MOTTOLA, Francesco Gaetano Umberto
– Nacque a Tropea (allora provincia di Catanzaro, oggi di Vibo Valentia) il 3 gennaio 1901, da Antonio e da Concettina Bragò.
La famiglia, vicina agli ambienti della nobiltà locale, era in buone condizioni economiche, anche se conobbe delle ristrettezze dopo la nascita di Francesco, che fu il primogenito di undici figli (dei quali solo tre sopravvissero: oltre a lui, Gaetano e Anna).
All’età di dieci anni entrò nel seminario minore di Tropea. Su questo periodo si conservano alcune lettere indirizzate al padre e alla madre; ebbe buoni risultati scolastici, specialmente nelle materie letterarie, tuttavia, stando alla testimonianza di don Giuseppe Scattaretica, la sua vita interiore ebbe uno scarso sviluppo. Il 21 giugno 1913 morì la madre. Quattro anni dopo, terminati gli studi ginnasiali, Mottola si trasferì nel seminario di Catanzaro dove sviluppò la propria spiritualità a contatto con don Francesco Mennini, dal 1918 rettore del seminario di Tropea. A Catanzaro entrò, inoltre, a far parte di un piccolo gruppo di seminaristi denominato Cenacolo. Successivamente militò insieme ad alcuni compagni di seminario nel Circolo di cultura calabrese, di cui fu anche segretario. Il programma del gruppo era riportato nel primo e unico numero (manoscritto) del foglio Fiamma bruzia : studio della storia patria calabrese e studio delle scienze sociali, per «organizzare cristianamente il popolo calabrese e attuare in esso seri provvedimenti economici».
Dalla giovane età di salute cagionevole (soffriva di leggeri, ma frequenti attacchi di febbre), trascorse quasi interamente l’ultimo anno di seminario a Tropea. Il 25 marzo 1922 fu ordinato suddiacono a Catanzaro, l’anno successivo diacono a Tropea e, infine, sacerdote il 5 aprile 1924. Per motivi di salute non conseguì la laurea in teologia. Dopo l’ordinazione sacerdotale divenne parroco di Parghelia, incarico che lasciò nello stesso anno. La sua attività come sacerdote, comunque, fu intensa: fu insegnante di materie letterarie nel seminario diocesano di Tropea (1923-42), confessore straordinario dei seminaristi (1927-29), direttore del seminario (1929-42), penitenziere della cattedrale (dal 1931), padre spirituale della confraternita di S. Nicola dei Bianchi, assistente diocesano della Gioventù femminile di Azione cattolica (dal 1929), poi assistente della giunta diocesana e infine presidente (1939) dell’Ufficio diocesano per l’Azione cattolica. In questi anni si potenziò inoltre la sua attività di scrittore, conferenziere e direttore spirituale, testimoniata anche da un ricco epistolario. Dei suoi interessi culturali sono indice non solo le sue letture (Rosmini, Adam, Garrigou-Lagrange, Chevrier, Maritain, Turati ecc.), ma soprattutto il suo attaccamento alla cultura regionale. Lavorò per L’Unione sacra, bollettino dell’omonimo movimento sacerdotale, che intendeva riunire tutti i sacerdoti della Calabria e che per un certo tempo (1926-28) ebbe la redazione a Tropea. Promosse la fondazione di Cor Cordium (1931-32), un foglio mensile manoscritto del seminario di Tropea, e poi di Parva Favilla (dal 1933), mensile di cultura religiosa.
Nel suo apostolato ebbe una predilezione per i giovani, per i quali fondò il circolo Francesco Acri (1834-1913), intitolato a un filosofo calabrese, rappresentante dello spiritualismo cristiano, fautore del movimento cattolico e ottimo traduttore delle opere di Platone. Dal circolo si svilupparono poi le prime Case della carità, le quali, nell’idea di Mottola, dovevano essere soprattutto un luogo dove si potesse fare esperienza della carità di Dio. Dopo il 1930, diede vita agli oblati del Sacro Cuore (1930), alle oblate del Sacro Cuore (1933) e agli oblati laici (1935). Altre istituzioni, come quelle delle serve della Carità, delle Croci di fuoco, delle consacrate del Sacro Cuore e del Clero minore stabile, non furono realizzate o non ebbero lo sviluppo sognato.
Gli oblati del Sacro Cuore costituiscono a tutt’oggi un’associazione sacerdotale mirata a favorire l’unione fraterna dei sacerdoti che, restando vincolati ai propri vescovi, sono uniti dalla comune finalità dell’apostolato e del servizio della Chiesa. Le oblate, che ottennero l’approvazione diocesana come istituto secolare nel 1968 e quella pontificia, sempre come istituto secolare, nel 1975, si sono caratterizzate per la fondazione di alcune Case della carità, per le quali don Mottola non volle alcun aiuto da parte dello Stato: la prima fu aperta a Tropea nel 1936, seguita da quelle di Parghelia (1940), Tropea Marina (1944), Nicastro (trasferita nel 1946 da Gizzeria, dove era stata aperta nel 1944), Limbadi (1946), Vibo Valentia (1956) e Roma (1966 con il nome di casa Madonna di Fatima). Attualmente le oblate sono presenti anche in Argentina e in Brasile. Gli oblati laici – inizialmente con il nome di araldi di Cristo Re – nelle intenzioni di Mottola sarebbero dovuti essere la prima istituzione aperta anche agli sposati.
Nel giugno 1942 Mottola fu colpito da paralisi alla parte destra del corpo e perse l’uso delle facoltà vocali. Continuò comunque a dirigere i suoi istituti, a dettare le sue lettere, ad accogliere i fedeli. Interruppe però il Diario, salvo l’aggiunta di alcuni brevissimi appunti dettati alla sorella Titina tra il 1945 e il 1946.
Morì a Tropea il 29 giugno 1969.
In sua memoria è stata creata, per iniziativa di alcuni laici, la Fondazione don Mottola (con un notiziario dal titolo Il bene). È in corso la causa della sua canonizzazione la cui introduzione risale al 5 ottobre 1981, la Positio super virtutibus al 16 dicembre 1993, la dichiarazione della venerabilità al 17 dicembre 2007. Dopo l’inizio della causa di canonizzazione la salma di don Mottola è stata trasferita dal cimitero locale alla cattedrale di Tropea (Cappella del Crocifisso).
Opere: Faville della lampada, Catania 1955; Diario dello spirito, Tropea 1981, 19922. Degli Opera omnia degli scritti di don Mottola, a cura degli oblati del Sacro Cuore, sono stati editi il vol. I, Lettere circolari, a cura di G. Lo Cane - D. Pantano (Soveria Manelli 1994, 19992), il vol. II, Faville della lampada, a cura di I. Schinella (ibid. 1994), il vol. IV, L’arciprete di Parghelia, a cura di G. Grillo (ibid. 1995); il vol. V, Itinerarium mentis, a cura di P. Gheda (ibid. 2000).
Fonti e Bibl.: L’epistolario di don Mottola (oltre 5000 lettere) è tuttora inedito. L’elenco dei suoi scritti e la bibliografia su di lui si trova in I. Schinella, Il sole, l’aquila e l’allodola. Itinerario spirituale di don M., Tropea 1987, pp. 127-159, ma soprattutto, con l’aggiunta di una copiosissima documentazione, in Congregatio de causis sanctorum, Miletensis, Nicotriensis et Tropiensis Beatificationis et canonizationis Servi Dei Francisci M. sacerdotis dioecesani et fundatoris Instituti saecularis Oblatarum Sacri Cordis (1901-1969), Roma 1993. G. Grillo, Eccomi!...: un’avventura meravigliosa, Roma 1977, 19932; F. Russo, M., F., in Dizionario degli istituti di perfezione, vol. 6, Milano 1980, p. 176; D. Pantano, “Essere tutto di tutti perché di Dio”. Il servo di dio d. F. M., Tropea 1991; F. Milito, Don M., devoto di san Francesco, in Fede, pietà, religiosità popolare e san Francesco di Paola. Atti del II Convegno internazionale di studio, Paola, 7-9 dicembre 1990, Roma 1992, pp. 738-750; P. Borzomati, Le congregazioni religiose nel Mezzogiorno e Annibale Di Francia, Roma 1992, pp. 111-115; I. Schinella, Don F. M. e la questione sociale, Napoli 1993; Id., Un prete universale: Don F. M. Oblato del Sacro Cuore, Cinisello Balsamo 1997; Id., Il pozzo della reggia: riflessione teologico-spirituale sulla vita eucaristica e sul pensiero eucaristico del servo di Dio mons. F. M., Soveria Mannelli 2001. Per la Unione sacra, cui parteciparono anche sacerdoti della diocesi di Tropea: F. Milito, “L’Unione Sacra”. Linee di una spiritualità del clero calabrese nella prima metà del nostro secolo, in Chiesa e società in Calabria nel secolo XX, a cura della Delegazione regionale calabrese del movimento laureati di A.C., Reggio Calabria 1978, pp. 95-110; F. Milito, Azione cattolica e “L’Unione sacra” in Calabria dal 1920 al 1931, Roma 1931. Sugli istituti fondati da Mottola: F. Russo, Oblate del Sacro Cuore di Gesù, di Tropea, in Dizionario degli istituti di perfezione, vol. 6, Milano 1980, pp. 602 s.; G. Rocca, Oblati laici, di Tropea, ibid., pp. 623 s.; F. Russo, Oblati del Sacro Cuore, di Tropea, ibid., p. 640.