani nobili dell’epoca, tornato a Innsbruck, nel 1700 divenne consigliere della reggenza tirolese, incarico che aveva ricoperto pure il padre e che in seguito assunse il figlio Francesco Girolamo: per tre generazioni, dunque, i Triangi furono nella reggenza enipontana. Dal padre Francesco Guglielmo ereditò altresì la passione per lo studio della storia, della quale diede un saggio con la Concinnatio historico-politica, de & pro arcanis imperium, edita a Vienna nel 1700. La sua attività di storiografo fu encomiata dall’imperatore Giuseppe I, che nel 1709 lo nominò storiografo di corte, ruolo che venne confermato dal suo successore, il fratello Carlo VI d’Asburgo.
Sulla Concinnatio historico-politica, l’unica opera di Francesco Guglielmo a quanto pare edita, si può condividere il sospetto esternato da Giovanni Battista Bampi, secondo il quale molti dei materiali utilizzati per realizzarla erano stati raccolti e rielaborati dal padre Ascensio. In effetti, questi nella prefazione della sua Historiarum novissimi belli Germanici dichiara di voler pubblicare altre opere per narrare le imprese di Casa d’Austria e ne riporta i titoli. Per avvalorare la sua ipotesi Bampi (1883) osserva che l’autore della Concinnatio historico-politica «mostrasi fornito di tali cognizioni spettanti alla politica ed all’amministrazione dei singoli stati d’Europa e di buona parte dell’Asia, e così profondo conoscitore del cuore umano e dei segreti di corte, da far giustamente supporre in lui un uomo di acuto ingegno non solo, ma pratico ancora delle corti e dei politici arcani, il che se si attaglia ad Ascensio, non credo possa ritenersi d’un giovane di soli ventitré anni, quanti appunto ne contava in quel tempo Francesco Guglielmo» (p. 44).
Anche se verosimilmente Francesco Guglielmo fece tesoro degli appunti paterni, egli apprese compiutamente l’attività di storiografo al punto da svolgere questa professione per due imperatori. Alla Concinnatio historico-politica, opera nella quale discute tra gli altri argomenti dell’origine della politica negli Stati, ne seguirono altre manoscritte. Alcune sono interessate a narrare la vita e le imprese degli imperatori Leopoldo I, Giuseppe I e Carlo VI (Historia Caesaris Leopoldi Magni; Praefatio Relationis in vitam Caesarum Iosephi I; Opus annotationum indicantium materiam historiae Caesaris Iosephi I et Caroli VI). Di altra materia tratta il De Imperatore: tractatus historico-politico, nel quale l’autore mise a frutto la sua formazione di giureconsulto. Non si può non constatare che nonostante Francesco Guglielmo avesse svolto l’attività di saggista e di storiografo per due imperatori solo una sua opera fu data alle stampe.
Verso gli anni Cinquanta del Settecento Triangi si trasferì nella città natale, dove, come riferito in precedenza, tre dei suoi figli ottennero ragguardevoli posizioni politiche nelle istituzioni locali.
Morì a Trento il 27 agosto 1765 e fu sepolto nella tomba di famiglia, sin dal 1619 posta nella chiesa di S. Maria Maggiore di Trento.
Opere. Concinnatio historico-politica, de & pro arcanis imperium. Non minus in Dominationis beneficium congesta, quam in populorum salutem digesta; ut Imperium & subjectio sit pars humanae felicitatis quave in Dominatione, Viennae Austriae 1700. Nel fondo Mazzetti della Biblioteca comunale di Trento sono conservati i seguenti volumi manoscritti: BCT1–801-803: Opus annotationum indicantium materiam historiae Caesarum Iosephi I et Caroli VI ordine alphabetico digestum cum notis; BCT1-1021: Continuatio operis adnotationum [...] a Lit. L usque Z. de annis 1714-1715 (1717); BCT1-1022: Praefatio Relationis in vitam Caesaris Iosephi I, de anno 1712 (XVIII secolo); BCT1-1023: De Imperatore: tractatus historico-politico juridicus duas per dissertationes sex in partes divisus (XVIII secolo); BCT1-1024: Historia Caesaris Leopoldi Magni (XVIII secolo). Si segnalano inoltre a Vienna, Österreichische Nationalbibliothek, Sammlung von Handschriften und alten Drucken, Cod. 9772: Observationes in librum I Regum pro principe et subdito, a. 1719; Cod. 9773: Summa speculi historico-moralis pro principe et subdito, a. 1719; Cod. 7908: Supplicatio germanica ad Mariam Theresiam.
Fonti e Bibl.: Nel 2014 Lucia Triangi donò opere d’arte e arredi di famiglia al Museo del Castello del Buonconsiglio di Trento e ciò che era rimasto dell’archivio Triangi in Trento alla Biblioteca comunale di Trento. La sottoserie Biografie conserva una camicia dedicata a Francesco Guglielmo (BCT75-1.2, n. 18) contenente appunti manoscritti e dattiloscritti. Altre notizie biografiche si possono ricavare dal dossier dattiloscritto di Enrico Giovanelli, datato 1950 (BCT75-1.2, n. 14), di cui sono ivi conservate due versioni dattiloscritte in tedesco dal titolo Beiträge zu einer Genealogie der Familie der Triangi e una fotocopia di una versione in italiano. Per elaborare questo dossier, che riporta brevi biografie dei componenti della famiglia Triangi dalla metà del Quattrocento all’Ottocento con dati non sempre concordi con altre fonti, Giovanelli si servì di fonti provenienti dagli archivi di Bolzano, Innsbruck e Vienna.
G.B. Bampi, Cenni sulla vita e sulle opere di Ascensio e F.G. T., in Archivio trentino, II (1883), pp. 33-53; F. Ambrosi, Scrittori ed artisti trentini, Trento 1894 (ed. anast. Bologna 1972), p. 49; V. Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana: famiglie nobili e titolate viventi..., VI, Milano 1932 (ed. anast. Bologna 1969), pp. 709 s.; C. Donati, Ecclesiastici e laici nel Trentino del Settecento (1748-1763), Roma 1975, p. 287; G.M. Rauzi, Araldica tridentina, Trento 1987, p. 351; G. Tabarelli de Fatis - L. Borelli, Stemmi e notizie di famiglie trentine, Trento 2004, p. 290; A.F. Triangi, Cronache dal Consiglio aulico, a cura di M. Stenico, Trento 2014, pp. 25-27; Riflessi di nobiltà. La donazione Triangi a Castel Caldes, a cura di M. Longhi, [Trento] 2018 (in partic. M. Stenico, I Triangi di Trento: dalla mercatura alla nobiltà imperiale. Note dall’archivio di famiglia, pp. 11-23; M. Longhi, Con il favore degli angeli. Sulle tracce della collezione Triangi, pp. 25-43).