FRANCESCO di Dino
Nacque a Firenze, in una famiglia originaria della città, intorno alla metà del sec. XV da un non meglio identificato Dino di Iacopo di Rigaletto. Non si conoscono i motivi del suo trasferimento a Napoli, ma di certo vi esercitò la professione di libraio almeno dal 1474, come si rileva da una sua quietanza dell'11 giugno. In quegli anni F. lavorava molto probabilmente nell'officina tipografica di Enrico Alding, insieme con Werner Raptor, Bernardo di Dacia e Carlo Bonebach. Non è noto l'esito di tale attività dopo il trasferimento dell'Alding a Messina.
È piuttosto improbabile che gli artefici continuassero a stampare a spese comuni. Sembra più attendibile supporre che, secondo consuetudine, sia avvenuta una divisione dei libri da vendere. Tra questi era ancora sotto i torchi un'edizione delle Rivelazioni di s. Caterina. Nel corso delle operazioni di stampa ciascuno di essi avrebbe pertanto apposto il proprio nome agli esemplari di quest'opera che gli erano stati attribuiti: ciò spiegherebbe il ritrovamento di esemplari identici tranne che nelle soscrizioni, alcune delle quali riportano quale stampatore un "Francesco N. Fiorentino" (Caterina da Siena, Libro della divina dottrina, esemplare datato 28 apr. 1478, Manchester, John Rylands Library). È certo comunque che i caratteri utilizzati per questa edizione, simili a quelli dell'Alding, non furono più impiegati da F., che fece uso di un carattere romano piuttosto grande e bene eseguito.
L'attività di stampatore autonomamente intrapresa a Napoli da F. si protrasse nel triennio 1478-80. In questo periodo uscirono dai suoi torchi tra i cinque e i sette volumi, alcuni dei quali, privi dell'indicazione del tipografo, rimangono però di incerta attribuzione.
Si ricorda, in questa fase della sua produzione, un'edizione del 1479 dei Rudimenta grammatices dell'umanista Niccolò Perotti (esemplari presso la Biblioteca nazionale di Napoli, la Riccardiana di Firenze e la Casanatense di Roma), e una, con ogni probabilità dello stesso anno, delle Epistolae ad familiares di Cicerone (Bibl. Casanatense). F. pubblicò infine nel 1480 la Theorica musicae di Franchino Gafori, di cui si conservano esemplari presso la British Library, l'Angelica e la Corsiniana di Roma, la Nazionale di Napoli (in quest'ultima sono presenti tre esemplari).
Nel 1481 F. era a Firenze, dove riprese in pieno la sua attività con titoli ben più significativi, con un persistente interesse editoriale verso la produzione letteraria in volgare. Fino al 1497, anno dell'ultima sua edizione attualmente conosciuta, stampò poco meno di trenta volumi.
Nel primo, intenso anno di lavoro a Firenze pubblicò un'edizione dei Sonetti del Burchiello (un esemplare non integro è custodito presso la Biblioteca apostolica Vaticana) e, senza anno di stampa, ma dal Reichling datato 1481, il De ingenuis moribus di Pier Paolo Vergerio (p. 159).
L'episodio più significativo della sua produzione è però certamente l'edizione del Morgante di Luigi Pulci.
Il 7 febbr. 1483 (1482 secondo lo stile fiorentino) F. "getta in forma" una stampa in ventotto cantari del poema (terza dopo la cosiddetta "Ripolina", priva di datazione, e dopo l'edizione di Luca Veneziano del 1482). Nell'edizione di F. sono però aggregati per la prima volta cinque nuovi capitoli ai ventitré originari (si tratta in realtà della fusione di due poemi): in questa edizione è stato ravvisato dalla critica "un intento d'unificazione anche formale" (Bologna 1986, p. 685), che sembra sottendere le cure dell'autore, e che pertanto, quale sua ultima volontà, è da considerarsi fondamentale per la lezione del testo. Di essa sono noti gli esemplari conservati a Londra (British Library, fondo Grenville 10384) e a Manchester (John Rylands Library), entrambi non integri.
La produzione di F. continuò negli anni successivi con la proposta di opere piuttosto eterogenee. Probabilmente nel 1485 uscì la Novella di Matteo di Bartolomeo Davanzati (priva dell'indicazione dell'anno). Nel 1489 F. ristampò il Driadeo d'amore, poema eziologico in ottava rima di Luca Pulci, fratello maggiore di Luigi (a suo tempo dedicato a Lorenzo il Magnifico) e, dello stesso autore, ma prive dell'anno di stampa, le Pistole in terzine. Risale allo stesso 1489 un'edizione dell'Historia di due amanti di Enea Silvio Piccolomini. Nel 1490 uscirono il Sermo de corruptis moribus di Gerolamo Savonarola, nel 1493 i Sermoni di s. Agostino e, probabilmente nel 1497, la Bulla contra H. Savonarolam di papa Alessandro VI.
Non si conosce l'anno della morte di F., avvenuta dopo il 1497 probabilmente a Firenze.
Fonti e Bibl.: K. Burger, The printers and publishers of the XV century with lists of their works, London 1902, pp. 74 s.; G. Fumagalli, Lexicon typographicum Italiae, Florence 1905, p. 138; D. Reichling, Appendices ad Hainii-Copingeri Repertorium bibliographicum…, Monachi 1911, pp. 159 s., 203; La stampa a Napoli nel XV secolo, a cura di M. Fava - G. Bresciano, I, Notizie e documenti, Leipzig 1911, p. 100; II, Bibliografia…, ibid. 1912, pp. 132, 140-147; T. Accurti, Editiones saeculi XV pleraeque bibliographis ignotae…, Florentiae 1930, nn. 40, 124, e ibid. 1936, nn. 32, 37, 4957, 5741; M.E. Cosenza, Biograph. and bibliograph. Dict. of the Italian printers and the foreign printers in Italy, Boston 1968, p. 253; C. Bologna, Tradizione testuale e fortuna dei classici, in Letter. ital. (Einaudi), VI, Torino 1986, pp. 684 s.; P. Procaccioli, F. di D., in Letter. ital. Gli autori. Dizionario bio-bibliogr., I, ibid. 1990, p. 824.