ALBERTI, Francesco d'Altobianco
Nato in Firenze il 14 giugno 1401, seguì il padre nell'esilio, a cui il governo delle Arti maggiori condannò molti membri di casa Alberti. Visse lungamente a Roma; riammesso in patria fin dal 1426, vi tornò nel 1430. Splendido e generoso, finché fu ricchissimo, prestò gratuitamente cospicue somme al comune. Rovesci di fortuna (1442) lo ridussero in minore stato. Morì in Firenze il 6 giugno 1479. Poeta fecondo e vario, prese parte al Certame Coronario del 1441. Scrittore di sonetti amorosi petrarcheggianti, gnomici e familiari, non senza ghiribizzi burchielleschi, punte satiriche e svaghi faceti, è un cospicuo rappresentante delle tradizioni popolaresche fiorentine: le sue ballate sono tra le migliori che la Toscana del primo Quattrocento abbia prodotte.
Bibl.: F. Flamini, La lirica toscana del Rinascimento anteriore ai tempi del Magnifico, Pisa, 1891, pp. 622-635; G. Braschi, F. Alberti poeta fiorentino del Quattrocento, con appendice di poesie inedite, Pistoia 1910.