CONTIN (C. di Castelseprio), Francesco
Nacque a Venezia il 2 aprile 1780 da Gio. Batta e Fulgenzia. Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza all'università di Padova nel 1801, il C. proseguì gli studi musicali iniziati fino dall'infanzia, favorito dal particolare clima culturale della famiglia che, vivendo nel culto della grande tradizione musicale veneta, non poteva non assecondare la sua naturale inclinazione alla musica. Studiò dapprima il violino e si dedicò poi anche alla viola e al violoncello, raggiungendo rapidamente la padronanza tecnica di tutti e tre gli strumenti. Si ignora chi siano stati i suoi maestri, ma presumibilmente fu affidato per la sua formazione musicale a validi insegnanti della gloriosa scuola veneziana.
Entrato nella carriera pubblica, nel 1805 il C. si trasferì alla corte di Vienna, dove ricoprì la carica di "Hofsekretär". La sua permanenza nella capitale austriaca, città musicale per eccellenza, gli consentì di approfondire gli studi di armonia e di composizione: divenne allievo di E. A. Förster, già maestro di armonia di Beethoven e "Kapellmeister" a corte, di cui frequentò assiduamente le accadenne quartettistiche bisettimanali che si tenevano nella sua casa di Vienna. Sposata la figlia del Förster, Eleonora, ottima pianista e musicista di grande sensibilità, di cui era stato maestro, nel 1822 fu nominato consigliere aulico presso il governatorato del Lombardo-Veneto e poté così fare ritorno a Venezia per stabilirvisi definitivamente; acquistato il palazzo al Malcanton, conosciuto anche oggi con il nome di palazzo Contin, ne fece il centro di una intensa e brillante attività musicale che contribuì a dare lustro alla vita culturale della città. Già prima di questa data il C. aveva più volte fatto ritorno a Venezia, animando la vita musicale cittadina; tra l'altro nel 1812 aveva fondato, animato e sostenuto l'Istituto filannonico, un complesso da camera presieduto dal conte Grimani e diretto, oltre che dallo stesso C., dal violinista Busàolin. Sempre nello stesso periodo fu a capo di una Società strumentale, istituita soprattutto per la diffusione di composizioni di Haydn, Mozart e Beethoven, dirette sia dal C. sia dal Bussolin, i quali ogni venerdì offrivano esecuzioni di alto livello. Vi parteciparono, come uditori, esponenti del mondo musicale europeo di passaggio per Venezia, come L. Spohr e L. lansa, che lasciarono lusinghieri giudizi sulla. meritevole attività svolta dal C. per la diffusione del repertorio sinfonico del periodo classico.
La fama di cui godeva il C. durante il periodo veneziano superò i confini della sua città e sue opere furono stampate a Vienna e conservate nella Österreichische Nationalbibliothek, insieme con numerose lettere e gli indici tematici delle sue composizioni. Ritiratosi nella sua villa di Zeminiana dopo il 1848, si dedicò alla composizione e all'educazione dei numerosi figli; nel 1852 fu insignito dell'Qrdine della Corona di ferro dall'imperatore Francesco Giuseppe.
Mori a Zeminiana (att. comune di Massanzago, prov. di Padova), il 22 ott. 1860.
Tra le sue composizioni, tutte pubblicate a Vienna salvo diversa indicazione, e senza data si ricordano: Ouverture pour le pianoforte à quatre mains, arrangée d'après l'original à Grande Orchestre, op. 2, Artaria, n. 2654; Variations pour le Violon princ. en Quatuor, op. 3, dedicate a Mr. Rovelli e D. Sprenger; 3 Quartetti per archi, op. 4 (n. 1 in mi bem., n. 2 in do magg., n. 3 in si bem.), dedicati a F. Krommer, compositore e maestro di camera dell'imperatore d'Austria, P. Mechetti, nn. 731-733; Andante et variations, per violino solo, due violini, viola e basso, op. 5, Milano, Ricordi; Quintetto, per 2 violini, 2 viole e violoncello, op. 6, Offenbach, André; Quartetto per 2 violini, viola e violoncello, op. 7, dedicato al principe Ranieri d'Austria, Artaria, n. 2577, composto probabilmente tra il 1815 e il 1817 ed eseguito per la prima volta in Italia dal Quartetto dì Milano al Circolo degli artisti di Torino il 26 febbr. 1963; Andante et variations, per violino solo, op. 9, arrangiate per pianoforte e violino, Sprenger, n. 588, e Id. "arrangés pour le piano-forte et violon par M. J. Leidesdorf" J. Cappi; inoltre, in collaborazione con la moglie Eleonora: Variations concertantes, per pianoforte e violino, Diabelli, n. 1749; Le départ. Variations brillantes sur un thème de F. Ries, per pianoforte e violino, Mechetti, n. 1975, s.d. [ma 1820].
Di Eleonora si ricordano: Variazioni su un tema russo per pianoforte, due violini, viola e violoncello, Vienna, Artaria, s.d.; Douze valses per pianoforte, ibid., Diabelli; 12valses per pianoforte, Milano, Ricordi, s.d.
La non vasta produzione dei C., caratterizzata da una scrittura raffinata ed elegante, non sfuggì all'influsso della grande tradizione classica e preromantica tedesca, da Haydn a Beethoven, più evidente nelle composizioni quartettistiche, tra cui emerge l'adagio del quartetto per archi op. 7, ove si rivelanopiù compiutamente le qualità musicali del C., il quale nella cantabilità melodica e nella sapiente scrittura contrappuntistica mostra allo stesso tempo di aver assimilato lo stile della scuola preromantica tedesca e di aver raccolto l'eredità della migliore tradizione strumentale italiana maturata negli ambienti musicali della scuola veneziana. Suoi manoscritti inediti sono conservati dagli eredi, ma gran parte delle sue composizioni sono andate distrutte nell'ultimo conflitto mondiale durante i bombardamenti di Milano del 1943.
Dal suo matrimonio con Eleonora Förster gli nacquero tra il 1823 e il 1835 Giambattista, Francesco, Emanuele, Antonio, Maria, Costanza e Giuseppe, tutti dediti alla musica a buon livello dilettantistico. Buone qualità musicali rivelò il primogenito Giambattista che, nato a Vienna il 3 marzo 1823. fu dapprima ufficiale di cavalleria nell'esercito austroungarico, poi, congedatosi, condusse vita avventurosa che lo portò a Chicago e Los Angeles ove si produsse in concerti pubblici e si dedicò all'insegnamento dei pianoforte. Tornato poi in Italia si stabilì a Venezia; ripresa seppur sporadicamente l'attività musicale a livello di buon dilettante, si mise in evidenza negli ambienti musicali e salottieri della città quale irriducibile avversario della musica di Wagner. Morì a Venezia nel 1905.
Fonti e Bibl.: Notizie in Allgem. musikal. Zeitung, XIX (1817), p. 857 (e p. 64 per Eleonora Förster Contin); M. Rossati, Una famiglia venez. dell'800, Roma 1940, passim;R. Eitner, Quellen Lex. der Musiker, III, p. 38; La Musica, Diz., I, p. 432; Encici. della Musica Rizzoli Ricordi, I, p. 526; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, XV, coll. 1570 s.