CUPANI, Francesco
Nacque a Mirto (Messina) il 21 genn. 1657.
Intraprese gli studi di medicina, ma poco dopo seguì la vocazione religiosa, e il 22 maggio 1681 divenne terziario francescano, dedicandosi a nuovi studi di filosofia e di teologia. Addottoratosi in tali discipline, fu destinato all'insegnamento di queste nei collegi dell'Ordine: tenne così corsi di filosofia a Verona e poi di teologia a Palermo. La sua originaria inclinazione per le scienze naturali riaffiorò tuttavia ben presto e si sviluppò sotto forma di uno spiccato interesse per la botanica: in questo senso fu determinante l'amicizia stabilitasi tra il C. e un altro francescano siciliano, Paolo Boccone (nella vita religiosa frate Silvio), che già godeva di buona fama a livello europeo come naturalista e botanico. Il Boccone avviò il C. allo studio della flora siciliana, impostando le ricerche del suo allievo in conformità al metodo sistematico: conseguentemente il C. elaborò un sistema di classificazione' fondato sulla considerazione dell'infruttescenza. Non a caso dedicò, nell'approfondito studio della flora siciliana, particolare attenzione alle varietà di alberi fruttiferi, specialmente del mandorlo. I risultati di queste ricerche furono esposti in due opere: Catalogus plantarum Sicularum noviter adinventarum eSyllabus plantarum Siciliae nuper detectarum, pubblicate a Palermo nel 1692 e 1694.
Il C. trovò un valido mecenate in Giuseppe del Bosco, principe di Cattolica, che finanziò l'iniziativa di fondare un orto botanico a Misilmeri; alla realizzazione collaborarono il Boccone, P. Citraro e F. Scaglione.
Al fine di raccogliere esemplari vegetali il C. percorse lungamente tutta la Sicilia, studiando contemporaneamente anche minerali e fossili. L'orto botanico avrebbe però dovuto raccogliere piante provenienti da tutto il mondo: a tal fine il C. poté procurarsi svariatissimo materiale grazie alle sue relazioni con naturalisti e botanici non soltanto italiani, ma anche stranieri, relazioni che il mecenatismo del principe di Cattolica gli permetteva di intrattenere ormai senza preoccupazione. Tra i corrispondenti del C. vannoricordatigli olandesi G. Commelin e Horton, il francese J. Tournefort, gli inglesi W. Sherard e J. Petiver, il tedesco J. G. Volckammer; tra gli italiani, il prefetto dell'orto botanico di Padova, F. Viali, e quello dell'orto botanico di Roma, G. B. Trionfetti. Il catalogo dell'orto botanico di Misilmeri, compilato dal C., fu pubblicato a Napoli nel 1696 con il titolo di Hortus Cathoficus: l'opera è completata da due supplementi, il primo stampato unitamente all'Hortus stesso e il secondo stampato a Palermo nel 1697.
Il C. morì a Mirto il 19 gennaio del 1710.
Nel 1713 fu pubblicato postumo a Palermo il PamphytonSiculum., consistente in una raccolta, in tre volumi, di stampe riproducenti piante, insetti, uccelli, ecc.: nelle intenzioni del C. esse non avrebbero dovuto costituire un'opera a sé, bensì avrebbero dovuto servire a illustrare il testo di una grande "storia naturale siciliana", riguardante i campi della zoologia, della botanica e della mineralogia. I frammenti del testo inedito si trovano nel manoscritto 2 Qq F 32 della Biblioteca nazionale di Palermo.
Bibl.: A. Mongitore, Bibliotheca Sicula, Panormi 1708, I, pp. 212 s.; II, p. 101; G. Russo, F. C., in Biografia degli uomini illustri della Sicilia, III, Napoli 1819, senza numerazione di pp.; G. B. Mira, Bibliografia siciliana, I, Palermo 1875, pp. 285 s.; Diz. dei Siciliani illustri, Palermo 1939, p. 148; F. Carta, Studi biogr. ed epistemologici, Bari 1961, pp. 81 s.