BARTOLI, Francesco
Fu, dopo il Riccoboni, il più colto degli attori italiani del Settecento, che non erano così spregevoli, come sembravano all'Alfieri, rié così ignoranti delle buone lettere, come li giudicava Carlo Gozzi, che fu il protettore dello stesso Bartoli e dell'attrice Teodora Ricci, sua moglie. Nato a Bologna nel 1745, libraio, attor comico e letterato, pubblicò una Notizia delle pitture, sculture e architetture d'Italia (Venezia 1776-77), che ancora oggi si consulta con profitto, e Notizie istoriche de' comici italiani che fiorirono intorno all'anno MDC sino a' giorni presenti (Padova 1782, voll. 2), rivendicazione del valore dei suoi compagni d'arte; e scrisse Il Mago Salernitano, commedia (Venezia 1772), La sepolta viva, commedia (Parma 1775), Il Silenzio, o l'Erasto, tragicommedia (Vicenza 1780), ecc. Morì nel 1806.
Bibl.: G. B. Baseggio, in De Tipaldo, Biogr. d. ital. illustri d. sec. XVIII, IX, pp. 157; E. Masi, Sulla storia d. teatro ital. n. sec. XVIII, Firenze 1891, pp. 186-7; L. Rasi, I comici ital., Firenze 1897, s. v.; A. Pinelli, F. B. comico ed erudito bolognese e la prima guida artistica di Bergamo, in Bollett. d. Civ. Biblioteca di Bergamo, ott.-dic. 1916.