FRANCESCO da Lendinara
Figlio del farmacista Rinaldo da Lendinara di Rovigo, F. (nei documenti è anche chiamato Franceschino, forse per distinguerlo da qualche religioso più anziano) nacque - o almeno trascorse i suoi primi anni - a Lendinara, nel cui convento francescano entrò nel 1382. Nel 1385 partecipò, come "socius" di Luca di Piacenza, a un'ambasceria inviata da Francesco da Carrara, signore di Padova, a Pavia presso Gian Galeazzo Visconti. Dopo gli studi a Bologna, a Ferrara e a Piacenza, nel 1392 venne ordinato sacerdote e perfezionò negli anni immediatamente successivi i suoi studi a Piacenza, Cesena, Forlì e Bologna, insegnando poi come "lector" a Treviso e a Vicenza.
Nel giugno 1399 divenne guardiano del convento di S. Lorenzo a Vicenza, primo di una lunga serie di incarichi all'interno della provincia minoritica di S. Antonio, sulla natura e sui tempi di espletamento dei quali siamo puntualmente informati dallo stesso F. nei suoi Ricordi: nel 1400 fu ministro provinciale e guardiano del convento di Rovigo, nel 1401 guardiano di Piove di Sacco, nel 1402 guardiano di Lendinara, nel 1403 custode di Verona, nel 1404 guardiano di Venezia, nel 1406 visitatore delle clarisse nella custodia padovana, nel 1407 guardiano del sacro convento di Padova. Nel novembre del 1407 venne espulso, con altri frati, dal territorio padovano, "propter falsam diffamacionem et suspicionem" dal governo veneziano (così F. nei suoi Ricordi, senza però precisare meglio su cosa vertessero diffamazione e sospetto). Durante l'esilio si recò a Ferrara dove nel 1408 divenne "lector", ma già nell'ottobre 1409 ritornò nella provincia riassumendo incarichi al suo interno: lettore (1409) e quindi guardiano di Rovigo (1410), guardiano del convento di Vicenza (1411), ministro provinciale (1412).
Nel 1413 F. accompagnò, nelle vesti di cappellano, il marchese Niccolò III d'Este, signore di Ferrara, al S. Sepolcro; partiti il 6 aprile, fecero ritorno a Venezia il 5 luglio 1413. Nel 1415 fu visitatore della custodia padovana e si recò ad Assisi per l'indulgenza della Porziuncola; al suo ritorno ricevette il permesso di risiedere liberamente nel territorio padovano (sanzione formale di una possibilità che abbiamo visto già di fatto fruita nel 1409). Nel 1416 F. fu custode di Padova, nel 1417 "auditor causarum" nel capitolo tenuto nel convento di Venezia e guardiano di Montagnana, nel 1420 guardiano di Lendinara, nel 1421 vicario della provincia, nel 1422 definitore di un altro capitolo veneziano e quindi custode della custodia padovana.
In quel momento, tra il 1423 e il 1424, la provincia minoritica di S. Antonio fu scossa da una grave crisi: numerosi francescani, tra i più ragguardevoli della provincia, furono arrestati con l'accusa di delitti contro la fede e contro i costumi. F. passò indenne attraverso i drammatici eventi, frutto - secondo Cenci (1962) - di una macchinazione ideata e condotta dal frate Marco Trevisan con la complicità di un gruppo di religiosi insofferenti del governo della provincia. Dopo una grave infermità sopravvenuta nel 1423, F. fu ancora guardiano del convento di Padova (1424) e di Lendinara (1425-26). Non abbiamo più notizie a suo riguardo dopo il 1431-32, quando lo troviamo guardiano del Santo a Padova; F. intervenne per l'ultima volta in un atto di donazione del 9 nov. 1437; non conosciamo né la data né il luogo della sua morte.
La fama di F. è sostanzialmente legata ai suoi Ricordi (il titolo è del Mortara), contenuti in un manoscritto probabilmente autografo presso la Bodleian Library di Oxford (Canon. ital. 210, ff. 100v-106v), poi editi da C. Cenci: Fra' F. da L. e la storia della provincia di S. Antonio tra la fine del sec. XIV e l'inizio del sec. XV, in Arch. franc. hist., LV (1962), pp. 103-192 (i Ricordi alle pp. 114-139). Privo dell'inizio e della fine, relativo agli anni 1382-1427, il testo si presenta asciutto e impersonale (non parla mai dell'Osservanza); rivela tuttavia un certo interesse per le notizie autobiografiche, per quelle sulla provincia francescana veneta e per gli eventi politici veneti tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo.
Fonti e Bibl.: Albertini Mussati De gestis Henrici VII Caesaris, in L.A. Muratori, Rer. Ital. Script., X, Mediolani 1727, col. 350 n. 27; Viazo al Sancto Sepolcro per lo marchese Nicolò da Este. Appendice a Fr. Iohannis Ferrariensis Ex Annalium libris marchionum Estensium excerpta…, a cura di L. Simeoni, in Rer. Ital. Script., 2ª ed., XX, 2, p. 52; ViaggioaGerusalemmediNicolò da Este descritto da Luchino dal Campo ed ora per la prima volta messo in luce a cura di G. Ghinassi, in Miscell. di opuscoli ined. o rari dei secc. XIV e XV, Prose, I, Torino 1861, p. 105; G.B. Verci, Storia della Marca trevigiana e veronese, XVI, Venezia 1790, p. 96; A. Mortara, Catalogo dei… codici Canoniciani italici… nella Biblioteca Bodleiana a Oxford, Oxonii 1864, p. 210; E. Pastorello, Nuove ricerche sulla storia di Padova e dei principi da Carrara al tempo di Gian Galeazzo Visconti, Padova 1908, p. 14; G.S. Sbaraglia, Supplementum et castigatio ad Scriptorem trium Ordinum S. Francisci…, I, Romae 1908, p. 61; C. Piana, Lo Studio di S. Francesco a Ferrara nel Quattrocento. Documenti ined., in Arch. franc. hist., LXI (1968), pp. 103, 113, 156; C. Cenci, Manoscritti e frati studiosi nella Biblioteca Antoniana di Padova, ibid., LXIX (1976), p. 513; L. Gargan, Cultura e arte nel Veneto al tempo del Petrarca, Padova 1978, pp. 253 s.; Repertorium fontium historiae Medii Aevi, IV, p. 543; Dict. d'hist. et de géogr. ecclés., XVIII, coll. 724 s.