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FLORES D'ARCAIS, Francesco

di Paola Rosa - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 48 (1997)
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FLORES D'ARCAIS, Francesco

Paola Rosa

Nacque a Cagliari il 15 dic. 1830 da Effidio e da Giovanna Corrione di Valverde.

Nel 1832 la famiglia si trasferì a Torino, dove il F. studiò e nel 1851 si laureò in giunsprudenza dedicandosi anche alla composizione sotto la guida di L. Rossi. Sempre nel 1851 iniziò a collaborare alle appendici di critica musicale dell'Opinione di Roma. Divenuto nel 1853 accademico dell'Istituto musicale di Firenze, collaborò da allora con le riviste italiane più prestigiose, come la Rivista contemporanea e la Nuova Antologia di Firenze, la Gazzetta musicale, Italie, Trovatore di Milano e Illustrazione italiana. Continuò a collaborare con l'Opinione di Roma per la quale, dopo la morte di G. Grimaldi, assunse anche la critica teatrale. Compose inoltre alcuni lavori musicali: nel 1858 venne rappresentato al teatro Rossini di Torino, in occasione del carnevale, l'opera buffa I due precettori, che riscosse critiche lusinghiere. Probabilmente in seguito a questo successo, l'anno dopo gli venne commissionata una Cantata, su testo di A. Zagnoni; nel 1860 compose un Inno nazionale sul testo di P. Mossa che venne eseguito nel teatro Civico di Cagliari. Scrisse poi La guerra d'amore, scena drammatica a due personaggi, che venne rappresentata al teatro Niccolini di Firenze il 7 dic. 1870. Durante la quaresima del 1871 il F. fece rappresentare al teatro Re di Milano l'opera Sgranarello. Fra le composizioni del F. si ricordano inoltre parecchi lavori di musica vocale da camera, fra cui, degno di nota, è L'addio del condannato, scena drammatica per baritono dedicata al cantante G. Aldighieri.

Trasferitosi a Roma nel 1879, successe a G. Dina nella direzione del giornale L'Opinione ma ben presto rinunciò all'incarico preferendo tornare alla critica musicale. Nel 1890 fece parte, con F. Marchetti, P. Platania, G. Sgambati e A. Galli, della commissione esaminatrice del concorso Sonzogno, che doveva selezionare le opere da rappresentare al Costanzi di Roma, e appoggiò calorosamente la Cavalleria rusticana di P. Mascagni. La prima dell'opera ebbe luogo la sera del 17 maggio 1890: ma il F. non potè assistervi.

Egli morì il 14 ag. 1890 a Castelgandolfo presso Roma.

Il F. fu insieme con F. Filippi e G.A. Biaggi uno dei maggiori critici musicali del XIX secolo. I suoi interessi si rivolsero prevalentemente verso la musica operistica, anche se non trascurarono l'operetta e la musica sinfonica; tra l'altro si adoperò per la rinascita della musica strumentale italiana promuovendo la riscoperta di Haydn, Mozart e Beethoven al quale dedicò una lunga appendice, gli Studi di Beethoven (Milano 1855). Apprezzato per la semplicità di scrittura e l'impostazione quasi schematica seguita nei suoi articoli, il F. è anche noto per un'accesa querelle con il giovane D'Annunzio. Fu in polemica anche con due giovani compositori, A. Costa e P. Bandini, i quali risposero alle sue critiche pubblicando nel 1881a Roma l'opuscolo Una curiosa polemica: brevi cenni sul presente stato della critica e dell'arte in Italia, nel quale vollero dimostrare la scarsa credibilità del critico, rendendo evidente la sua incoerenza e incostanza di giudizio, riportando citazioni contraddittorie espresse in diversi periodi sia su alcuni autori (ad esempio, su Wagner e Liszt) sia su singole opere.

Fonti e Bibl.: G. Giacomelli, Della musica in Sardegna, in Ricerche storiche, Cagliari 1896, pp. 87, 142, 158, 160; M. Incagliati, Il teatro Costanzi 1880-1907, Roma 1907, pp. 19 s., 117 s.; G. D'Annunzio, Pagine disperse, a cura di A. Castelli, Roma 1913, pp. 102, 240, 460; A. De Angelis, Il marchese d'Arcais, in Musica d'oggi, VII (1925), p. 347; A. Della Corte, La critica musicale e i critici, Torino 1961, pp. 505 s., 525, 534 s.; G. Pestelli, Beethoven a Torino e in Memonte nell'Ottocento, in Nuova Riv. mus. italiana, IV (1970), pp. 1020, 1030 ss.; S. Martinotti, Ottocento strumentale italiano, Bologna 1972, pp. 32 s., 36, 42, 45, 47, 86, 93, 101, 145 s., 158, 440, 445, 469, 563, 566, 576, 579; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 409; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, II, p. 404.

Vedi anche
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francésco
francesco francésco agg. e s. m. [dal lat. tardo Franciscus, der. di Francus «franco1»] (pl. m. -chi), ant. – Francese: La terra che fé già la lunga prova E di Franceschi sanguinoso mucchio (Dante); i modi e le cadenze della prosa f. (D’Annunzio)....
francescano
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