FEDE, Francesco
Nacque a Petrella Trifernina (Campobasso) il 16 febbr. 1832, da Nicolangelo e da Luisa De Mattei. Compiuti i primi studi nel seminario di Larino, si iscrisse all'università di Napoli, ove seguì dapprima gli studi letterari, poi quelli medici, e si laureò in medicina e chirurgia il 29 ag. 1857. Subito dopo la laurea si legò ad ambienti antiborbonici, arruolandosi nel 1860 nell'esercito garibaldino e nell'ottobre dello stesso anno, con il grado di tenente, combatté contro le bande borboniche in Molise.
Nel 1861 iniziò la sua attività scientifica come coadiutore della cattedra di fisiologia diretta da G. Albini e come insegnante privato di fisiologia, quindi nel 1862 l'Albini lo incaricò di tenere i corsi di istologia e anatomia microscopica; nel '67 assunse l'incarico di medico all'ospedale degli Incurabili di Napoli. Accanto all'attività scientifica il F. svolse un'encomiabile opera di assistenza sociale: nel 1860 fondò con L. Rodinò l'istituto convitto per cieche povere "Strackan-Rodinò", di cui fu governatore per tutta la vita; nel 1873, in occasione dell'epidemia di colera scoppiata a Napoli, si distinse come direttore dell'ospedale della Conocchia tanto da guadagnare una medaglia d'argento per il suo impegno civile e professionale; nel 1883 prestò la sua opera a Casamicciola, distrutta dal terremoto; nell'84 lavorò nel lazzaretto della Conocchia.
Nominato nel 1875 coadiutore nel gabinetto di anatomia patologica dell'ospedale degli Incurabili, vi fondava il Museo anatomo-patologico; nel 1876 fu poi nominato direttore della sala dei bambini. In occasione dell'epidemia di colera del 1884, per specializzarsi nell e tecniche batteriologiche, partecipò a una missione scientifica patrocinata dal Comune di Napoli ed ebbe così modo di seguire i corsi di M. J. von Pettenkofer a Monaco e di R. Kock a Berlino: questa preziosa esperienza gli consentì l'organizzazione, secondo moderni criteri scientifici, di un gabinetto batteriologico presso l'ospedale degli Incurabili.
Proseguiva intanto la carriera universitaria: ottenuto l'incarico ufficiale dell'insegnamento dell'embriologia nel 1885, l'anno seguente il F. fu incaricato dell'insegnamento della clinica pediatrica, per la prima volta separata dall'ostetricia.
Ebbe allora inizio quell'opera di valorizzazione e propaganda della pediatria come disciplina autonoma che il F. avrebbe proseguito ininterrottamente fino al termine dei suoi giorni: dalla cattedra, dai giornali, dai congressi, dal Parlamento (eletto alla Camera dei deputati dalla XVII legislatura - 1890 -, si occupò per sette legislature, fino alla morte, di gravi questioni riguardanti la Pubblica Istruzione e i Lavori pubblici, prima come rappresentante del collegio di Canipobasso poi di Riccia) richiamò in ogni modo la fondamentale importanza della disciplina per la tutela delle generazioni future. Fu, con G. Mya, D. Cervesato e L. Concetti, tra i fondatori della pediatria in Italia.
La scuola di pediatria da lui fondata cominciò a funzionare nel 1887: dapprima relegata in tre piccoli ambienti nell'ospedale napoletano di Gesù e Maria, la sua sede, grazie agli sforzi tenaci del F., veniva trasferita nel 1890 nell'ala destra dell'ospedale e fornita di un ambulatorio, il primo ambulatorio pediatrico napoletano dotato di infermerie e di laboratorio; nel 1904 la clinica pediatrica veniva ancora trasferita negli ambienti tuttavia insufficienti dell'ammezzato della clinica ostetrica di S. Andrea delle Dame. Il F. non poté realizzare il sogno di creare a Napoli un vero e proprio istituto di clinica pediatrica, che sarebbe sorto dopo la sua morte a opera di R. Jemma.
Clinico e didatta di grande valore, il F. si segnalò altresi per la sua attività di ricerca, perquei tempi di avanguardia. Fu autore di studiistologici su vari organi e apparati, di indaginisu alcuni processi patologici e sui meccanismidi importanti settori della fisiologia, di ricerchesperimentali in vari campi della scienza medica, di indagini batteriologiche. Tra le sue pubblicazioni, molte, soprattutto in campo pediatrico, ebbero grande rilevanza, anche in ambitointernazionale. Si ricordano: Contribuzione allo studio della malattia di Bright, in Rendiconto delle adunanze e dei lavori della reale Accad. med-chir. di Napoli, XXXIV (1880), pp. 38-46; Azione fisiologica del solfato di nickel. Ricerche sperimentali, in Giorn. di neuropatologia, IV (1886), pp. 171-181, con G. Iappelli; Idrocefalo. Spasmo della glottide, in Il Morgagni, XXVIII (1886), pp. 705-718; Nefrite scarlattinosa, ibid., pp. 719-729; Sui microbi del vaiuolo e del vaccino, ibid., pp. 730-735; Un caso di lesioni ossee da sifilide ereditaria, in Boll. d. cliniche, VII (1890), pp. 337-344; Dell'atrofia infantile, ibid., X (1893), pp. 449-453; Sulle alterazioni della mucosa gastro-enterica nella atrofia primitiva infantile, in La Pediatria, V (1897), pp. 260-265; Metodo curativo di una grave forma di infezione ed intossicazione gastro-intestinale, ibid., VI (1898), pp. 233-240; Del rachitismo fetale, ibid., VIII (1900), pp. 41-55, con E. Cacace; L'antisepsi intestinale nei bambini, ibid., pp. 213-221, con G. De' Tommasi; Sulla produzione sottolinguale o malattia di Riga, in Atti d. R. Acc. medico-chirurgica di Napoli, LV (1901), pp. 344 ss.; Ricerche microscopiche e nuove osservazioni sul rachitismo fetale, ibid., pp. 59-101, con G. Finizio; Contributo alla biologia delle caseine. Valore dell'acido idrocloridrico e dell'acido lattico nella digestione delle medesime, in La Pediatria, XI (1903), pp. 22-30, con G. Finizio, Ricerche preliminari sui fermenti amilolitici del commercio, ibid., XII (1904), pp. 393-396, con G. Finizio; Ricerche comparative sul valore terapeutico dell'acido idrocloridrico e dell'acido lattico nelle dispepsie gastro-intestinali dell'infanzia, ibid., pp. 489-498, con G. Finizio; Ricerche cliniche sui fermenti amilolitici del commercio, ibid., XIII (1905), pp. 81-86, con G. Finizio; Nuova comunicazione sull'atrepsia del Parrot, ibid., pp. 161-165; Sulla disinfezione gastro-intestinale, ibid., pp. 281-285; Speciale forma di varioloide, ibid., XIV (1906), pp. 293 s.; Tossi-infezioni digestive e forme morbose che ne derivano, ibid., pp. 295 s., Concetto diagnostico e curativo di alcune febbri nei bambini, ibid., pp. 305 s.
II nome del F. è associato, specialmente in Italia, a un particolare quadro morboso della mucosa orale (la già citata "produzione sottolinguale" nota come malattia di Fede e Riga, detta anche subglossite difteroide o afta cachettica), consistente nella comparsa di una placca infiltrata a livello del frenulo linguale: la lesione, che si osserva nel lattante dopo l'eruzione degli incisivi, è attualmente considerata come un granuloma sottolinguale da cause per lo più irritative, la cui insorgenza è probabilmente favorita da fattori costituzionali.
Socio fondatore della Società italiana di pediatria, della quale fu più volte presidente, il F. nel 1903 fondò il giornale La Pediatria.
Morì a Napoli il 10 febbr. 1913.
Fonti e Bibl.: Necr., in La Pediatria, XXI (1913), pp. 81-84; in Ann. d. R. Univ. di Napoli 1913-14, Napoli 1914, pp. 336-342; in Atti d. R. Acc. medico-chirurgica di Napoli, LVII (1913), pp. IV ss., e pp. VII ss.; N. Fedele, Intorno alla "produzione sottolinguale" o "morbo del Riga" o "malattia del Fede", in La Pediatria, XII (1904), pp. 46-52; R. Jemma, Prolusione al corso di clinica pediatrica, ibid., XXII (1914), pp. 5-9; Id., Onoranze a F. F., ibid., XXXVIII (1930), pp. 585-592; A. Laurinsich, Onoranze a F. F., in La Riforma medica, XI-VI (1930), p. 828; R. Jemma, In memoria di F. F., in Il Pensiero sanitario, XXIV (1932), pp. 5 s.; A. Pazzini, Storia dell'arte sanitaria dalle origini ad oggi, II, Torino 1974, pp. 1416, 1450, 1470, 1473; N. Latronico, Storia della pediatria, Torino, 1977, pp. 668 s. e ad Indicem; Diz. del Risorg. naz., III, p. 52; Enc. medica ital., VIII, col. 2019, sub voce lingua; I. Fischer, Biographisches Lex. der hervorragenden Arzte..., I, p. 390; Encicl. Ital., XIV, p. 931.