Piccolomini, Francesco di Niccolo
Filosofo aristotelico (Siena 1520 - ivi 1604). Studiò a Padova, dove fu discepolo di Zimara, e insegnò nelle univv. di Siena, Macerata, Perugia e Padova (1560-1601). Commentò estesamente i testi aristotelici alla luce di una radicale revisione in senso cristiano e spiritualistico, accogliendo inoltre alcune istanze del neoplatonismo ficiniano. In questo contesto si inserisce la Universa philosophia de moribus (1583), nella quale, in polemica con le posizioni di Zabarella, P. si oppone alla riduzione dell’uomo e del suo universo morale a semplici e astratte formule logiche, e rivendica la complessità del mondo umano contro le preoccupazioni esclusivamente erudite e filologiche dell’aristotelismo contemporaneo. Con la pubblicazione del Comes politicus pro recta ordinis ratione propugnatur (1596), P. replica all’Apologia ad obiectiones Piccolomini, con il quale Zabarella aveva risposto all’Universa philosophia, confermando le sue posizioni sull’autonomia delle istanze etico-politiche contro la riduzione all’orizzonte esclusivamente intellettualistico propugnata dagli epigoni dell’aristotelismo rinascimentale. Alla definizione della sua lettura spiritualistica della filosofia peripatetica P. dedicò i Librorum ad scientiam de natura attinentium pars I-V (1596); i suoi scritti filosofici furono pubblicati in quattro volumi con il titolo di Opera philosophica (1600).