DELLA FAGGIUOLA, Francesco
Figlio, probabilmente primogenito, di Uguccione, nacque verso la fine del sec. XIII in data a noi sconosciuta.
Le prime notizie su di lui risalgono al 1314 quando fu nominato capitano generale e podestà di Lucca subito dopo la conquista - avvenuta il 14 giugno - di questa città da parte del padre. Un documento della Curia de' ribelli e de' banditi attesta che il D. ricopriva quella carica il 29 giugno: in questa data egli confermò la delibera presa dal Consiglio degli anziani che annullava tutti gli atti del governo precedenti il 14 giugno (la delibera venne poi completata dallo stesso D. il 4 settembre successivo quando "ex virtute sui arbitrii" dichiarò decaduti e annullati gli statuti e le riformagioni del Comune precedenti il 14 giugno).
È probabile che il D. avesse il compito di governare Lucca come vicario del padre; comunque, egli esercitò le funzioni podestarili e svolse regolarmente i connessi compiti giurisdizionali nella curia che tenne nella casa di Princivalle dal Portico, ove aveva posto anche la propria abitazione. Nelle fonti si trova la testimonianza delle vertenze civili discusse nella sua curia ed ivi giudicate, nonché dell'inchiesta promossa dal D., in seguito alla richiesta dei nobili lucchesi, in merito a proprietà site nel contado cittadino e in Versilia, inchiesta di cui il D. incaricò "dominum Petrum da Cortona nostrum iudicem et assessorem ad civilia deputatum". Inoltre, si deve probabilmente attribuire al D. il decreto che disciplinò l'onere della prova nei processi civili nei casi in cui la documentazione necessaria fosse andata perduta a motivo del sacco subito dalla città nel giugno 1314: il decreto reca la data del 3 nov. 1315, ma l'indizione risulta essere la XIII, quella che corrisponde all'anno 1314.
Durante la sua podesteria, peraltro, il D. si rese responsabile di una serie di atti illegittimi. È molto probabile, in primo luogo, che egli facesse eseguire la requisizione del tesoro pontificio, custodito nel monastero di S. Frediano, requisizione ordinata da Uguccione. Il tesoro era giunto a Lucca nell'ottobre 1312 quando il cardinale Gentile da Montefiore fece tappa nella città nel corso del viaggio che da Roma avrebbe dovuto condurlo ad Avignone; a Lucca, però, il cardinale morì improvvisamente e le casse contenenti il tesoro pontificio che egli trasportava vennero depositate nella sacrestia di S. Frediano. Forse il D. prese parte anche alla requisizione, decisa sempre da Uguccione, dei documenti del vescovo lucchese attestanti le proprietà episcopali. Certamente fu responsabile della confisca dei beni personali del cardinale Gentile da Montefiore, beni che erano stati depositati alla morte di questo nel convento di S. Romano: l'azione si svolse il 2 dic. 1314 e fu eseguita dal vicario del D., ser Ventura.
Il D. prese parte alla battaglia di Montecatini del 29 ag. 1315, guidando, insieme con il fuoruscito fiorentino Giovanni Giacotto de' Malespini, la prima delle tre schiere in cui Uguccione aveva diviso il suo esercito. Lo scontro fu durissimo e cruento: le prime due schiere ghibelline furono respinte dalle forze guelfe e Uguccione riuscì a prevalere solo grazie all'intervento dei balestrieri pisani e all'impeto della terza schiera da lui stesso comandata. Il D. cadde tra i primi, forse combattendo a singolar tenzone contro Carlo d'Acaia, il diciottenne figlio del principe di Taranto posto al comando della prima schiera dell'esercito guelfo, dato che i corpi dei due giovani vennero trovati vicini al termine della battaglia. Uguccione fece seppellire i due nella badia di Buggiano, dalla quale in seguito le ossa del D. vennero traslatenel camposanto di Pisa.
Il D. aveva sposato, in data sconosciuta, la figlia di Federico dei conti Guidi Altavilla, la quale aveva portato in dote la somma di 1.200 lire di piccioli fiorentini. Dal documento del 26 apr. 1316. con il quale Altavilla conferiva l'incarico di recuperare le cose da lei lasciate nell'ospizio di Puccino, nella terra di Buggiano, si potrebbe indurre che ella seguì il marito nella campagna militare che si concluse con la battaglia di Montecatini. Dopo la morte del D. ella rientrò presso la sua famiglia e nel marzo 1316 chiese ad Uguccione la restituzione della dote e la concessione di un "donativo". Nell'ottobre dello stesso anno sposò Guido, figlio di Tancredi di Modigliana.
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