GHILARDUCCI, Francesco
Nacque a Viareggio da Raffaello e da Chiara Di Francesco il 21 dic. 1857. Dopo avere studiato lontano da casa, in collegio, a causa di precoci dissapori familiari che contribuirono non poco a temprarne l'inconfondibile durezza di carattere, nel 1881 si laureò in medicina e chirurgia presso l'Istituto di studi superiori di Firenze.
Esercitata per sette anni la professione in una condotta della Lunigiana, desiderando approfondire le proprie conoscenze di neuropatologia al cui studio si era dedicato da autodidatta, nel 1888 si recò a Parigi, presso la celebre scuola di J.-M. Charcot alla Salpetrière. In questa sede acquisì una notevole esperienza in tema di fisiopatologia e di clinica delle affezioni del sistema nervoso e nel 1890, tornato in Italia, impiantò nella propria abitazione, superando non indifferenti difficoltà economiche, un ambulatorio gratuito per la cura delle malattie nervose. Si era trasferito a Roma, ove aveva dato inizio a una serie di conferenze, presso l'ospedale S. Spirito, che finirono per divenire veri corsi di elettrologia, sebbene privi del riconoscimento ufficiale e nemmeno qualificati come corsi liberi. Nel 1897 conseguì la libera docenza in neuropatologia.
Intanto l'interesse del G. andava decisamente orientandosi allo studio della radiologia medica. Già attratto dai problemi della fisica applicata alla medicina, prospettatigli dall'insegnamento dell'elettroterapia impartito da Charcot e dalle indagini di elettrofisiologia cui aveva dato inizio alla Salpetrière, rimase affascinato dal nuovo, vasto e promettente campo di ricerche che la scoperta di W.C. Röntgen aveva aperto alla scienza medica. Dedicatosi interamente all'approfondimento degli studi di radiodiagnostica, radioterapia e radiobiologia, in brevissimo tempo emerse come uno dei più autorevoli esperti del settore e si adoperò con tenacia per l'istituzione di un corso ufficiale della nuova specialità. Grazie alla sua iniziativa, nell'anno accademico 1906-07 l'Università di Roma creò la cattedra di elettroterapia e radiologia, la prima in Italia e una delle prime nel mondo, la cui direzione gli fu affidata per incarico. Intrapreso con entusiasmo il nuovo ufficio, il G. trasferì nel gabinetto universitario tutti i suoi apparecchi privati e, abbandonando ogni altra attività professionale, si dedicò esclusivamente all'insegnamento: nasceva così, di fatto, l'istituto di elettrologia e radiologia medica dell'Università di Roma, che trovò collocazione in locali messi a disposizione dall'istituto di clinica medica.
Allo scoppio del primo conflitto mondiale, il G., nonostante l'età avanzata, si arruolò volontario e partecipò attivamente alle operazioni guidando personalmente un'ambulanza radiologica. Tornato alla vita universitaria, nel 1919 fu nominato professore ordinario.
Dotato di solide basi teoriche e di una autorevole personalità di ricercatore, il G. fu autore di interessanti studi di neuropatologia e di radiologia che illustrò in numerose pubblicazioni.
Già durante gli anni trascorsi in condotta dette prova delle sue capacità dando alle stampe uno studio commissionatogli dal Comune di Fivizzano, Analisi bacteriologica delle acque di Fivizzano eseguita nell'istituto di anatomia patologica della R. Università di Pisa (Firenze 1886), e la descrizione di un caso di lesione organica del sistema nervoso consecutivo a sindrome influenzale, il primo consegnato alla letteratura medica, Sopra un caso di poliomielite anteriore acuta consecutiva alla influenza con esito di rapida e completa guarigione, in Rass. di scienze mediche, V (1890), pp. 349-359. Nel periodo parigino cominciò a interessarsi della patologia organica del sistema nervoso e delle tecniche elettroterapiche producendo vari lavori, alcuni dei quali di notevole interesse scientifico e pratico: Contributo alla diagnosi differenziale tra l'isterismo e le malattie organiche del cervello, in Rivista clinica, XXXII (1892), pp. 117-177, studio di vasto respiro nel quale la dimostrazione dell'influenza esercitata dai diversi momenti etiopatogenetici sul determinismo delle differenti modalità della nevrosi, l'abbozzo di una teoria esplicativa dell'attacco isterico, l'interpretazione di molti attacchi come effetto di autosuggestione frequentemente scatenata da traumi psichici appaiono precorrere le teorie sull'isteria successivamente enunciate da J.F.F. Babinski; Sur une nouvelle forme de la réaction de dégénérescence (réaction de dégénérescence à distance), in Archives d'éléctricité médicale, expérimentale et clinique, IV (1896), pp. 17-35; Sopra una nuova forma della reazione degenerativa (reazione degenerativa a distanza), in Il Policlinico, sez. medica, II (1895), pp. 617-636; Contributo alla conoscenza più esatta della reazione degenerativa, ibid., III (1896), pp. 651 s., segnalazione del fenomeno elettrofisiologico divenuto noto come "reazione degenerativa di Ghilarducci" osservabile frequentemente nei muscoli colpiti da paralisi periferiche consistente nello spostamento in senso distale, in prossimità del tendine o al di là dell'inserzione ossea del tendine, del punto di eccitabilità elettrica; I movimenti ausiliari degli emiplegici in rapporto alla patogenesi ed alla prognosi delle contratture, ibid., IV (1897), pp. 582-598; Una nuova teoria sulla patogenesi delle contratture e degli spasmi associati nelle paralisi periferiche del nervo facciale, ibid., VII (1900), pp. 277-289, esemplari studi delle paralisi periferiche; Contributo allo studio della mielite acuta sperimentale da streptococco, in Ricerche fatte nel laboratorio di anatomia umana normale della R. Università di Roma e in altri laboratori biologici, XI (1905-06), pp. 183-259; Le alterazioni della eccitabilità elettrica nerveo-muscolare nelle lesioni periferiche del nervo omologo, in Bullettino della R. Accademia medica di Roma, XXXVIII (1912), pp. 158-188.
Nel settore della radiologia medica, spetta al G. il grande merito di essersi occupato dei problemi di radiobiologia e di aver enunciato la prima concezione di dose biologica (si veda, per es.: Azione biologica combinata delle sostanze florescenti e dei raggi X, ibid., pp. 76-86; Intorno ad alcune vedute moderne sull'azione biofisica dei raggi X, in La Radiologia medica, VI [1919], pp. 153-205; I fondamenti biofisici della radioterapia, ibid., pp. 7-13). Egli fu inoltre autore di una serie di studi e di osservazioni riguardanti le tecniche di impiego dei raggi X in diagnostica e in terapia, tra cui si ricordano qui: Azione dei raggi X sulle artriti ed adeniti tubercolari, in Il Policlinico, sez. medica, XVII (1910), pp. 429-445; L'automobile radiologico nei servizi in guerra, ibid., sez. pratica, XXII (1915), pp. 899-901; Sopra alcune modalità tecniche per rendere più agevole, rapida ed esatta la ricerca dei proiettili nei tessuti per mezzo della radioscopia, ibid., XXIII (1916), pp. 37-41; Sopra un metodo semplice ed esatto per la localizzazione dei corpi estranei, ibid., pp. 325-328; Sopra di alcune cause di errore nella ricerca e nella localizzazione dei proiettili per mezzo dei raggi X, in La Radiologia medica, IV (1917), pp. 1-5; Azione antibatterica dei raggi secondari, in Bull. della R. Accademia medica di Roma, XLVI (1920), pp. 34-37; Nuovi esperimenti sull'azione antibatterica dei raggi secondari, ibid., XLVII (1921), pp. 120-122.
Tra i vari studi del G. vanno inoltre ricordati quelli sull'impiego della folgorazione per il trattamento dei tumori maligni e per la terapia delle nevralgie ribelli e inveterate (Azione biologica e curativa della folgorazione, ibid., XXXV [1909], pp. 251-259) e della diatermia nel diabete (Azione della diatermia sul diabete umano e sperimentale, ibid., XXXVIII [1912], pp. 189-228, lavoro questo che segnò l'inizio dei suoi studi sull'azione locale delle correnti ad alta frequenza) e le ricerche sull'azione antibatterica del radium (Azione del radium sulle culturedel bacillo tubercolare, ibid., XXXIX [1913], pp. 221-230).
Il G. partecipò attivamente alla nascita e allo sviluppo della radiologia medica, prendendo parte ai congressi della specialità e presiedendo il terzo che si tenne a Roma nel 1920. Nel 1922 fondò l'Associazione romana di radiologia; presidente della Società italiana di elettrologia e radiologia, membro del Comitato nazionale per la lotta contro il cancro, fu più volte rappresentante dell'Italia in congressi internazionali di radiologia. Dal 1908 era socio dell'Accademia medica di Roma.
Pittore dilettante, eseguì apprezzati dipinti che donò, insieme con disegni e con l'intera sua raccolta libraria, alla Biblioteca dell'istituto di radiologia dell'Università di Roma, ora intitolata al suo nome, ove sono raccolti in due volumi gli estratti di molti suoi lavori.
Il G. morì improvvisamente a Portoferraio, nell'isola d'Elba, il 5 ott. 1924.
Fonti e Bibl.: Notizie anagrafiche fornite da don Eolo Perondi, rettore della chiesa della Ss. Annunziata di Viareggio; necr. in La Radiologia medica, XI (1924), pp. 709-712; Il Policlinico, sez. pratica, XXXII (1925), p. 989; Bullettino e atti della R. Accademia medica di Roma, LI (1925), pp. 181-183; Annuario della R. Università degli studi di Roma… 1925-26, Roma 1926, pp. 269-271; N. Spano, L'Università di Roma, Roma 1935, pp. 182, 247, 337; M. Gozzano, Trattato delle malattie nervose, Milano 1964, pp. 695 s.; A. Pazzini, La storia della facoltà medica di Roma, Roma 1961, I, pp. 394-398; II, p. 495; Immagini e segni dell'uomo. Storia della radiologia italiana, a cura di A.E. Cardinale, Napoli 1995, ad indicem; I. Fischer, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte… [1880-1930], I, p. 497; Enc. Italiana, XVI, p. 915, s.v.Elettrodiagnostica.