CARDUCCI, Francesco
Fu il penultimo gonfaloniere della repubblica fiorentina, che egli governò con animo fiero di popolano dal 1° maggio fino al 31 dicembre 1529, quando, con l'assedio degli imperiali, era già cominciato il periodo della difesa disperata. Poteva dirsi un uomo nuovo, noto soltanto dopo la rivoluzione del 1527, e soprattutto per la fama che si era acquistata il fratello Baldassarre, ambasciatore alla corte di Francia. La sua elezione al gonfalonierato, dopo Niccolò Capponi, ebbe significato di reazione al predominio degli ottimati, legati ai Medici sia per vincolo di parentela sia per interessi. Elesse Cristo a re di Firenze e promosse nella città assediata leggi sul costume, compiacendo ai Piagnoni; né il C. mancò al debito suo anche in quegli estremi frangenti. Ceduto il gonfalone al Girolami, al principio del fatale 1530, continuò a servire la causa della libertà contrastando in consiglio al Malatesta, che si opponeva ai piani più audaci. Rimossi i quattro commissarî della milizia per sospetto d'intese con i Medici e col Malatesta, il C. fu l'anima di quell'ufficio totalmente rinnovato. Ma fu anche una delle prime vittime della reazione medicea e pagò con la testa la sua fedeltà all'idea repubblicana.
Bibl.: B. Varchi, Storia fiorentina, Milano 1803; Falletti-Fossati, L'assedio di Firenze, Palermo 1885; C. Roth, L'ultima repubblica fiorentina, trad. italiana, Firenze 1930.