BICUCCIO, Francesco
Figlio di Iacopo, fu maestro di grammatica in Udine. È documentato che insegnò in quella città dal 1322 al 1334, ma già nel 1311 figura col titolo di magister fra i testimoni in un atto del notaio udinese Osvaldo Pitta. In seguito, intervenendo quale teste in altri strumenti, viene detto "Franciscus quondam Bicutii de Utino, artis grammatice professor" (varianti recano "quondam Iacobi Bicutii"), ma spesso anche più brevemente "magister Franciscus scholarum" o "a scholis de Utino", o addirittura basta semplicemente l'appellativo di magister per distinguerlo dalle persone dello stesso nome. Pare abbia esercitato anche funzioni notarili, come si rileva da un documento pubblicato dal Bianchi; ed anche se la ricca documentazione sui notai dell'epoca non ci offre altra testimonianza di questa attività, ciò potrebbe anunettersi, dati gli stretti rapporti tra il notariato e l'arte grammatica. L'attività del B. diventa più intensa nel terzo decennio del secolo. Già nel 1329troviamo un "magister Franciscus notarius de Utino", che sicuramente si deve identificare col B., fra le notabiles personae che partecipavano alle sedute del parlamento della Patria del Friuli. Egli fu presente all'adunanza dell'11 gennaio, in cui si elessero sette delegati per provvedere alla difesa del territorio patriarcale di fronte all'imminente calata del duca di Carinzia. Nel 1330il Comune di Udine lo inviò ambasciatore al patriarca Pagano della Torre per trattare una questione relativa ai due irrequieti fratelli udinesi, Manfredo e Federico dei Soldonieri.
Ma i libri del Consiglio comunale di Udine - gli Annali - documentano ancor meglio la sua partecipazione alla vita pubblica: presente nel 1347 alla protesta del capitano perché il Consiglio trascurava di occuparsi dei suoi onorari, nel settembre dello stesso anno è designato consulente del decano e poi incaricato di dirimere una vertenza tra il Comune ed i domenicani. Appare nell'anno seguente al centro di alcune questioni relative a beni di privati. Più tardi viene incaricato di provvedere alla difesa di Udine. Nel 1350 partecipa all'elezione del capitano, ed altri suoi interventi si riferiscono particolarmente all'opportunità di mantenere in materia di fitti la regolamentazione tradizionale. Nel 1352 torna ancora su questioni patrimoniali proponendo la denuncia dei dissipatori. Nell'anno seguente ha nuovamente incarichi politici in materia di difesa.
Possessore di alcuni beni - nel 1333 ilfratello Guelfo,cerdo, lo citò dinanzi al gastaldo per rivendicare una proprietà indivisa di cui il B. godeva da tempo - sempre nel 1333affittò "iure feudi ministerii equi" un campo ad un certo Gillo, mentre un altro campo nel sobborgo di Poscolle lo aveva ottenuto dall'abate di Moggio, impegnandosi a pagare i debiti dei predecessori espropriati.
Il 30 ag. 1355 fu inviato ad Aquileia "pro ambaxiata iuramenti", ma durante la missione lo colse probabilmente la morte, perché pochi giorni dopo, il 19 settembre, il figlio Giorgio chiese al consiglio che si regolassero alcune questioni con Pichina, nuora "quondam magistri Francisci".
Fonti e Bibl.: Udine, Bibl. Com.,Protocollo del notaio di Udine Osvaldo Pitta (1311), c. 41r; Annali di Udine, I, cc. 14r, 30r, 32v, 35v 142-143v, 149r, 151r, 154r, 156v, 158r, 251r, 252r, 320v, 332v, 334r, 354v, 397v, 433v, 440r; II, cc. 116v, 190r; ms. 596 (Joppi): Serie cronologica dei maestri del Ginnasio comunale di Udine dal 1297 al 1676; ms. 638: D. Ongaro,Memorie e osservazioni sulla letteratura friulana del sec. XIV, c. 28; ms. 806/b: Elenchi dei maestri di Udine,Cividale,Gemona...; ms. 909, I: G. Bianchi,Serie cronologica dei maestri del Ginnasio di Udine dal 1297 al 1677, c. I; II: Id., Notizie riguardanti i maestri condotti a pubblico stipendio…, c. IIv; Archivio di Stato di Udine,Archivio notarile antico, b. 5121,Protocollo del notaio di Udine Meliadussi (1333-34), cc. 42r, 43r-44r, 45r-46v, 48r; Ibid.,Protocollo del notaio di Udine Nicolò quondam Ermanno (1348-49), cc. 33r-33v, 39r, 54v, 59r, 64v-67r, 70v-71r, 78v, 80r; Archivio di Stato di Venezia,Provveditori sopra feudi,antiche donazioni e privilegi concessi all'allora abbazia di S. Gallo di Moggio, cc. 66r (a. 1339), 78r (1340, 28 marzo), 79v (1340, 21 luglio); G. Bianchi,Doc. per la storia del Friuli dal 1317 al 1325, Udine 1844-45, II, pp. 74, 437, 443, 550, 626, 628; Id.,Thesaurus Ecclesiae Aquileiensis, Udine 1847, p. 282, n. 826; F. Di Manzano,Annali del Friuli, ibid. 1865, V, p. 84; A. Battistella,Un maestro di grammatica a Udine nel 1300, in Pagine friulane, XV(1902), pp. 52 s.; P. S. Leicht,Parlamento friulano, Bologna 1917, I (1228-1420), I, pp. 66 s.; F. Fattorello,Coltura e lettere in Friuli nei secc. XIII e XIV, Udine 1934, p. 124.