BOVIO, Francesco Bernardino
Nato a Ferrara nella seconda metà del sec. XV, da famiglia stimata ma povera, deforme sin dalla nascita e di debolissima costituzione, tenne in Ferrara scuola di grammatica e fu in relazione con letterati e personaggi della corte ferrarese; profondo conoscitore delle lingue classiche e amante della poesia, si rese noto soprattutto per i suoi versi greci in cui, a detta del Baruffaldi che li poté vedere, riuscì assai meglio che nelle mediocri liriche latine. Altro della biografia del B. non sappiamo, se non che si sposò verso i trent'anni e che da tale matrimonio gli nacquero dei figli.
Per quel che riguarda l'opera, perduti ormai i componimenti in greco visti dal Baruffaldi, gran parte della sua produzione poetica è conservata nell'autografo cod. I 69 della Biblioteca Civica di Ferrara, intitolato Carmina (elegiae,epigrammata,tumuli) F. B. B. ferrariensis e contenente, oltre a pochi sonetti volgari, tutte poesie latine. I più interessanti sono i Tumuli, che ci hanno tramandato, fra l'altro, l'esatta data della morte di Luca Ripa, maestro dell'Ariosto e quella della sepoltura dell'Ariosto stesso; altri componimenti sono dedicati in gran numero a membri della corte estense, altri ancora sono autobiografici. Vi sono anche carmi religiosi, inonore della beata Beatrice d'Este; alcune traduzioni dal greco, infine, ricordano quello che sembra esser stato il più vivo interesse del Bovio. Altre sue liriche latine si trovano, nella stessa Biblioteca Civica di Ferrara, nel cod. 437, Fini Danielis et aliorum Carmina ad D. Finum;una sua elegia è premessa all'InIudaeos flagellum ex sacris Scripturis excerptum di F. Fini (Venetiis 1538).
Poiché nel cod. ferrarese I 69 le poesie del B. sono datate sino al 1543, si può supporre che la sua morte sia avvenuta intorno a quest'anno.
Bibl.: G. Baruffaldi, Dissertatio de poetis ferrariensibus, Ferrariae 1698, p. 36; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 3, Brescia 1762, pp. 1922 s.; M. Catalano, Vita di L. Ariosto, Genève 1931, pp. 91, 634.