DEL POMO, Francesco
Nato nel 1594 a Palermo, fu allievo di Antonio Il Verso e divenne iamoso ancora fanciullo come cantante, liutista e compositore. Del suo talento diede una prima prova con il Primo libro di ricercari a due voci pubblicato presso l'editore De Franceschi di Palermo nel 1604 (l'opera è perduta). Assai ammirato dai contemporanei, il suo canto fu celebrato in due poemi latini, Carmina manu propria conscripta di F. e O. Paruta.
L'editore veneziano Ricciardo Amadino nel 1605, nella dedica de Ilsecondo libro di madrigali a tre voci di Antonio Il Verso, ricorda le sue non comuni doti musicali, che lo avevano già reso noto in tutta Italia, e come egli sapesse "nell'eta di cinque anni sonare e cantare con molta leggiadria et sicurezza: et ancor fanciullo cantare col liuto opere meravigliose nella Capella Reale di cotesto regno" di Sicilia. Inoltre avrebbe "già in età di diece anni ... dato in luce il suo Primo Libro di Ricercari a due voci". La sua fama si protrasse nel tempo tanto che Antonino Mongitore, nella Bibliotheca Sicula (1708), nomina un certo "Franciscus Podius - Panormitanus Musicus egregius. Claruit anno 1604 quo in lucem emisit Italice "Primo libro di ricercate"".
La supposizione che l'Amadino e il Mongitore facciano riferimento alla stessa persona è confermata non solo dagli indici alla fine dell'opera del Mongitore (nei quali compare "Franciscus Pomius"), ma anche dalla esplicita correzione di "Podius" in "Pomius" (latinizzazione di Del Pomo) fra i "Graviora Typographiae errata ..." alla fine del primo tomo.
Secondo il Mongitore, inoltre, composizioni del D. si troverebbero in una raccolta di madrigali di diversi autori siciliani pubblicata a Palermo nel 1603 ("In libro inscripto: "Infidi lumi. Madrigali a cinque voci di diversi Autori Ciciliani". Panormi apud Joannem Baptistam Maringum 1603 - in 4º - extant aliqua nostri Francisci").
Il Carapezza sostiene però si tratti di confusione fra Franciscus Pomius e Francesco Tomeo (Pomius, Pomeus-Tomeus), che è citato fra i compositori che musicarono i versi di Luigi D'Eredia compresi nella raccolta Infidi lumi. Essendo infatti il Tomeo compreso anche tra i compositori di un'altra raccolta (Le risa a vicenda, vaghi e dilettevoli madrigali a cinque voci posti in musica da diversi autori), pubblicata a Venezia nel 1598, appare insostenibile una identificazione di Torneo con Del Pomo, visto che quest'ultimo a quell'epoca aveva solo quattro anni.
Ottavio Tiby, in Ipolifonisti siciliani del XVI e XVII secolo, nel paragrafo dedicato a "I musicisti della terza e quarta generazione", ricorda come ultimo "il palermitano Francesco Podio". Come lui anche il Sartori, nel secondo volume della Bibliografia della musica strumentale e F. Mompellio, in Pietro Vinci madrigalista siciliano, ripetono l'errore del Mongitore, al quale peraltro si riferiscono puntualmente. Il Tiby, inoltre, parlando di Antonio Il Verso, cita la dedica di Amadino de Ilsecondo libro di madrigali a tre voci, riferendo però all'autore dell'opera ciò che veniva attribuito al dedicatario. Per cui risulta che "già a dieci anni Il Verso s'era affermato "nella musica et habilità del suono" ed aveva dato alla luce un primo libro di ricercari a due voci". In seguito, non riuscendo a conciliare l'indubbia nascita di Antonio Il Verso a Piazza Armerina con una frase dell'Amadino che gli attribuisce per patria Palermo ("codesta felicissima città di Palermo, sua patria"), considera quest'ultima dovuta ad errata informazione.
Non si hanno altre notizie del D.; ignoti sono l'anno e il luogo di morte.
Fonti e Bibl.: Palermo, Biblioteca comunale, ms. 2, Qq, C, 21: F. Paruta-O. Paruta, Carmina manu propria conscripta;A. Mongitore, Bibliotheca Sicula, sive De scriptoribus Siculis, I, Panormi 1708, p. 234; F. Mompellio, P. Vinci madrigalista siciliano, Milano 1937, pp. 179, 200; O. Tiby, La scuola polifonica in Sicilia del XVI e XVII secolo, in Musica disciplina, V (1951), p. 209; C.Sartori, Bibliografia della musica strumentale italiana, II, Firenze 1968, p. 42; O. Tiby, Ipolifonisti siciliani del XVI e XVII secolo, Palermo 1969, pp. 53, 55, 73, 99; P. E.Carapezza, I duo della scuola siciliana, in Musiche rinascimentali siciliane, II, Roma 1971, pp.XXV s.; L. Bianconi, Sussidi bibliografici per i musicisti siciliani del Cinque e Seicento, in Riv. ital. di musicologia, VII (1972), p. 31; The New Grove Dict. of music and musicians, V, p. 353.