BILLI (de Biliis), Francesco
Appartenne a una illustre famiglia eugubina e fu figlio di ser Matteo. Le notizie sulla vita riguardano principalmente la sua attività di vescovo di Gubbio, dignità cui fu elevato il 13 genn. 1406 da Innocenzo VII. Prima di questa data egli è ricordato, in documenti del 1405, quale abate commendatario del monastero eugubino di S. Pietro.
La sua attività vescovile è caratterizzata, da un lato, da un indirizzo tendente a ristabilire nella diocesi una rigida disciplina, dall'altro dal tentativo di difendere la propria giurisdizione nei confronti sia della S. Sede, sia dei duchi di Urbino, ai quali Gubbio si era data nel 1384.
Sotto il primo profilo è da segnalare il frequente uso da parte del B. della censura nei confronti di ecclesiastici: nel gennaio 1425 egli giungeva a scomunicare il priore della cattedrale eugubina, per aver esercitato l'avvocatura nella curia civile, e nel maggio 1429 le monache di S. Chiara, che si erano rifiutate di ricevere la visita del suo vicario. Provvide inoltre a unire conventi in decadenza con quelli più direttamente sottoposti al vescovo.
I contrasti con il duca d'Urbino si manifestarono nel 1410, quando il B. decise di imporre agli ecclesiastici eugubini una tassa voluta dal papa. Il duca Guidantonio reagì immediatamente scrivendo al podestà di Gubbio Francesco de Fulminibus di abolire l'imposta.
Più grave fu il dissidio con la S. Sede, provocato dai tentativi di monasteri eugubini di staccarsi dalla supremazia del vescovato, ricercando a tal fine l'appoggio di Roma. Così nel 1414 i frati di S. Ambrogio decisero di mettersi sotto la giurisdizione del priorato di S. Salvatore de Silvalacus nella diocesi di Siena e Gregorio XII, con bolla del 23 settembre, accettò la loro richiesta, esimendoli da qualsiasi prestazione verso il vescovo di Gubbio. Perciò, quando a proposito della vertenza insorta sull'eredità di Balduccio di Domenico Spadalonga, il B. si pronunciò contro i frati, questi contestarono la sua competenza e si rivolsero a Eugenio IV. Il papa accolse la richiesta dei frati e incaricò il priore della canonica di Gubbio della soluzione della causa. Lo stesso Eugenio IV, poi, il 23 febbr. 1441, procedette all'elezione del priore di S. Secondo di Gubbio derogando ai diritti vescovili sul monastero. A nulla valse la reazione del B.: egli allontanò il priore, ma incorse nelle ire del pontefice, il quale il 20 luglio ordinava con una bolla all'abate di Pietrafitta di Perugia di rimettere nel possesso del priorato il suo eletto, poiché il B. aveva agito "non iudicialiter".
È infine da ricordare l'attività giudiziaria svolta dal B. durante gli anni del suo episcopato e che può essere seguita dal 1422 al 1427 attraverso un fascicolo di atti notarili di Pietro di Bedo di Benedetto, conservato nell'Archivio della Curia vescovile di Gubbio.
Il B. morì nel 1444, prima del 7 novembre, data in cui il successore Antonio Severi rilasciava una quietanza agli eredi.
Il B. viene spesso chiamato nei documenti "decretorum doctor" e il 6 apr. 1413 fu aggregato al Collegio dei dottori in teologia di Bologna. Lo Iacobilli ricorda un suo volume di responsi legali, che dice molto apprezzato dai contemporanei, ma che non sembra essere a noi giunto. Alcuni consilia del B. si trovano nella Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Vat. Urb. Lat. 1132, f. 416.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Gubbio,Fondo Armanni, I.F.6.: Inventario dell'archivio dell'Ospedale e memorie di altri ospedali di Gubbio; Ibid.,ibid., III.F.18: Inventario delle scritture che si conservano nell'archivio del ven. monastero abbaziale di S. Pietro di Gubbio de' RR. monaci della Congregazione Olivetana della città di Gubbio, c. 30v; Ibid.,ibid., V.F.18: Memorie sul monastero di S. Donato di Pulpiano, cc. 8v-9v; Ibid.,ibid., I.D.8: Vescovi di Gubbio, cc. 45r-46r, 47r-50v, 116v, 138v; Ibid.,ibid., I.F.1: O. Angelini,Copie di privilegi pontifici ed imperiali esistenti in archivio segreto di Gubbio; Ibid.,ibid., II.B.9: G. B. Cantalmaggi,Cattedrale e vescovi di Gubbio, cc. 104r-106v; Ibid.,ibid., I.B.24: Id.,Chiese e ospedali di Gubbio, cc. 81v, 148v, 265r; Ibid.,ibid., I.B.24: Id.,Memorie degli archivi di chiese,monasteri e luoghi pii di Gubbio, cc. 133r, 140r, 141v, 144r; Ibid.,ibid., I.B.14: G. B. Primoli,Famiglie di Gubbio; Ibid.,ibid., I.B.20: Id.,Memorie estratte dalle cartepecore che si conservano nel convento di S. Domenico di Gubbio, pp. 234-237; Ibid.,Fondo Comunale,Riformanze 18, c. 118v; 22, c. 116v; Ibid.,ibid., Spolium privilegiorum, cc. 9v, 20v, 23r-v, 26v, 58r, 62v, pergamene (busta 15 bis); Ibid.,ibid., P. Cenci, Regesto delle pergamene conservate nell'archivio della Congregazione di Carità di Gubbio, II, pp. 98, 236; Ibid.,Fondo Pesci, pergamene (busta 6, nn. VII, 2, 2; VII, 7, 1; X, 3, 3; X, 5, 1; XVI, 2, 4; busta 7, nn. II, 2, 4; VI, I, 4; XIV, I, 3; XIV, 3, 1; XIV, 3, 2; XIV. 3, 3; XVI, 2, 4); Ibid.,Fondo S. Pietro, pergamene (busta N, B; busta C, 1, 5, 19); Gubbio, Arch. della Curia vescovile, pergamene, n. 35: Instrumenta ser Petri Bedi Benedicti, I (1422-1427), c. 174; II (1431-1461), cc. 15r, 17r; Gubbio, Arch. della cattedrale, II. C. 3: O. Angelini,Compendium membranarum archivi hospitalis Sanctae Mariae de Caritate, I, cc. 48r-48v; G. Lazzarelli,Episcoporum Eugubinae civitatis catalogus, in Constitutiones et decreta edita ab Alexandro Sperello, Perusiae 1651, p. 194; L. Iacobilli,Bibliotheca Umbriae..., Fulginiae 1658, p. 114; F. Ughelli,Italia Sacra..., I, Venetiis 1717, col. 638; M. Sarti,De Episcopis Eugubinis, Pisauri 1755, pp. 205-207; O. Lucarelli,Memorie e guida storica di Gubbio, Città di Castello 1888, p. 423; A. Pellegrini,Gubbio sotto i conti e i duchi di Urbino (1384-1632), in Boll. della R. Deputazione di storia patria per l'Umbria, XI(1905), p. 171, e n. 3; U. Pesci,Un protocollo di ser Pietro di Bedo di Benedetto notaio e cancelliere della curia vescovile di Gubbio, Gubbio 1921, pp. 6-34, 36 ss.; Id.,I vescovi di Gubbio, in Archivio per la storia eccl. dell'Umbria, IV (1919), pp. 574-576; C. Eubel,Hierarchia catholica..., Monasterii 1913, I, p. 242; II, p. 151; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VIII, coll. 1477 s.