Nobile e collezionista (Rimini 1574 - Roma 1657). Fu Cavaliere dell’Ordine di S. Stefano di Toscana, Cameriere segreto dei papi Leone XI, Gregorio XV e Urbano VIII, Senatore di Roma. Grande collezionista di antichità, godé dell’appoggio di papa Innocenzo X, collocò un imponente sarcofago paleocristiano nell’atrio del Pantheon, con un’epigrafe rivolta contro l’ignoranza iconoclasta dei protestanti. Nel 1630 donò varie antichità alla Biblioteca Vaticana, una marmorea adorazione dei Magi alla Basilica dei SS. Apostoli e collocò un sarcofago paleocristiano nel portico di S. Maria Maggiore con una targa dedicatoria al cardinale Antonio Barberini. Con una lettera del 20 dicembre del 1649, Francesco comunicò al re di Francia Luigi XIV la decisione di voler donare alla monarchia francese l’intero suo museo. Nel 1653, poiché vicino al cardinale Mazzarino, donò, da collocare ai piedi della doppia scalinata della Chiesa della SS. Trinità dei Monti una coppia di capitelli e due bassorilievi, raffiguranti san Luigi IX di Francia e san Francesco di Paola, come appare dall’iscrizione posta ancora oggi ai piedi di questi: Donum Equitis Gualdi Ariminensis. Anno MDCLIII. Fu sepolto nella Basilica dei SS. Apostoli.