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DE FEO, Francesco

di Teresa Maria Gialdroni - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 33 (1987)
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DE FEO, Francesco

Teresa Maria Gialdroni

Nacque a Minervino Murge (provincia di Bari) il 9 luglio 1881 da Domenico e Maria Luigia Uva, ambedue insegnanti. Trasferitasi la famiglia a Bisceglie, fu ben presto indirizzato verso gli studi musicali; recatosi a Napoli studiò composizione con N. van Westerhout diplomandosi poi presso il conservatorio S. Pietro a Maiella di Napoli e in seguito presso il conservatorio S. Cecilia di Roma.

Fu autore di musiche teatrali, da camera, di composizioni per banda e di canti di genere patriottico. Le sue opere ebbero una fortuna prevalentemente locale: nel 1904 fu rappresentato Silvia, dramma lirico in un atto su libretto di S. Groppa; nel 1907 Medora, dramma lirico in tre atti su libretto di G. G. Vettori (entrambi a Trani, teatro Comunale); nel 1921 Procelle, dramma lirico in un atto su libretto di A. Mancini (Bari, teatro Piccinni); nel 1927 fu rappresentato La vittoria del grano, bozzetto melodrammatico in due atti e tre quadri "espressamente composto per la propaganda granaria", su libretto di G. Di Nuzzo (Terlizzi, teatro Lirico).

Tra le sue composizioni da camera ricordiamo le romanze per canto e pianoforte Lungi da lei, Senza baci, Sogni e ricordi (per l'Associazione nazionale compositori di musica di Milano), Baciami, Invocazione, Ballata tragica sentimentale, Fiaba, quest'ultima composta su versi di G. B. Ferrara (alcune di queste composizioni sono state pubblicate dall'editore Firrao di Bari, senza indicazione di data).

Fra le composizioni per banda: Pensiero elegiaco, dieci marce funebri per la settimana santa (per la Congregazione di S. Stefano di Molfetta). A queste bisogna aggiungere diverse composizioni inedite di genere patriottico, ispirate chiaramente alla ideologia fascista, eseguite in manifestazioni ufficiali: Inno dei Fasci di Puglia (divenuto l'inno ufficiale dei fasci di Puglia dal 1923 al 1927), La litania di Cesare Battisti, su versi di M. A. Gioia, per l'inaugurazione del monumento eretto a Eolzano, La bandiera dei redenti, su versi di M. A. Gioia; Le voci della patria, su versi di G. De Pascale; Aquilotti del duce; Campo di festa; Eja!... eja !... alalà !. Fu autore, tra l'altro, dell'inno nazionale albanese, composto su versi di L. Groppa (Parigi 1902).

Il D. inoltre realizzò composizioni per uso didattico e manuali per lo studio dell'armonia e della tecnica degli strumenti a plettro. Fu anche insegnante, direttore d'orchestra e organizzatore musicale: istituì il liceo musicale di Bari e la scuola musicale dell'ospizio Vittorio Emanuele II di Giovinazzo.

All'attività di musicista affiancò un intenso lavora di pubblicista, collaborando con riviste quali: Musicisti d'Italia e Musica d'oggi; nell'ambito di questa attività partecipò al congresso nazionale dei musicisti tenuto alla Fiera del Levante di Bari (settembre 1930). Pubblicò diversi articoli principalmente sull'educazione musicale e sulla tradizione musicale italiana, in particolare: Per il "Piedigrotta barese" (in Musicisti d'Italia, VIII [1928], s., pp. 4 s.); L'insegnamento della musica e del canto corale nelle scuole elementari e "I marinai di Gioacchino Rossini" (ibid., IX [1929], 6, pp. 2 s.); Il congresso nazionale dei musicisti alla Fiera del Levante di Bari (ibid., X [1930], 9, pp. 1-6); L'insegnamento della musica in alcuni istituti di educazione (ibid., XI [1931], 9, pp. 1 s.); Lo spirito di Roma nell'opera teatrale rappresentativa (ibid., XII [1932], 12, pp. 1-5); Il dramma della vita nei canti popolari pugliesi (in Musica d'oggi, XI [1929], pp. 204-11); La zampogna - la Natività e il presepe. La pastorale natalizia (ibid., XII [1930], pp. 161-66, 208-15, 254-62).

Fu principalmente l'attività di pubblicista che consenti al D. di uscire dall'ambito provinciale. I suoi articoli, che trattano, come si è detto, argomenti vari, rivelano una evidente influenza dell'ideologia fascista.

Morì il 19 febbr. 1937 a Gioinazzo (Bari) in seguito ad un incidente stradale.

Bibl.: Necr. in Musica d'oggi, XIX (1937), p. 117; in La Disfida (Corato), marzo 1937, pp. 11 ss.; notizie in Ars et labor, I (1911), p. 408;F. Nicolodi, Musica e musicisti nel ventennio fascista, Fiesole 1984, p. 155; A. De Angelis, Diz. dei music., Roma 1928,p. 171.

Vedi anche
direttóre d'orchèstra direttóre d'orchèstra Chi dirige le esecuzioni musicali di un insieme di strumentisti. Sebbene la necessità di una guida ritmica ed espressiva fosse riconosciuta fin dall'antichità, l'uso di una gestualità manuale convenzionale risale al Medioevo, al praecentor, cioè al direttore di coro del canto gregoriano, ... mùsica da càmera càmera, mùsica da In origine, musica eseguita nelle sale delle corti a divertimento dei principi (contrapposta alla musica di teatro o di chiesa) poi, in genere, quella per pochi strumenti e per poche voci, dal madrigale rinascimentale alla sonata in trio del periodo barocco fino al quartetto del ... Teatro degli Indipendenti Teatro d’avanguardia fondato a Roma nel 1922 da A.G. Bragaglia. Fu attivo fino al 1931, mettendo in scena, oltre a un repertorio sperimentale, pantomime e spettacoli di danza. libretto d'opera libretto d’opera Componimento drammatico, per lo più in versi, scritto appositamente (spesso riducendo e adattando altra opera letteraria – commedia, dramma ecc. – o ricavandone la materia) per offrire il testo al compositore di un’opera musicale. I primi libretto d'opera (detti favole, favole pastorali, ...
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fèo-
feo- fèo- [dal gr. ϕαιός «di colore scuro»]. – Primo elemento di alcuni termini scientifici (come feoficee, feoplasti, ecc.), che significa «scuro, bruno». In voci della terminologia lat. scient. gli corrisponde la forma phaeo-.
francésco
francesco francésco agg. e s. m. [dal lat. tardo Franciscus, der. di Francus «franco1»] (pl. m. -chi), ant. – Francese: La terra che fé già la lunga prova E di Franceschi sanguinoso mucchio (Dante); i modi e le cadenze della prosa f. (D’Annunzio)....
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