CAMILLIANI, Francesco
Scultore, nacque in Firenze, vi morì nel 1586. Di famiglia di scultori, ebbe a maestro Baccio Bandinelli. Lavorò per il duomo e per altre chiese della sua città (è ricordata una statua di Melchisedech nel chiostro dell'Annunziata); si specializzò particolarmente in fontane. Fu esaltata fin troppo dal Vasari quella eseguita da lui per la villa di Don Luigi di Toledo e poi venduta al senato di Palermo che la collocò in Piazza Pretoria: opera folta di nudi e ricca di ornamenti, con raffigurazioni allegoriche e con statue rappresentanti i fiumi Arno e Mugnone, e di un certo effetto decorativo nella sua vastità, benché non adatta alla limitata piazza palermitana.
Camillo, figlio di Francesco, lavorò non solo per Palermo ma anche per Messina e altre città di Sicilia. A Messina dovette svolgere la sua attività di architetto, quando quella città si andava rinnovando negli edifici più ragguardevoli sotto l'impulso del Montorsoli e indi del Calamech. Si dedicò anche a opere d'idraulica e sua è la condottura delle acque in Caltagirone. Eseguì anche lavori di oreficeria, come il tabernacolo del Sacramento nella cattedrale di Caltagirone. È ricordato anche Sante C. che lavorò in Polonia.
Bibl.: W. Biehl, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, V, Lipsia 1911 (con la bibl. precedente).