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BERNARDINI, Francesco

di Ludwig Döry - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 9 (1967)
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BERNARDINI, Francesco (non Antonio, né Carlo)

Ludwig Döry

Operoso come pittore in Germania nel sec. XVIII, dalle opere rimaste possiamo ritenere che fosse originario dell'Italia settentrionale e più in particolare del Veneto, dato che la sua pittura richiama quella di A. Bellucci e del Pellegrini. I nomi di Antonio e Carlo, coi quali è citato da alcuni autori, non sono accertati. Dovette nascere nel 1695, dato che nel 1719 si firmava nell'affresco del soffitto della sala dei capitolo del convento di St. Mang a Füssen "Fran. Bernardini inventor et pinse di anni 24" e ribadiva la stessa età nell'affresco del soffitto nella biblioteca dello stesso convento. Dal 1722 il B. era stipendiato alla corte del principe elettore di Mannheim, dove nel 1743 risulta confermato come pittore di storia e scenografo; nel 1735 fece da padrino al figlio di P. Egell, scultore della corte palatina.

Non restano sue opere in questa città: è documentato un pagamento per sovrapporte nel 1742, anno in cui vendette la casa che si era comprato tre anni prima; nel 1741, sempre a Mannheim, gli morì la moglie (1° aprile), ma risulta nuovamente sposato nella stessa città.

Nel 1728-30 il B. dipinse il soffitto della navata centrale del duomo di Hildesheim (completamente distrutto nella seconda guerra mondiale). Nel 1730-33 insieme con un Aprili eseguì la decorazione della cattedrale di Aquisgrana (distrutta alla fine dei secolo scorso) e nel 1748 consegnava delle tele per la Sala grande del municipio nella stessa città (disperse). Verso il 1736, secondo lo Hüsgen, avrebbe affrescato le scale e l'ingresso del palazzo Thurn und Taxis di Francoforte sul Meno (distrutto nella seconda guerra mondiale), per la cui cappella l'artista avrebbe anche dipinto "la splendida pala d'altare".

Una sua pala firmata e datata 1750 con la Decollazione di S. Caterina (H. Reiners, Die Kunstdenkmäler von Eupen-Malmedy, Düsseldorf 1935, p. 139) Si trova nella parrocchiale di Kettenis in Belgio; sono dei 1754 un affresco e due quadri per la parrocchiale di Simmem: l'affresco, mal restaurato nel 1950, ha perso i caratteri originali.

Beringer in Thieme-Becker lo dice morto a Mannheim il 16 marzo 1762; ma questa data non viene confermata da alcun documento.

Bibl.: H. S. Hüsgen, Artistisches Magazin enthaltend das Leben und die Verzeichnisse der Werke hiesiger und anderer Künstler…, Frankfurt am Main 1790, p. 611; C. Quix, Historische Beschreibung der Münsterkirche und der Heiligthumsfahrt in Aachen, Aachen 1825, p. 41; Die Baudenkmäler in Frankfurt a. M., II, Frankfurt a. M. 1897, pp. 405, 447, 449; R. Tillessen, Das grossh. SchIoss zu Mannheim. Mannheim 1897, p. 10; O. Donner-v. Richter, Über die Deckengemälde in dem Thurn-und Taxisschen Palais zu Frankfurt a. M., in Berichte des Freien Deutschen Hochstiftes in Frankfurt a. M., XIV(1898), pp. 134-136; Die Kunstdenkmäler der Provinz Hannover, Stadt Hildesheim, Kirchliche Bauten, Hannover 1911, p. 44; A. SchülIer, Zum Kirchenbarock auf dem Hunsrück, in Trierische Chronik, XII(1916), pp. 47 s.; Die KunstdenkmäIer der Stadt Aachen, I, Das Münster, Düsseldorf 1916, p. 67; III, Die profanen Denkmäler, Düsseldorf 1924, p. 753; F. Bleibaum, Bildschnitzerfamilien des hannoverschen und hildesheimischen Barock, Strassburg 1924, pp. 34, 183; L. Göller, Beiträge zur Lebensund Familiengeschichte kurpfälzischer Künstler und Kunsthandwerker im 18. Jahrhundert, in Neues Archiv für die Geschichte der Stadt Heidelberg, XIV(1929). pp. 19, 25-27, 38, 48, 87, 101, 106, 128, 144; R. Herzig, Der Dom zu Hildesheim und seine Denkmäler, Hildesheim 1930, pp. 11, 18; F. Walter. Regesten zur Baugeschichte des Mannheimer Schlosses, in Mannheimer Geschichtsblätter, XXXIII(1932), col. 201; L'opera del genio ital. all'estero, E. Lavagnino, Gli artisti italiani in Germania, III, Roma 1943, p. 161; G. Dehio-E. Gall, Handbuch der deutschen Kunstdenkmäler, Die Rheinlande, München-Berlin 1949, p. 128; F. Lübbecke, Das Palais Thurn und - Taxis zu Frankfurt a. M., Frankfurt a. M. 1955, pp. 241, 243-49, 253-55, 263; M. Petzet, Stadt und Landkreis Füssen. Kurzinventar, München 1960, pp. 40, 43; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, III, p. 437 (sub voce Bernardini A.).

Vedi anche
affresco Tecnica pittorica consistente nello stendere colori diluiti con acqua su uno strato di intonaco fresco che, asciugandosi, forma una superficie dura e compatta che fissa il colore (➔ pittura). Aquisgrana (ted. Aachen, fr. Aix-la-Chapelle) Città (258.770 ab. nel 2006) della Germania (Renania Settentrionale-Vestfalia), situata al confine con il Belgio e i Paesi Bassi, a 174 m s.l.m. Si è sviluppata soprattutto come città commerciale. L’economia si basa sull’industria siderurgica, tessile, chimica e meccanica; ... artista Il termine, che definisce chiunque eserciti un’arte, ricorre nella letteratura artistica, dal 14° al 18° sec., parallelamente a quello di artefice (artifex). La definizione di artefice, di origine più antica, comprende il senso della perizia tecnica del mestiere, altrettanto importante dell’idea nella ... ancona Dipinto su tavola o rilievo in marmo o legno, di soggetto religioso, collocato sull’altare, generalmente entro un’inquadratura architettonica (pala d’altare); il termine è riferito in particolare a opere del Gotico e del primo Rinascimento.
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francésco
francesco francésco agg. e s. m. [dal lat. tardo Franciscus, der. di Francus «franco1»] (pl. m. -chi), ant. – Francese: La terra che fé già la lunga prova E di Franceschi sanguinoso mucchio (Dante); i modi e le cadenze della prosa f. (D’Annunzio)....
bernardino
bernardino s. m. (f. -a) e agg. – Nome di appartenenti a congregazioni religiose che hanno come eponimo s. Bernardo di Chiaravalle (come i cistercensi in Francia e in Belgio, e le religiose riformate francesi e belghe), o s. Bernardino...
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