GASPARINI, Francesco
Figlio di Nicolao e di Elisabetta Belfiore, nacque a Camaiore (Lucca) il 19 marzo 1661 e venne battezzato nella collegiata di S. Maria Assunta.
Il padre apparteneva alla media borghesia di Camaiore e nel 1637 figurava nell'elenco degli eletti dal Consiglio per il "sesto" Lucchese, dove abitava e dove era proprietario di alcuni immobili. Fratelli del G. furono: Maria (n. 1659), Angela (n. 1664), Paolo Lorenzo (n. 1668, anch'egli musicista) e Sita Silea (n. 1671) (cfr. Dalmonte, 1981, pp. 25-35). Poco o nulla si conosce della prima formazione del G. in Camaiore. Sappiamo che dopo il 1680 era a Roma, dove studiò con A. Corelli e B. Pasquini. A Roma, il 28 nov. 1685, sposò la romana Maria Rosa Borrini.
Nel 1682 il G., che ricopriva la carica di organista nella chiesa della Madonna dei Monti, iniziò la collaborazione con l'oratorio del Ss. Crocifisso di S. Marcello, per il quale compose alcuni oratori. Nel 1684 fu aggregato come cantore all'Accademia filarmonica di Bologna e l'anno successivo come compositore. La sua prima opera, Olimpia vendicata, fu rappresentata a Livorno nel 1686: nel 1689 divenne membro dell'Accademia di S. Cecilia a Roma. Negli anni successivi (1689-99) il G. si affermò definitivamente come operista componendo lavori per il teatro Capranica e il teatro della Pace. Nel 1701 si trasferì a Venezia, dove accettò l'incarico di maestro di coro presso l'ospedale della Pietà, con un salario annuo di 200 ducati. Il suo primo lavoro composto per la Pietà fu l'oratorio Triumphus misericordiae, cui ne seguirono altri, uno ogni anno. Nella stagione 1702-03 esordì a Venezia come autore di melodrammi, quasi tutti rappresentati al teatro Tron a S. Cassiano. La quantità e la qualità delle composizioni fornite dal G. per il coro dell'ospedale della Pietà indussero la congregazione a gratificarlo con un compenso straordinario di 50 ducati. Negli anni del soggiorno veneziano ebbe fra gli allievi B. Marcello, D. Scarlatti, G.B. Platti. Nel 1707 si recò a Roma per concorrere al posto di maestro di cappella presso la basilica di S. Maria Maggiore, ma il posto fu assegnato ad A. Scarlatti. L'attività veneziana del G. terminò nel 1713; ritiratosi in una sua tenuta a Città di Castello, nel 1716 tornò a Roma ed entrò al servizio, quale maestro di cappella, di Francesco Maria Ruspoli principe di Cerveteri, servizio che lascerà nel 1718.
Le mansioni svolte dal G. presso il principe Ruspoli erano quelle di "comporre e dirigere la musica per le Accademie e gli Oratori, di controllare e visitare i conti del copista Lanciani e di commissionare al cartolaio Giuseppe Fiorese la rilegatura di libri di musica" (Piperno, p. 197).
Tra l'altro, nel 1719 fu stipulato il contratto di nozze tra sua figlia Rosalia e P. Metastasio, ma il matrimonio non ebbe luogo per l'opposizione della ragazza.
Nei libretti di alcune opere eseguite fra il 1720 e il 1722, il G. è definito "virtuoso di S.E. il principe Borghese". Il 14 febbr. 1725 iniziò il servizio quale maestro di cappella in S. Giovanni in Laterano (l'atto di nomina reca la data dell'11 febbraio: Roma, Archivio del Vicariato, Decreta capitularia annorum 1722-1727, c. 156) ricevendo una paga mensile di 10 scudi fino a tutto giugno 1726; dal luglio successivo prese metà paga poiché l'altra metà era di spettanza di G. Chiti, che da quella data gli fu assegnato come "coadiutore".
Il G. rimase in S. Giovanni fino alla morte, avvenuta a Roma il 22 marzo 1727. Marcantonio Borghese pagò le spese del funerale, avvenuto in S. Lorenzo in Lucina.
Andata quasi completamente dispersa la musica dei suoi melodrammi, la fama del G. è rimasta legata fino a periodi recenti alla sua attività di insegnante e alla alta stima presso i contemporanei per L'armonico pratico al cimbalo, metodo per la guida alla realizzazione del basso continuo, che ebbe numerose ristampe fino al 1839 e che fu "il supporto costante dell'insegnamento musicale italiano fino alla metà dell'Ottocento" (Zanetti, p. 1551). La produzione liturgica manifesta carattere d'occasione e non si discosta dalle linee compositive tradizionali. Negli oratori, al contrario, il G. appare "aperto alle innovazioni introdotte in questo campo nell'ultima decade del sec. XVII… e disposto a tentare soluzioni inusitate, come dimostra l'uso della forma ABA delle arie degli oratori latini, forma assai rara nella produzione coeva dello stesso genere" (Dalmonte, 1986, pp. 127 s.). Dall'analisi delle cantate, infine, l'inventiva melodica sembra essere l'elemento più interessante e musicalmente valido del suo stile compositivo. La lettura di questi lavori mostra il G. come un "artista raffinato, tecnicamente avanzato, linguisticamente significativo tanto del gusto della ricerca tipico del genere cantatistico che del momento di superamento del Barocco, un musicista insomma immeritatamente dimenticato dai posteri" (Zanetti, p. 915).
Opere teatrali: Olimpia vendicata (Livorno 1686), Il Roderico (ibid. 1686), Il Bellerofonte (Roma 1690), Amor vince lo sdegno overo L'Olimpia placata, in collab. con altri (ibid., teatro Capranica, 1692), L'Etna festivo, pasticcio con arie di circa venti autori (Milano 1696), Totila in Roma (libretto di M. Noris, Palermo 1696), Gerone tiranno di Siracusa (A. Aureli, Genova 1700), Tiberio imperatore d'Oriente (Napoli 1702), Gli imenei stabiliti dal caso (F. Silvani, Venezia 1703), Il miglior d'ogni amore per il peggiore d'ogni odio (id., ibid. 1703), Il più fedel fra i vassalli (id., Casale 1703), La fede tradita e vendicata (id., Venezia 1704), La maschera levata al vizio (id., ibid. 1704), L'Alarico o L'ingratitudine castigata, con altri (Palermo 1705), Ambleto (A. Zeno e P. Pariati, Venezia 1705), Antioco (ibid. 1705), La Fredegonda (F. Silvani, ibid. 1705), Il principato custodito dalla frode (id., ibid. 1705), Statira (P. Pariati e A. Zeno, ibid. 1705), L'amor generoso (A. Zeno, ibid. 1707), Anfitrione (P. Pariati, ibid. 1707), Flavio Anicio Olibrio (A. Zeno e P. Pariati, ibid. 1707), Taican re della Cina (U. Rizzi, ibid. 1707), Engelberta (A. Zeno, ibid. 1708), Le regine di Macedonia, con G. Vignola (Napoli 1708), L'Alciade overo L'eroico amore, atto 1° (Bergamo 1709), L'Alciade overo La violenza d'amore, atto 1° (ibid. 1709), La ninfa Apollo, con A. Lotti (F. de Lemene, Venezia 1709), La principessa fedele (A. Piovene, ibid. 1709), Sesostri re di Egitto (A. Pariati, ibid. 1709), Le vicende d'amor e di fortuna (ibid. 1709), L'amor tirannico (D. Lalli, ibid. 1710), Tamerlano (A. Piovene, ibid. 1710), Costantino (P. Pariati, ibid. 1711), Merope (A. Zeno, ibid. 1711), Eraclio, atto 2° (P.A. Bernardoni, Roma 1712), L'amore politico e generoso della regina Ermengarda, con G.M. Capella (Parma 1713), Il comando non inteso ed ubbidito (G. Morone e G.B. Zino, Genova 1713), Ernelinda, dubbia (Londra 1713), La verità nell'inganno (F. Silvani, Venezia 1713), L'amante impazzito, con altri (ibid. 1714), Eumene (=L'alfier fanfarone, Reggio Emilia 1714), Lucio Papirio (A. Salvi, Roma, teatro Capranica, 1714), Barilotto e Serpina (id., ibid., carnevale 1714), Amor vince l'odio overo Timocrate (M.T. Comelio, Firenze 1715), Nerone fatto Cesare, pasticcio con arie di A. Vivaldi, G. Perti e altri (M. Noris, Venezia 1715), Il tartaro nella Cina (A. Salvi, Reggio Emilia 1715), Ciro (M. Noris, Roma, teatro Capranica, carnevale 1716), Teodosio ed Eudossia, con A. Caldara e J. Fux (V. Grimani, Wolfenbüttel 1716), Il Vincislao, molte arie del G., il resto è di F. Mancini (Roma, teatro Capranica, carnevale 1716), Il gran Cid (N. Serino, Napoli 1717), Pirro (Roma, teatro Capranica, carnevale 1717), Il trace in catena, con due suoi allievi (ibid., carnevale 1717), Democrito (Torino 1718), Astianatte (Roma 1719), Il Bajazet (Reggio Emilia 1719), Lucio Vero (Roma 1719), Amore e maestà (ibid. 1720), Il Farmondo (ibid., 1720), Nino, atto 2° (I. Zanelli, Reggio Emilia 1720), La pace fra Seleuco e Tolomeo (Milano 1720), La Zoe ovvero Il comando non inteso ed ubbidito (Roma 1721), Bajazette (Venezia 1723), Dorinda (B. Marcello?, Roma 1723), Gli equivoci d'amore e d'innocenza (A. Salvi, Venezia 1723), La Silvia (Foligno 1723), La Tigrena (Roma 1724), La fede in cimento, con S. Lapis (A. Zeno, Venezia 1730).
Intermezzi: Parpagnacco (P. Pariati, Venezia 1708), Zamberlucco (ibid. 1709), In derisione della setta maomettana (G. Gigli, Roma 1717), Intermedi, con G. Bononcini (Dresda 1718), L'avaro (Venezia 1720), Zamberlucco e Palandrana (Ferrara 1721), Lisetta e Astrobolo (Venezia 1725), L'astrologo (ibid. 1731).
Oratori: Iudith de Olopherne triumphans (B. Pamphili, Roma 1689), Atalia (ibid. 1692), Giacobbe in Egitto (Firenze 1695), Il viceré d'Egitto (ibid. 1695), La costanza nell'amor divino o La S. Rosalia, dramma sacro, atto 3° (ibid. 1696), I trionfi della carità (Napoli 1698), L'amante in cielo, dramma sacro (Roma 1699), Triumphus misericordiae (B. Sandrinelli, Venezia 1701), Prima culpa per redemptionem deleta (ibid. 1702), Iubilum prophetarum ab Incarnatione divini Verbi (B. Sandrinelli, ibid. 1703), Mosé liberato dal Nilo (Vienna 1703), Aeterna sapientia incarnata (Venezia 1704), Pudor Virginis vindicatus (ibid. 1705), Dominica Nativitatis praeludium (ibid. 1708), L'onestà combattuta di Sara (=Sara in Egitto), con musiche di C. Cesarini, F. Mancini, A. Scarlatti, D. Zipoli, F. Veracini, A. Caldara, ecc. (Firenze 1708), Maria Magdalena videns Christum resuscitatum (Venezia 1711), Dal trionfo le perdite o Jefte che sagrifica la sua figlia, pasticcio con musiche di 10 autori (Firenze 1716), I due sposi felici Sara e Tobia (ibid. 1720), Il figlio prodigo (I. Capelletti, Città di Castello 1722), La penitenza gloriosa nella conversione di s. Maria Egiziaca (Ancona 1722), La nascita di Cristo (Lucca 1724), Le nozze di Tobia (ibid. 1724), La Santissima Annunziata, dramma sacro (Roma 1725).
Pubblicò inoltre: 12 cantate da camera a voce sola, op. I (Roma 1695).
Fra le musiche manoscritte rimangono: 12 duetti madrigali a due voci (11 per soprano e contralto, uno per due soprani, tutti con accompagnamento di basso continuo, conservati a Londra, British Library); un madrigale a 5 voci (1685); arie; 33 cantate fra cui: La vittoria del Tempo (Roma 1696), Genus humanum a Virginis partu reparatum (Venezia 1706); Cantata. Da recitarsi nel Palazzo apostolico la notte del Natale (parole di D. Bulgarelli, Roma 1710), Cantata per il Ss. Natale (D. De Martinis, 1711), Cantata per il Ss. Natale (A. Baldani, 1716), Cantata per il Ss. Natale (F. Fabbri, 1722), Applauso festivo. Cantata a 3 voci (Siena 1717), Ecloga sacra a 3 voci (Milano 1722), Componimento per musica. Da recitarsi nel palazzo del cardinal di Polignac (I. de Bonis, Roma 1725); canone a 5 voci; una decina di messe, 2 Credo, 8 antifone, 6 graduali, 2 offertori, il mottetto O quam soavis est, per soprano, contralto e organo (diverse di queste composizioni sono a Roma, presso l'Archivio musicale del Laterano; tre messe e un Credo sono a Dresda, presso la Sächsische Landesbibliothek). Musica strumentale: concerto per archi in fa maggiore; sinfonia per archi in la maggiore; 6 trii per 2 violini e basso; alcune sonate per clavicembalo od organo (Venezia, Conservatorio B. Marcello).
Opere didattiche: L'Armonico prattico al cimbalo (Venezia 1708); Guida ossia Dizionario armonico in cui si trova modo di ben modulare (manoscritto); Li principi della composizione (ms. conservato a Berlino, Deutsche Staatsbibliothek).
Fonti e Bibl.: Carteggio inedito del p. Giambattista Martini coi più celebri musicisti del suo tempo, Bologna 1888, pp. 1, 213, 222, 259; R. Lustig, Saggio bibliografico degli oratori stampati a Firenze dal 1690 al 1725, in Note d'archivio, XIV (1937), pp. 57, 59, 64, 109, 116; R. Giazotto, Antonio Vivaldi, Torino 1973, ad indicem; M. Bruni, L'opera veneziana, in Storia dell'opera, I, 1, Torino 1977, ad indicem; N. Mangini, Sulla diffusione dell'opera comica nei teatri veneziani, in Venezia e il melodramma nel Settecento, a cura di M.T. Muraro, I, Firenze 1978, p. 179; R. Strohm, Zu Vivaldis Opernschaffen, ibid., pp. 240, 242, 245, 247; M. Viale Ferrero, Antonio e Pietro Ottoboni e alcuni melodrammi da loro ideati o promossi a Roma, ibid., pp. 276, 278, 281; H.Chr. Wolff, L'opera italiana dal 1700 al 1750, in Storia della musica (The New Oxford History of music), V, Opera e musica sacra(1630-1750), Milano 1978, ad indicem; R. Zanetti, La musica italiana nel Settecento, Busto Arsizio 1978, ad indicem; R. Strohm, Ein Opernautograph von F. G.?, in Hamburger Jahrbuch für Musikwissenschaft, III (1978), pp. 205-223; G. Rostirolla, L'organizzazione musicale nell'ospedale veneziano della Pietà al tempo di Vivaldi, in Nuova Rivista musicale italiana, XIII (1979), 1, pp. 171, 173, 177 s., 180 s., 184, 194 s.; E. Selfridge-Field, La musica strumentale a Venezia da Gabrieli a Vivaldi, Torino 1980, ad indicem; F. G. Atti del I° Convegno internazionale (Camaiore, 29 settembre - 1° ott. 1978), a cura di F. Della Seta - F. Piperno, Firenze 1981 (in partic. cfr. R. Dalmonte, pp. 25-35; F. Piperno, p. 197); F. Della Seta, La musica in Arcadia al tempo di Corelli, in Nuovissimi studi corelliani. Atti del 3° Convegno internazionale, Firenze 1982, pp. 125, 128, 135, 149; F. Piperno, "Anfione in Campidoglio": presenza corelliana alle feste per i concorsi dell'Accademia del disegno di Sambuca, ibid., pp. 180, 186, 189, 202, 205; A. Iesuè, F. G. nella cappella musicale di S. Giovanni in Laterano, in Nuova Rivista musicale italiana, XVI (1982), 4, pp. 609-614; F. Della Seta, I Borghese (1691-1731). La musica di una generazione, in Note d'archivio, n.s., I (1983), pp. 140 s., 148, 151, 153, 179 s., 184 s., 187-190, 194 s., 197 s., 204, 206 ss.; G. Rostirolla, Maestri di cappella, organisti, cantanti e strumentisti attivi in Roma nella metà del Settecento, da un manoscritto dall'Accademia nazionale di S. Cecilia, ibid., II (1984), pp. 226, 228-231, 246, 254; E. Selfridge-Field, Pallade veneta. Writings on music in Venetian society 1650-1750, Venezia 1985, ad indicem; R. Dalmonte, G., F., in Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, Torino 1986, pp. 127 s.; E. Natuzzi, L'attività musicale al teatro Capranica di Roma dall'inaugurazione al 1881, tesi di laurea, Università degli studi di Roma "La Sapienza", a.a. 1992-93, pp. 79, 108 s., 114-117, 275; The New Grove Dictionary of music and musicians, VII, pp. 174 s.; Enc. dello spettacolo, V, coll. 965 s.; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, IV, coll. 1414-1418; The New Grove Dictionary of opera, II, pp. 355-358.