FRANCESCO d'Antonio
Ignoto è l'anno di nascita di questo orafo senese che, allievo di G. Turini, risulta attivo nella sua città almeno dal 1440, anno in cui ricevette l'incarico di eseguire un intaglio con la figura di una lupa per l'anello del capitano del Popolo. Nove anni più tardi, il 14 maggio 1449, l'Opera del duomo gli commissionò un tabernacolo d'argento; nel 1450 F. lavorò accanto al Turini per la realizzazione di due orciuoli d'argento. Queste opere sono andate perdute, come la statua d'argento della Madonna col Bambino, che gli fu richiesta nel 1454 dal frate Bartolomeo da Imola per il convento di S. Francesco a Siena.
Presso l'ospedale di S. Maria della Scala si conserva un reliquiario che era probabilmente racchiuso nel tabernacolo commissionato nel 1451 e consegnato da F. nell'agosto del 1453 (Gallavotti Cavallero, 1985, p. 105). Il 30 giugno 1454, pochi giorni dopo la canonizzazione di s. Bernardino, F. ricevette l'incarico di realizzare il reliquiario per la veste del santo, conservato nella chiesa di S. Bernardino, o dell'Osservanza. Per la raffinatezza del lavoro e per la ricchezza degli smalti e delle pietre dure, quest'opera viene considerata uno dei capolavori dell'oreficeria senese del Quattrocento.
Nel 1457 il lavoro non era ancora completato tanto che venivano registrati pagamenti per l'acquisto dell'argento necessario. La cassetta venne ultimata il 10 febbr. 1461 e F. s'impegnò a consegnare entro lo stesso mese due busti di S. Bernardino da aggiungere al reliquiario. Il 18 giugno 1461 furono consegnate le due mezze figure e un monte d'argento sormontato da una croce. La cassetta ha forma quadrangolare, poggiante su una base sagomata, e termina a tronco di piramide dalle facce lievemente concave. I lati principali sono divisi in quattro aperture a cristallo e quelli minori in due per mezzo di lesene alternate con gli stemmi di Siena a smalto. La parte superiore a tronco di piramide, che funge da coperchio, è ornata, nelle facce principali, con due Angeli sostenenti il monogramma col nome di Gesù, posti dentro una riquadratura di filigrana e d'argento; le due facce minori contengono l'immagine di S. Bernardino a mezzo busto. Sul ripiano dell'urna, inoltre, poggiava in origine il piccolo monte d'argento con croce, ora scomparso, che fu sostituito da una teca settecentesca.
Nel 1466 F. consegnò all'Opera del duomo senese l'urna d'argento contenente la reliquia del braccio di s. Giovanni Battista, ancora oggi conservata nel Museo dell'Opera metropolitana. Il reliquiario era stato commissionato inizialmente al Turini, che però morì prima di poterlo iniziare. Tuttavia questo è il lavoro che più degli altri dimostra l'influenza dello stile del maestro sull'opera di Francesco.
La cassetta poggia su una base rettangolare ornata con rilievi narranti storie della vita del Battista. Nella parte anteriore della cassa è raffigurato il Battesimo di Cristo, la Testa del Battista e la Decollazione del santo. Nella parte posteriore sono le Storie di s. Zaccaria, la Predicazione del Battista e, al centro, un medaglione con l'arma dell'Opera del duomo a smalto. Il coperchio è a forma di piramide ed è coperto di cristalli, uno dei quali ha al suo centro l'immagine della Madonna col Bambino.
Sempre nel 1466 F. eseguì il busto di S. Caterina, in argento, realizzato su modello dello scultore Giovanni di Stefano Sassetta per la chiesa di S. Domenico. La presunta attività di F. presso la corte di Ferrara e presso il re di Napoli va smentita in quanto egli si limitò a realizzare, per ordine del Concistoro, alcuni vasi in argento per la signora di Ferrara e altri due vasi come dono di Siena per il re di Napoli.
Non si conosce l'anno della morte di F., probabilmente avvenuta a Siena.
Fonti e Bibl.: G. Milanesi, Documenti per la storia dell'arte senese, Siena 1865, pp. 259 s., 291 s., 314 s., 328, 332; S. Borghesi - L. Bianchi, Documenti per la storia dell'arte senese, Siena 1898, pp. 180, 184, 200, 241; A. Lisini, Notizie di orafi e di oggetti di oreficeria senese, in Boll. senese di storia patria, XI (1904), p. 672; I. Machetti, Orafi senesi, Siena 1929, pp. 80 s.; P. Bacci, Docum. e commenti per la storia dell'arte, Firenze 1944, p. 110; G. Cecchini, Vicende di tre opere d'arte, fra l'ordinazione e il loro compimento, in Boll. senese di storia patria, LXII-XLIII (1955-1956), pp. 14, 19 s.; M. Bertagna, Memorie bernardiniane II, ibid., LXXII (1965), pp. 16 s., 48; D. Gallavotti Cavallero, Lo spedale di S. Maria della Scala in Siena…, Pisa 1985, ad Indicem; Die Kirchen von Siena, a cura di A. Riedl - M. Seidel, II, 1-2, München 1992, ad Indicem; U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XII, p. 301.