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FURINI, Francesco

di Matteo Marangoni - Enciclopedia Italiana (1932)
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FURINI, Francesco

Matteo Marangoni

Pittore, nato a Firenze circa nel 1600, ivi morto il 15 agosto 1646. Dal padre Filippo ebbe la prima educazione artistica, che completò poi nella scuola del Passignano, del Bilivert e di Matteo Rosselli. La sua prima opera la svolse a fianco di Giovanni da S. Giovanni nell'affresco La notte nel Casino Bentivoglio a Roma. Tornato a Firenze divenne in breve il pittore più ricercato delle famiglie patrizie, e compì numerosissime opere, di soggetto prevalentemente biblico e mitologico. Dopo un affresco in San Procolo (1622), eseguì il Nesso e Deianira della galleria Corsini (Firenze), caratteristico per la colorazione rosea e vivace delle carni, che non troveremo nelle opere posteriori. Nella Morte di Adone della Galleria di Budapest, e, più ancora, in Ila e le ninfe della Galleria Palatina di Firenze, in Aci e Galatea della raccolta Bassermann a Monaco, e in Adamo ed Eva di palazzo Pitti, si trovano invece le forme tipiche dell'arte furiniana, che si compiace di ritrarre figure specialmente femminili dalle membra allungate e morbide, elegantemente composte, su sfondo di cupo azzurro oltremarino, da cui affiorano mediante un soave sfumato che ne attenua il contorno. Recatosi a Venezia, il F. vi rimase a lungo, derivando dai maestri veneziani un attenuarsi delle forti ombre del chiaroscuro.

Nel 1633, datosi al sacerdozio, il F. divenne parroco di S. Ansano in Mugello, ove rimase quasi per tutto il resto della vita. S'inizia con questo un secondo periodo della sua arte, che si volge soprattutto a soggetti religiosi e allegorici, che, non rispondenti all'indole godereccia e sensuale del pittore, presentano quasi sempre una certa indifferenza. Così negli affreschi della Sala degli Argenti a Pitti (1636-1637), nella Madonna del Rosario in S. Maria del Pozzo a Empoli (1634), ecc. Il tono della sua arte si rialza invece nella Concezione della pieve di Borgo S. Lorenzo, e, soprattutto, nel S. Francesco orante. Per il principe Lorenzo di Toscana eseguì anche il Parto di Rachele, della raccolta Bassermann a Monaco, nel quale, oltre alla larga composizione, si deve notare un particolare prezioso, determinato dalle luci argentine che sfiorano le suppellettili del fondo, come nelle Figlie di Lot al Prado (Madrid). Del F. si conservano moltissimi disegni agli Uffizî e alla Marucelliana di Firenze, a Berlino, a Vienna, a Lilla.

Il F. fu anche poeta di facile vena; rimangono di lui molti sonetti ed elogi funebri.

Bibl.: F. Baldinucci, Not. dei professori del disegno, Firenze 1773, I, pp. 1-22; A. Stanghellini, F. F. pittore, Siena 1914; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XII, Lipsia 1916 (con ampia bibl.); O. H. Giglioli, Disegni inediti di F. F.... nella R. Galleria degli Uffizi, in Boll. d'arte, n. s., II (1922-23), pp. 519-25; U. Ojetti, L. Dami, N. Tarchiani, La pittura italiana del '600 e '700 alla mostra di Palazzo Pitti, Milano-Roma 1924, pp. 23 e 64.

Vedi anche
Giovanni Bilivert Bilivert ‹bìilivërt› (o Bilivelt, italianizz. Biliverti), Giovanni. - Pittore (Firenze 1576 - ivi 1644), di padre fiammingo, allievo del Cigoli. È uno dei migliori artisti del Seicento fiorentino, in cui la tradizione del tardo manierismo si orienta verso modi di ispirazione realistica, non senza risentire ... Francesco Montelatici detto Cécco Bravo Cécco Bravo, Francesco Montelatici detto. - Pittore (n. Firenze - m. Innsbruck 1661). Restano di lui, che fu allievo prima di G. Bilivert e poi di S. Coccapani, due affreschi in una sala terrena di Palazzo Pitti (sulla base dei quali gli è stata attribuita qualche altra opera) e gli studî a sanguigna ... Giovanni da San Giovanni Nome con cui è noto il pittore Giovanni Mannozzi (San Giovanni Valdarno 1592 - Firenze 1636). Allievo di M. Rosselli fino al 1610, studiò anche l'opera grafica di J. Callot e G. Parigi; lavorò specialmente a Firenze (tabernacoli di via Ghibellina e di via Cennini, tra le sue prime opere) e nei dintorni ... Cesare Dandini Pittore (Firenze 1596 - ivi 1656). Operò nell'ambito della raffinata tradizione toscana sulla scia del suo maestro, C. Allori, privilegiando il motivo della bellezza femminile o efebica a mezza figura. Notevole è una sua Caduta di s. Paolo (1646-47; Vallombrosa, chiesa abbaziale). Pittori furono pure ...
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  • GALLERIA DEGLI UFFIZI
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Altri risultati per FURINI, Francesco
  • Furini, Francesco
    Enciclopedia on line
    Pittore e poeta (Firenze 1604 circa - ivi 1646). Studiò presso il Passignano, G. Bilivert e M. Rosselli, e con Giovanni da S. Giovanni; lavorò a Roma all'affresco della Notte nel Casino di palazzo Pallavicini-Rospigliosi. A Firenze si rese noto con numerose opere di soggetto mitologico (Ila e le ninfe, ...
  • FURINI, Francesco
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 50 (1998)
    Roberto Cannatà Nacque a Firenze il 10 apr. 1603 da Filippo di Nicola e da Francesca di Lazzaro Rossi (Corti, 1971, p. 14). Suo padre, formatosi con Domenico Cresti, il Passignano, probabilmente gli insegnò i primi rudimenti della pittura. Il giovane artista continuò l'apprendistato presso il Passignano, ...
Vocabolario
francésco
francesco francésco agg. e s. m. [dal lat. tardo Franciscus, der. di Francus «franco1»] (pl. m. -chi), ant. – Francese: La terra che fé già la lunga prova E di Franceschi sanguinoso mucchio (Dante); i modi e le cadenze della prosa f. (D’Annunzio)....
francescano
francescano agg. e s. m. – 1. agg. Di san Francesco d’Assisi (1181 o 1182-1226) e dell’ordine da lui fondato: il movimento f.; la predicazione f.; la regola f.; l’abito f.; missioni francescane. Che è proprio di san Francesco d’Assisi e...
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