CISERI, Francesco Giuseppe
Nacque a Firenze il 19 maggio 1858 da Antonio e Cesira Bianchini. La sua educazione artistica dipende strettamente dall'attività paterna: egli fu costantemente presente nello studio del padre, collaborando con lui in moltissime occasioni, almeno a partire dal 1873. Nel 1875 cominciò il normale corso di studi artistici presso l'Accademia di belle arti a Firenze. Fra i suoi primissimi lavori vanno ricordati, entrambi del 1877, una replica di un Sacro Cuore di Maria, già eseguito dal padre (destinata alla chiesa di S. Martino a Brozzi), e un ritratto dell'imperatore del Brasile, Don Pedro, ricavato da una fotografia; nello stesso anno accompagnò il padre in uno dei suoi frequenti viaggi a Roma. Nel 1883 è documentato un altro suo ritratto, quello di Mario Brian Rei, cognato della sorella Caterina; sempre nel 1883, inoltre, partecipò alla Promotrice fiorentina con un quadro di genere, l'Annaspo. Il suo primo lavoro importante risale al 1884, quando eseguì un Sacro Cuore per la chiesa del S. Salvatore a Gerusalemme; per la stessa chiesa finirà nel 1886 una copia molto libera del Sogno di S. Giuseppe, dipinto da Antonio circa dieci anni prima: commissioni, queste, ottenute attraverso il padre, il quale aveva ricevuto numerosi incarichi per le chiese di Gerusalemme.
Nel 1889 soggiornò per alcune settimane a Parigi allo scopo di visitare l'Esposizione universale, e scrisse alla famiglia lettere in cui si dichiarava sbalordito dai risultati artistici raggiunti da altre nazioni, segnalando particolarmente i dipinti francesi, spagnoli e russi. L'anno seguente compì un viaggio di istruzione a Berlino, lavorando subito dopo a una copia della Madonna con Bambino di Murillo nella Galleria Palatina di Firenze, su commissione di un collezionista russo. Nel 1900, inoltre, partecipò al concorso Alinari con una Madonna con Bambino (vedi G. Branca, in L'Italia illustrata, 25 marzo 1900, p. 94).
Le notizie certe sull'attività del C. terminano a questa data.
Morì a Firenze l'8 nov. 1935.
Dal 1900, per gli ultimi trentacinque anni della sua esistenza, non partecipò alla vita artistica fiorentina e rimase assente da tutte le mostre di un certo rilievo interrompendo praticamente la sua attività pubblica di artista, condizionato fra l'altro da alcune tristi e luttuose vicende familiari. Questo lungo periodo della sua vita potrà essere ricostruito con precisione solo attraverso lo studio dei documenti che lo riguardano e che sono conservati inediti dai suoi discendenti nella villa di Costalpino (Siena), ove si trovano anche molte sue opere: ritratti (spesso non finiti), alcuni bozzetti, nature morte, paesaggi. Nello stesso luogo esiste anche un piccolo ma interessante archivio di lastre fotografiche, molte delle quali riprendono modelli in posa nello studio; fra queste si segnalano alcuni negativi preparatori all'elaborazione di un dipinto raffigurante un episodio biblico, con ogni probabilità una Agar nel deserto.
Fonti e Bibl.: Oltre a citazioni - sempre incidentali - in una parte della bibliografia che riguarda il padre del C., e oltre ai documenti inediti che loriguardano e che sono conservati dai suoi discendenti, si elencano qui le poche voci che ne trattano specificatamente: A. De Gubernatis, Diz. degli artisti ital. viventi, Firenze 1889, p. 128 (costituisce in pratica la fonte di tutte le notizie utilizzate dalla bibliografia successiva); E. Spalletti, Per Antonio Ciseri. Un regesto antologico di documenti dall'archivio dell'artista, in Annali della Scuola norm. sup. di Pisa, II (1975), pp. 563-778 passim; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VII, p. 14; H. Vollmer, Künstlerlexikon des XX. Jahrh's, V, p. 382; A. M. Comanducci, I pittori italiani dell'Ottocento, II, Milano 1971, p. 753.