CECCHINI, Francesco
Calcografo romano vissuto tra la fine del XVIII secolo ed il principio del XIX. Allievo del bassanese Giovanni Volpato, fu tra i numerosi artisti che gravitarono a Roma attorno all'attiva scuola di incisione della Calcografia camerale. Il C. è soprattutto ricordato come ritrattista: un suo Ritratto dell'archeologo Ennio Quirino Visconti, console della Repubblica romana (ovale, mm 175 × 155), fu particolarmente apprezzato dai contemporanei.
Trasse spesso ispirazione per le sue incisioni dai maestri del passato, quali il Morone, il Perugino, Raffaello, il Reni, Carlo Maratti. Eseguì un Ritratto di lady Almeria Carpenter, amica del duca di Gloucester, da un quadro di G. Hamilton, venduto una prima volta nel 1798 (vendita Musgrave, Londra) e una seconda volta nel 1834, alla seconda vendita della contessa d'Einsiedel.
Oltre ai ritratti, predilesse soggetti sacri e classico-mitologici, secondo il gusto neoclassico dell'epoca. Tra i disegni di soggetto sacro si ricorda un disegno a penna e bistro raffigurante Il miracolo dei pani e dei pesci e lo schizzo per una Deposizione, sempre a bistro e penna, venduti entrambi a Parigi il 18 apr. 1803 (vendita anonima) e, tra i soggetti mitologici, un disegno raffigurante Apollo sul suo carro eseguito a penna e venduto nella stessa vendita del 1803. Tra le incisioni tratte da autori celebri è nota quella tratta dall'Aurora del Reni nel casino Rospigliosi Pallavicini e venduta nel 1833 (prima vendita della contessa d'Einsiedel). Incise anche cinque scene raffiguranti La natività, La trasfigurazione, Le Sibille, I profeti, I guerrieri celebri, tratte dagli affreschi del Perugino nel Collegio del Cambio a Perugia e venduti nel 1861 (vendita P. Defer), nonché un'Assunzione da C. Maratti.
Il C. apprestò inoltre il disegno per una incisione di P. Bombelli raffigurante S. Filippo Neri (1782) traendolo dal gruppo dell'Algardi in S. Maria in Vallicella (un album con otto incisioni del Bombelli su disegni del C. da sculture è conservato nella Biblioteca Hertziana di Roma). Si ricordano infine sei stampe per il Picturae Peristyli Vaticani manus Raphaelis Sanci..., una Visitazione, eseguita nel 1799 e tratta dal Morone, un Ritratto di B.G. Labre del 1783, oltre a numerosi soggetti tratti dal Vecchio e dal Nuovo Testamento.
Il C. morì nel 1811.
Bibl.: Ch. Le Blanc, Manuel de l'amateur d'estampes, I,Paris 1854, p. 623; H. Mireur, Dict. des ventes d'art, II,Paris 1902, p. 125; Bryan'sDictionary of Painters engravers illustrated, I,London 1904, p. 275; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI,p. 255; E. Bénézit, Dict. critique et document. des peintres, sculpteurs …, Paris 1955, II, p. 393.