BOSA, Francesco
Figlio di Antonio e fratello di Eugenio, nacque a Venezia il 25 sett. 1803. Nella letteratura artistica è ricordato praticamente soltanto per aver collaborato con il fratello Eugenio alle statue (disperse) per il parco della villa Sabbatini, presso Udine, e per un Ganimede nel museo Correr di Venezia.
Il De Alisi afferma che sua maggiore attività fu la scultura di monumenti funebri per il cimitero di Trieste e che tanta fu la produzione da far supporre che il B. avesse un laboratorio per diversi anni attivo a Trieste e che tenesse monumenti "sempre pronti, eseguiti con grande abilità ma anche con troppa meticolosità. Di solito si trattava di altorilievi in marmo da applicare a monumenti in pietra semplice, e i soggetti erano quelle quattro o cinque concezioni allegoriche che ripetevano persino i barbieri di allora in quelle opere semi artistiche fatte di capelli tagliuzzati, che con tanto buon gusto, coperte da una campana di vetro, ornavano le case dei nostri nonni".
Di questi monumenti il De Alisi ricorda quelli di Rusconi (1828), Antonio Voit (1829) e Griselda Voit Tommasi (1837); Hoch-Kopfler (1830); Brocchi (1837), Garzarolli de Thurnlack (1838), famiglia Visin (1854), famiglia Dubbane (1855), Oltre ad altri per il cimitero greco-ortodosso.
Altre opere del B. a Trieste, dove espose nel 1841 e nel 1843 alla Società triestina di Belle Arti, sono due Angeli per l'altare e le statue sull'attico della facciata della chiesa di S. Antonio Taumaturgo eretta nel 1840 da P. Nobile.
Morì a Venezia il 10 marzo 1870.
Nel 1833 veniva pubblicata a Venezia una Anatomia per usodei pittori e scultori di G. del Medico... nuovamente incisa dallo scultore F.B. ... (cfr. recens. in Il Tiberino, apr. 1834, p. 51).
Bibl.: Roma, Ist. della Encicl. Ital.: A. De Alisi, Le arti figurative nella Venezia Giulia, ms. (sec. XX), ad vocem;G. Lecomte, Venezia, Venezia 1844, p. 671; S. Benco, L'architettura neoclassica a Trieste, in Dedalo, VI (1925-26), p. 806; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 384.