COLZI, Francesco
Chirurgo nato a Monsummano nel 1855, morto a Firenze il 4 aprile 1903; laureato in medicina e chirurgia nel 1877, fu poi allievo del Corradi; professore di clinica chirurgica nell'università di Modena nel 1890, passò nell'anno successivo a Firenze, ove insegnò accanto al maestro, succedendogli nel 1897.
Dimostrò per il primo che la tiroide sottrae dal sangue e distrugge un prodotto tossico di consumo dei tessuti, e quanto della ghiandola può bastare a compiere tale funzione epurativa. Si devono pure a lui le prime prove sperimentali (1886) dimostranti la possibilità di eseguire, in casi di occlusione del coledoco, la colecistenterostomia, non in più tempi come avevano fatto Winiwarter e Tillaux, ma in un solo tempo con due piani di sutura.
Ideò, fra altri, processi operativi per la cura radicale dell'ernia crurale, per la resezione del ginocchio tubercolare con tecnica analoga a quella descritta poi dal Kocher col cui nome è conosciuta, per la resezione tibioastragalica. Propugnò (1891) l'intervento nelle prime ore nella peritonite da perforazione da appendicite; dimostrò (1889) la natura infettiva e metastatica dell'osteomielite acuta, e (1891) l'azione piogenica del bacillo del tifo. Portò contributi importanti specialmente alla chirurgia dello stomaco, delle vie biliari, della milza.
Bibl.: E. Burci, Commem. di F.C., Firenze 1904.