CHIESA, Francesco
Nacque a Sagno (Canton Ticino) il 2 marzo 1780 da Andrea e Francesca Maggi. Fu pittore ornatista, svizzero di nazionalità, ma lombardo per formazione artistica.
Studiò all'Accademia di Brera nello stesso periodo in cui tenne la cattedra di ornato Giocondo Albertolli, ticinese come il C. e tra i maggiori esponenti della pittura neoclassica lombarda. Nei registri dell'Accademia non si sono, però, rintracciate notizie a lui relative, se si esclude una breve nota contenuta nel Registro del 1835 dove è citato come "pittore decoratore padre di Innocente".
Una serie di disegni di Luigi Sabatelli, professore di pittura a Brera (1807), conservati nella casa natale del C. a Sagno, confermerebbero una persistenza anche in ambito provinciale di legami culturali con la scuola neoclassica lombarda. Legami che è facile ipotizzare ben più saldi sulla scorta di una tradizione familiare che vuole il C. attivo nel Comasco e nella Brianza, soprattutto in ville e chiese, su commissione del conte Porro e della famiglia Giovio. E una larga committenza in area lombarda gli fu quasi certamente assicurata dal favore di cui godevano l'Albertolli e i suoi seguaci presso tutta la nobiltà milanese.
Nel 1810 insegnava come reggente al liceo "T. Gallio" di Como e il 17 marzo 1814 fu nominato professore aggiunto di disegno (Arch. di Stato di Como, Istruzione pubblica, raccolta n. 968, fasc. 100).
La scarsità delle opere finora conosciute del C. non permette di ricostruire cronologicamente l'attività pittorica dell'artista ma è tuttavia sufficiente ad enunciarne i postulati stilistici e ad evidenziare un attardamento in ambito provinciale di stilemi neoclassici. Nel 1947 sono Stati ritrovati gli affreschi nella cappella della Madonna del Rosario nella chiesa parrocchiale di Sagno: la parete di fondo affrescata con una finta edicola e la voltina con una lanterna delineata in monocromia scandiscono lo spazio con una riduzione di questo a una struttura compositiva-disegnativa. Nella villa Raimondi di Mezzana (ora sede dell'istituto tecnico agrario) il C. lavorò intorno al quarto decennio del XIX secolo.
Il fregio del soffitto di una saletta, ora sede della direzione, con decorazioni di gusto pompeiano, è opera certa del C. (per sicuri confronti stilistici con disegni conservati a Sagno nella casa dei Chiesa). Notevole è la qualità disegnativa e coloristica: are fumanti, anfore ed urne di diversa forma rivelano un attento studio di modelli classici e suggeriscono un parallelo con gli ornati dell'Albertolli. Delle tre sale contigue a pianterreno due sono sicuramente affrescate dal C.: la sala del Consiglio in cui l'affresco centrale del soffitto, l'Allegoria della caccia,della pesca e dell'agricoltura, è riquadrato da ornati del C. riecheggianti le grottesche rinascimentali, e l'ultima sala nel cui soffitto, su fondo avorio, tra fregi in azzurro, sono delineati profili di cervi e grifoni di reminiscenza albertolliana, mentre in piccole lunette sono effigiate figure femminili simboliche.
Il C. morì a Sagno il 17 sett. 1855.
Suoi figli ed allievi furono Innocente e Angelo; di quest'ultimo manca qualsiasi documentazione.
Fonti e Bibl.: Sagno (Canton Ticino), Municipio,Registro della popolazione,ad nomen; Arch. di Stato di Como, Istruzione pubblica, raccolta n. 968, fasc. 100; G. Martinola, Invent. delle cose d'arte... del distretto di Mendrisio, Lugano 1975, p. 199.