Gabrieli, Francesco
Orientalista (Roma 1904); allievo di M. Guidi e G. Levi Della Vida, prof. di arabo presso l'Istituto orientale di Napoli, poi dal 1938 nell'università di Roma; socio dell'Accademia dei Lincei; esercita intensa attività di studioso della cultura e della letteratura bei paesi arabi. Nell'indagine sulle stratificazioni degl'influssi arabi sulle letterature europee delle origini rientra anche il saggio Nuova luce su D. e l'Islam, in " Nuova Antologia " LXXXV (1950), dove dopo gli studi del Cerulli e del Muñoz Sendino gli è possibile affermare che D. conobbe il Libro della Scala. Nel vol. Saggi orientali (Caltanissetta-Roma 1960) si è occupato della traduzione araba di Hasan Osmàn.
Si è impegnato anche nell'interpretazione di singoli canti della Commedia, di cui gl'interessa soprattutto cogliere la dimensione poetica fuori dagli schemi teologici e dottrinari. Così nel canto mi del Purgatorio (in " L'Albero " XII [1962]) le raffigurazioni di Lucifero, di Briareo, di Niobe e Saul sono ricondotte al concetto medievale dell'arte come mimesis della realtà; da esso è vista scaturire la particolare tensione anche degli episodi secondari del canto. Così nell'incontro di D. con Guinizzelli, nel XXVI del Purgatorio (Torino 1963), il peccato e la sua espiazione sono messi in secondo piano di fronte al forte interesse intellettuale e affettivo del poeta, che pone come problema essenziale il culto e la valutazione della poesia. Così nella ricerca della genuina poesia del IV del Paradiso (Torino 1961), fuori dalla rigorosa struttura intellettuale del canto. I suoi scritti danteschi sono stati ripubblicati nel volume Letture e divagazioni dantesche (Bari 1965).