BUZZI, Francesco
Nacque a Dervio (Como) il 30 apr. 1751, e studiò medicina e chirurgia, allievo, tra gli altri, di P. Moscati. In gioventù viaggiò molto, in varie città dell'Italia e della Germania, a Copenaghen, a Göteborg. Nel 1770 entrò a far parte dell'Ospedale maggiore di Milano, ove nel 1776 ricoprì la carica di "consegnere". Nel maggio del 1779, alla presenza del Moscati, eseguì il primo intervento di cataratta e l'anno successivo era già chirurgo aiutante dell'ospedale, ma dovette abbandonare l'incarico per lo scandalo suscitato da suoi rapporti con una donna, che poco più tardi sposò. E del resto, irrequieto, impulsivo, fu spesso coinvolto in liti e in questioni legali. Nel 1788 era di nuovo regolarmente in servizio presso l'Ospedale maggiore, retribuito con lo stipendio annuo di 800 lire; dal 3 sett. 1789 fu supplente del chirurgo maggiore presso il Luogo Pio di Santa Corona, che dal 1786 era stato aggregato all'ospedale.
Favorevole alle idee democratiche, il B. ebbe il titolo di membro della Municipalità, costituita il 21 maggio 1796, di chirurgo della guardia nazionale cisalpina, di membro della Società di pubblica istruzione. Nell'agosto 1797 coadiuvò P. Custodi nella pubblicazione del Tribuno del Popolo, che dopo soli tre numeri fu soppresso per un violento attacco al Bonaparte, accusato di aver tradito i principi democratici, rendendosi così inviso alle autorità cisalpine. Abile chirurgo oculista, ebbe un buon successo professionale, ed eseguì interventi su noti personaggi del suo tempo: nel 1799 operò di cataratta G. Parini.
Il B. fu noto e apprezzato non soltanto per la sua attività professionale, ma anche per alcuni suoi studi sull'anatomia e fisiologia dell'occhio, e in particolare per avere per primo visto e descritto quella particolare formazione nota come "macula lutea".
In una sua pregevole opera, Nuove esperienze fatte sull'occhio umano dal sig. F. B. chirurgo oculista ed ajutante dello Spedale Maggiore di Milano, in Opuscoliscelti sulle scienze e sulle arti, V (1782), pp. 87-95, il B. espose un nuovo metodo di preparazione del bulbo oculare, da lui elaborato, per poter eseguire le più fini osservazioni e, nel descrivere le formazioni anatomiche così studiate, si soffermò su un reperto costante nella retina anche in condizioni normali: l'esistenza, cioè, di una piccola zona di colorito giallastro, situata lateralmente alla papilla ottica, che fu poi chiamata macula lutea. Più tardi, nel 1791, S. T. Sömmering avrebbe iniziato uno studio sistematico di tale formazione, culminato nel 1795 con una comunicazione ufficiale alla Società delle scienze di Gottinga (De foramine centrali limbo luteo cincto retinae humanae, in Commentationes Societatis R. scientiarum Gottingensis, 1795-1798, XIII [1799], pp. 3-13). Le successive ricerche anatomo-fisiologiche poterono poi mettere in luce l'importanza della scoperta morfologica del B., in quanto fu possibile dimostrare che la macula lutea rappresenta la zona di convergenza dei raggi luminosi per la visione distinta.
Tra gli altri studi del B. meritano ancora di essere ricordate le sue ricerche sulla membrana coroidea, con la dimostrazione dell'assorbimento in essa della luce penetrata attraverso la retina e l'attribuzione all'assenza di pigmento nella coroide, e alla conseguente riflessione della luce, del colore rosso presentato dalla pupilla degli albini; e l'adozione della tecnica descritta da P. Assalini alcuni anni prima per l'esecuzione delle pupille artificiali, consistente nel distacco di una porzione della circonferenza dell'iride dal legamento ciliare (Dissertazione storico-anatomica sopra una varietà particolare d'Uomini bianchi Eliofobi, in Opuscoli scelti sulle scienze e sulle arti, VII [1784], pp. 81-96; Consulto in cui viene descritto il metodo per fare la pupilla marginale dell'iride..., in Memorie di medicina, IV[1802], pp. 3-26).
Morì a Milano il 9 genn. 1805.
Bibl.: S. De Renzi, Storia della medicina in Italia, V, Napoli 1848, pp. 259, 429, 883; G. Scotti, Cenni storico-critici sull'oculista F.B., in Gazz. medica lomb., s. 2, II (1849), pp. 169-180; P. Canetta, Storia del Pio Istituto di S. Corona di Milano, Milano 1883, p. 94; G. Ovio, Storia dell'oculistica, I, Cuneo 1950, pp. 304, 343, 593; L. Belloni, F.B. e la scoperta della macula lutea, in L'Ospedale maggiore, XLIV (1956), pp. 223-234; I giornali giacobini italiani, a cura di R. De Felice, Milano 1962, pp. 335, 506; A. Hirsch, Biograph. Lex. der hervorragenden Ärzte..., I, München-Berlin 1962, pp. 789 s.