FRANCESCO di Accursio
Figlio del glossatore Accursio (I, p. 287, e App.), e anch'egli giurista, nato a Bologna nel 1225, morto ivi nel 1293. Dottore in giovanissima età, insegnò a Bologna; nel 1273 Edoardo I d'Inghilterra, che passava da Bologna tornando di Terrasanta, lo assunse come consigliere; gli affidò uffici di ambasciatore in Francia, a Roma, e altri importanti incarichi. F. tornò a Bologna nel 1281, di dove, assente, era stato bandito con i fratelli come seguace della parte dei Lambertazzi (1274). Riebbe la cattedra e, passato a parte guelfa (Geremei), anche onori e cariche. F. fu usuraio, corruttibile e, per comune opinione, macchiato di vizî più gravi (Dante, Inferno, XV, 110). Raggiunse, come lettore, fama pari a quella del padre, vivendo tuttavia nella sua ombra. Come scrittore, delle varie opere a lui attribuite, gli si devono certo: aggiunte alle glosse paterne, finora mal note; questioni; qualche consiglio e discorso; casi al Digestum novum, più volte stampati, non superiori alla media di questa forma di commento tradizionale nella scuola ma, in genere, scientificamente irrilevante.
Bibl.: Documenti inglesi in T. Rymer, Foedera, conventiones, I, ii, Londra 1816; doc. italiani in Chartularium Studii Bononiensis, Imola e Bologna 1907 segg., I, V, VII, passim; M. Sarti e M. Fattorini, De claris archigymn. Bononiensis professoribus, Bologna 1888, I, pp. 193-206, nn. lix e lx; C. F. v. Savigny, Storia del dir. romano nel Medioevo, Torino 1865, cap. XLIII.