GAMBA, Francesco Fortunato
Nacque a Savona il 25 giugno 1895 da Pietro, capo operaio all'arsenale della Spezia, e da Aurelia De Negri. Battezzato con i nomi Francesco Fortunato Enrico e registrato come Fortunato in tutti gli atti che lo riguardano, preferì chiamarsi Francesco. A seguito dei trasferimenti del padre, trascorse l'infanzia in Inghilterra, in Irlanda e in Scozia. A Glasgow frequentò il collegio St. Monges Academy, gestito da preti irlandesi, dove iniziò a dedicarsi al disegno e alla pittura.
Rientrato in Italia, nel 1911 si stabilì in Umbria e poi, nel 1913, a La Spezia. Nel 1916, spinto dalle esperienze dei giovani illustratori gravitanti intorno a L'Eroica, rivista fondata nel 1911 a La Spezia da E. Cozzani, iniziò a esplorare le possibilità della xilografia, facendone in breve il suo privilegiato mezzo espressivo.
Riscoperta all'inizio del secolo per conferire un'artigiana preziosità quattrocentesca alle pagine di periodici fiorentini come Leonardo e Hermes, privilegiata da A. De Carolis per ornare i testi di G. D'Annunzio, la xilografia raggiungeva con L'Eroica lo zenit della sua popolarità presso gli artisti che si raccoglievano intorno a Cozzani in un gruppo organizzato: oltre a voler costituire una "rassegna d'ogni poesia", L'Eroica promuoveva infatti l'opera degli illustratori attraverso numeri monografici, coordinava l'attività espositiva, stampava libri decorati con xilografie originali, incoraggiava la produzione di ex libris, marchi, carte intestate. Diversi erano gli orientamenti manifestati dai suoi illustratori, con propensione comunque verso il gusto della Secessione (G. Marussig, G. Disertori, F. Casorati) e verso i linguaggi di derivazione espressionista (E. Mantelli, Alberto Martini, L. Viani). Spazio veniva inoltre riservato alle tendenze della grafica d'Oltralpe (C. Doudelet, F. Maseerel, F. Brangwyn).
Fu Cozzani a scoprire le xilografie del G., presentandole nel 1917 in un articolo sulla rivista Emporium. La produzione del G. si mostrava a questa data particolarmente segnata dai modi della grafica inglese, conosciuta e assimilata durante gli anni di permanenza in Gran Bretagna: un rigoroso bianco e nero scandito in piatte campiture in cui un tratto nitido, essenziale e continuo, dava forma a scene di serenità popolare ispirate dalla vita quotidiana degli abitanti di Marinasco, sobborgo della Spezia dove l'artista aveva fissato la sua abitazione.
Il G. illustrò il libro di L. Giuliani Lettere d'un eroe, edito nel 1917 dall'Eroica Editrice che, due anni dopo, pubblicò i Poemetti notturni dello stesso Cozzani, con illustrazioni del Gamba. Invitato a far parte del cenacolo dell'Eroica, che gli dedicava nel 1920 il fascicolo monografico (nn. 63-65), il G. si convertì alla forza riassuntiva del segno di Mantelli, dalle linee angolose e spezzate, capace di trarre intensità dall'evidenza delle venature del legno e dall'energico contrapporsi dei bianchi e dei neri. Tale asprezza di linguaggio risulta tuttavia smorzata dal timbro lirico e malinconico dei motivi scelti: gruppi di figure in processione, al mercato, girotondi di bambini e, poi, viandanti, pellegrini, contadini, mietitrici; tali soggetti marcheranno l'intero arco della produzione del G. valendogli l'appellativo di "poeta dei bimbi e delle folle" (Cozzani, 1920).
Gli anni Venti furono decisivi per l'affermazione del G.; in questo decennio il suo stile si sviluppò in direzione di un linearismo stilizzato, dalla cifra moderatamente déco. Partecipò, insieme con il gruppo dell'Eroica, all'Esposizione internazionale delle arti decorative di Monza del 1923, del 1925 (sala personale n. 177) e del 1927; sempre alla Villa Reale di Monza, nel 1924 espose con L'Eroica alla Mostra del ritratto femminile contemporaneo.
Il 24 genn. 1924 il G. sposò Gilda Masini; successivamente si trasferì a Varedo, in provincia di Milano, e, quindi, si stabilì nel capoluogo lombardo.
Il G. fu anche autore di liriche che nel 1925 pubblicò nella raccolta illustrata Il Viatico (Varese, Casa dei Poeti), in cui i motivi ricorrenti della sua opera grafica, quali i bambini di Marinasco o la figura del pellegrino, trovano il loro contrappunto poetico in un crepuscolarismo di maniera. Sempre nel 1925 il G. partecipò con due xilografie alla III Biennale romana, mentre nel 1927 presentò tre xilografie (Ecce Homo, Giorno di festa, Al mio paese: catal., p. 33) alla II Esposizione internazionale dell'incisione moderna di Firenze.
Le xilografie del G. apparvero, tra l'altro, su L'Eroica (1920, nn. 68-69, 70-72; 1924, nn. 81, 82-83; 1925, nn. 85-86; 1929, nn. 135-136); su Il Secolo XX (dicembre 1925; dicembre 1928); su Il Risorgimento grafico (dicembre 1926; gennaio e marzo 1927; ottobre 1929; gennaio 1931; copertina per l'annata 1930); su La Festa (numerose dal maggio 1927 al 1932; copertina per l'annata 1929); su Lidel (15 genn. 1925; 15 dic. 1928); su Emporium (copertina per il numero di gennaio 1929), sul Giornalino della Domenica (1924), su Il Balilla (1929), sul Corriere dei piccoli (1929), su La Piccola Italiana (1930).
Molto fertile fu la sua attività di illustratore di libri per L'Eroica Editrice: Amori sacrum, di F. Viotti (1921); Canti nell'ombra, di E. Agostini (1921); Le sette lampade accese, di E. Cozzani (1921); La cantica di Dante, di G. Chiammarini (1921); Il libro dell'Alpe, di G. Zoppi (1922); Negli artigli dei Sovieti, di I. Amfitheatroff (1922); L'uragano, di V. Locchi (1922); La caccia agli occhi vivi, di G. Villasanta (1923); Il libro dei gigli, di G. Zoppi (1926); Canto di maggio, di E. Cozzani (1926).
Tra i numerosi testi illustrati per altre case editrici, vanno ricordati invece Intarsiatori ed intagliatori cremonesi. Paolo e Giuseppe del Sacha, di C. Bonetti (Cremona 1919), Il porto sepolto, di G. Ungaretti (La Spezia, E. Serra, 1923), l'Almanacco di Roma per l'anno 1925 (Spoleto, C. Argentieri), Illuminazioni, di L. Falconara (Varese, Casa dei Poeti, 1926), Niccolò Machiavelli e i suoi tempi, di P. Villari (Milano, U. Hoepli, 1927), I fioretti di s.Francesco, con prefazione di V. Facchinetti (Milano-Roma, Società editrice d'arte illustrata, 1928).
Molto ricca fu inoltre la sua produzione di ex libris, raccolti e pubblicati nel 1934 (125 ex libris di F. G., Bologna, Ratta, con prefazione di G. Nicodemi), nel 1942 (F. G. 72 ex libris, Milano, con prefazione di E. Serra), nonché nei diversi volumi sulle arti grafiche e tipografiche editi da C. Ratta. Realizzati sempre in xilografia, gli ex libris del G. si caratterizzano per un segno largo e deciso e per un marcato contrasto di zonature bianche e nere. A partire dal 1932 abbandonò progressivamente l'attività artistica per dedicarsi alla pubblicità e al commercio di opere d'arte.
Il G. morì il 26 dic. 1970 a Barbaiana di Lainate, in provincia di Milano.
Fonti e Bibl.: Necr. in La Nazione, 13 genn. 1971; E. Cozzani, I giovanissimi: F. G., in Emporium, XLV (1917), pp. 285-289; D. Zaccarini, Xilografie di F. G., in Gazzetta ferrarese, 27 nov. 1919; E. Cozzani, F. G. Un poeta dei bimbi e delle folle, in L'Eroica, X (1920), pp. 40-50; G. Nicodemi, F. G. xilografo e pittore, in Rass. d'arte antica e moderna, VIII (1921), pp. 386-391; Id., Un artista spezzino. Lo xilografo G., in IlTirreno, 23 maggio 1922; C. Ratta, Gli adornatori del libro in Italia, I, Bologna 1923, tavv. 50, 110; II, ibid. 1924, p. 21, tavv. 23 s. 27; III, ibid. 1926-27, pp. 5, 22, tavv. 94, 102; IV, ibid. 1928, tav. 203; V., Simboli e motti per carta da lettera, in Lidel, VII (1925), pp. 24 s.; P.M. Bardi, Un pittore poeta. F. G., in Il Pensiero di Bergamo, 8 maggio 1926; C. Ratta, L'arte del libro e della rivista nei paesi d'Europa e d'America, Bologna 1927, I, pp. 112, 115, 128 s., 157, 286 s., 388, 390, 393; II, pp. 428, 434, 439; L. Servolini, La xilografia originale in Italia, Torino 1928, p. 27, fig. 88; R. Avermaete, La gravure sur bois moderne de l'Occident, Paris 1928, p. 296; C. Ratta, Disegnatori e illustratori italiani, Milano 1929, pp. 270-274; Id., L'incisione originale sul legno in Italia, Bologna 1929, pp. 6 s., tavv. 25, 140-142, 258; Id., Ex libris italiani moderni, IV, Bologna 1933, pp. n.n.; Id., Partecipazioni, imprese, allegorie, ecc., Bologna 1933, pp. n.n.; Id., L'ex libris italiano contemporaneo, Bologna 1933, pp. n.n.; Sessanta xilografie di 38 artisti, in Quaderni Ratta, II, Bologna 1933, pp. n.n.; Id., Artisti dell'Ottocento e del Novecento, Bologna 1938, pp. n.n.; L. Servolini, La xilografia, Milano 1950, p. 216; R. Maroni, Un artista dell'ex libris: F. G., in Corriere tridentino, 25 febbr. 1950; E. Cozzani, La favola di F. G., in Frontiera, aprile 1971, pp. 657 s.; L. C., F. G. artista spezzino, in La Nazione, 14 maggio 1971; L'Eroica e la xilografia (catal.), con prefaz. di R. Bossaglia, Milano 1981, pp. 68-70; A. Disertori - A.M. Disertori, Ex libris italiani della prima metà del Novecento, Milano 1984, pp. 130-133; P. Pallottino, Storia dell'illustrazione italiana, Bologna 1988, ad indicem; L'Eroica. Una rivista italiana del Novecento (catal.), a cura di G. Giubbini, Genova 1983, pp. 76, 91, 97, tavv. 86, 88; L. Servolini, Dizionario illustrato degli incisori italiani moderni e contemporanei, Milano 1955, p. 360; Diz. encicl. Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani, V, p. 248.