Francesco di ser Nardo
Amanuense di codici danteschi (sec. XIV), nativo di Barberino in Val di Pesa, operoso in Firenze a partire dalla quarta decade del secolo. Ci sono rimasti di lui due tra i più antichi e importanti manoscritti della Commedia, capifila di due autorevoli sezioni dell'antica vulgata del poema: il Trivulziano 1080, scritto nel 1337, e il Gaddiano 90 sup. 125 della Laurenziana, redatto nel 1347; è suo, inoltre, un frammento del Purgatorio (XXIII 70 - XXIV 99; XXVI 130 - XXVII 142) posseduto dall'Archivio di Stato di Modena.
Risale probabilmente all'iniziativa di F. la creazione in Firenze di un'attivissima officina scrittoria, editrice del cosiddetto gruppo del Cento, e cioè di circa un centinaio di codici della Commedia facenti capo alla tradizione testuale espressa dal Gaddiano; sarà dunque da ritenere infondata la vecchia ipotesi che vedeva in F. addirittura il menante di così ampia produzione scrittoria, affine per tipo di scrittura ma non certamente della stessa mano.
Bibl. - U. Marchesini, I Danti del Cento, in " Bull. " s. 1, II-III (1890) 21-42; ID., Ancora dei Danti del Cento, ibid. IV (1890) 19-26; G. Vandelli, Il più antico testo critico della Commedia, in " Studi d. " V (1922) 41-98; Petrocchi, Introduzione 66-67, 78, 85-86, 289-294.