BASSEGLI (de Basileis), Francesco
Figlio di Nicolino, il B. nacque a Ragusa verso il 1440-1445; apparteneva ad - una famiglia patrizia, originaria di Cattaro o di Lucca, la cui residenza a Ragusa è tuttavia attestata già all'inizio del sec. XV. Ricevuta nella casa patema un'educazione larga e accurata, orientata soprattutto in senso religioso, il B. entrò ancor giovanissimo ("vix adolescentiam ingressus") nel convento domenicano di Ragusa e vi assunse il nome di Tommaso. Quivi studiò dialettica e "naturales disciplinas" e verso il 1465 si recò, assieme al confratello Serafino Bona, a studiare teologia nell'università di Padova, dove risulta baccelliere l'8 marzo 1468, licenziato il 29 ottobre e laureato in teologia il 19 novembre (come suo maestro viene indicato il noto Francesco di Neritone, appartenente anch'egli all'Ordíne domenicano). Il B. stesso tenne negli anni successivi lezioni di teologia a Padova e l'11 giugno 1474 fu eletto reggente del convento padovano dell'Ordine; accettò la nomina a condizione che Francesco di Neritone l'approvasse.
Sembra che il B. si allontanasse ben presto da Padova, poiché con tutta probabilità è da identificare con quel Tommaso, professore di teologia e vicario dei conventi riformati dell'Ordine domenicano all'intemo della provincia di Dalmazia, che viene menzionato in un documento del 1 lio del 1475 di papa Sisto IV.
Il. fu tra quei domenicani utilizzati dal re ungherese Mattia Corvino per l'organizzazione degli Studi in Ungheria. Dopo vari tentativi falliti (a partire dal 1462), il re aveva ottenuto nel 1477 dal generale dell'ordine domenicano Leonardo de Mansuetis i privilegi per lo Studio generale dei domenicani nel convento di S. Niccolò a Buda; il confessore di corte Antonio da Zara presentò al re il B., come pure il suo antico compagno di studi Serafino Bona, oltre a Luca da Ragusa, Francesco da Nardi e altri, come insegnanti nel convento, al quale fu preposto come reggente il maestro del B., Francesco di Neritone (1479). Un'attività del B. nella famosa biblioteca corviniana - già supposta sulla base di una menzione del B. assieme al Bona e a Felice Petanzio (direttore del laboratorio di miniature) - non è tuttavia accertata.
L'attività di docente del B. a &uda sembra tuttavia essere stata di breve durata. Dopo che i conventi domenicani riformati della provincia di Dalmazia si furono associati, nel 1486 al capitolo generale dell'Ordine riunito a Venezia fu istituita anche formalmente, su sollecitazione del B., di Luca Martini e di Mattia Bona, una propria Congregatio Ragusana; il primo vicario generale fu Luca Martini, a cui successe il B. (1487-1489, 1490-1491, 1495-1496). Questi deve essersi distinto come promotore della disciplina dell'Ordine e come predicatore. Nel 1501 risulta ancora una volta lettore a Padova. Morì sicuramente dopo il 1503 e probabilmente prima del 1510.
L'unica sua opera nota è una Historia illust. Romanorum a Iano usque ad captam a Gotthis Urbem, iampridem edita per F. Thomam, qui veteribus tantum est aetate inferior..., Romae 1510, dedicata a a Giulio II e apparsa probabilmente postuma.
Fonti e Bibl.: Dubrovnik, Samostan Dominikana, Bibliotheca Ragusina, in qua scriptores eorumque gesta et scripta recensentur, a F(ratre) S(eraphino) M(aria) C(erva) R(eligioso), ms. autogr., sign. 36-IV-15-IV, tom. IV, Ragusii 1740-1742, pp. 210 s.; copp. e estratti: Roma, Archivio gen. O.P., XIV lib. pp. fol. 444r, e Dubrovnik, "Knjižonica Male Braće", Br. 218-220, pp. 1509-1510. La prima biografia del B. compresa in un'opera precedente del Cerva, Iconotheca illustrium Fratrum Congregationis Ragusinae, 1728, p. 98, ms. autogr., Dubrovnik, Samostan Dom., sign. 36-III-20, fu emendata dall'autore stesso nella sua citata Bibliotheca; D. Farlatus, Myricum sacrum, VI, Venetiis 1800, p. 188; F. M. Appendini, Notizie istorico-critiche sulle antichità, storia e letteratura de' Ragusei, II, Ragusa 1803, pp. 91 s.; S. Gliubich, Diz. biogr. degli uomini illustri della Dalmazia, Vienna 1856, p. 23; K. Vojnović, Crkva i drûava u dubrovačkoj republici, in Rad, CXIX (1894), p. 57; M. Breyer, Prikozi k starijoi književnoj i kulturnoj povjesti hrvatskoi, Zagreb 1904, pp. 186 s.; G. Brotto-G. Zonta, La facoltà teologica dell'Università di Padova, I, Padova 1922, p. 251; F. Banfi, Regesta litterarum magistrorum generalium Ordinis Pradicatorum provinciae Dalmatiae (1302-1600), in Arch. stor. per la Dalmazia, XXIV (1937), pp. 252-254, 263 n. 22; Id., Felice Petanzio da Ragusa, oratore dei re d'Ungheria Mattia Corvino e Vladislao II, mintatore e bibliotecario della Corviniana di Buda ibid., XXIV (1938), pp. 369 s.; Id., P. Antonio da Zara O.P., confessore della regina Beatrice d'Ungheria (sec. XV), ibid., XXVI (1938), p. 288; H. Bošković, in Hrvatska Enciklopedija, II, Zagreb 1941, p. 271; M. Brlek, Rukopisi knjižnice Male Braće u Dubrovniku, Zagreb 1952, p. 214.