BOTTICINI, Francesco
Pittore nato a Firenze nel 1446, morto ivi nel 1497. Da prima scolaro di Neri di Bicci, nel suo eclettismo si avvicinò volta a volta allo stile del Verrocchio, di Andrea del Castagno, di Cosimo Rosselli e di Domenico Ghirlandaio. Sordo nel colorito, duro nella modellatura, tortuoso e serpeggiante nel partito delle pieghe, ma minuzioso ricercatore di particolari e spesso piacevole ideatore di motivi pittoreschi, il B. rimase sempre molto al di sotto dei modelli presi ad imitare, specie al Botticelli, col quale fu per lungo tempo scambiato, come nell'Assunzione della Vergine della Galleria nazionale di Londra, dallo stesso Vasari assegnata al Botticelli a cui è prossima. Delle molte opere a lui attribuite, le più sicure e caratteristiche sono, al museo del Louvre, la Madonna in gloria e santi (1482); a Firenze, nella galleria Pitti, il tondo con la Madonna in adorazione di Gesù Bambino, S. Giovannino e angeli, in S. Spirito la tavola con S. Monica e S. Agostino; a Empoli, nella Collegiata, gli Angeli adoranti con due donatori e le storie nella predella del tabernacolo di S. Sebastiano, e i Santi Andrea e Battista e in parte la predella nel tabernacolo del Sacramento (1484-1491).
Di Raffaello, suo figlio, nato nel 1477, si hanno solo notizie fino al 1520. Nella pittura sua più importante, la Pietà (1508), ora nei magazzini delle gallerie fiorentine, derivata dalla nota Pietà del Perugino nella galleria degli Uffizî, appare assai inferiore al padre, per mancanza di originalità, spiacevole nei toni rossastri e nelle figure legnose.
Bibl.: E. Kühnel, F. B., Strasburgo 1906; E. Schaeffer, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IV, Lipsia 1910 (con la bibliografia precedente); P. Bacci, Una tavola sconosciuta con San Sebastiano di Francesco di Giovanni B., in Bollettino d'arte, IV (1924-25), pp. 337-350.