BARATTA, Francesco
Figlio di Isidoro, nacque a Carrara. La fisionomia artistica di questo scultore non è molto ben definita; il Gabburri ricorda soltanto che egli era fratello di Giovanni e di Pietro e che lavorò per molti anni a Carrara. La sua prima opera documentata è un semplice altare senza figure scolpite eseguito nel 1722 per la chiesa di S. Maria delle Lacrime, a Carrara. Nel 1724 firmò un contratto col quale si impegnava a scolpire la statua di Ambrogio Castagnola per l'Ospedale degli Incurabili a Genova, ma l'opera è andata perduta. Il Varni cita documenti da cui appare che egli scolpì la statua di Paolo Sauli per il salone del Maggior Consiglio nel palazzo ducale di Genova, attribuita erroneamente dal Ratti al fratello Giovanni (distrutta nel 1796).
Il 13 apr. 1724 il B. fu pagato per una fontana con le statue di Enea e Anchise per piazza Soziglia, ora in piazza Bandiera, a Genova. Per analogie con questa opera graziosa, ma assai fiacca, è possibile attribuire al B. le piccole statue di Artemisia e Cleopatra nel palazzo Balbi Durazzo a Genova anche se sono attribuite dal Ratti a Giovanni Baratta. Il Ratti attribuisce a Giovanni anche le grandi statue di Marcello Durazzo e Ignazio Bona erette nell'ospedale Pammatone a Genova, nel 1718 e 1719, ma è più probabile che anche queste siano opera di Francesco.
Le ultime opere documentate del B. sono le statue della Castità e dell'Umiltà nella chiesa di S. Maria della Steccata a Parma che il, B. il 6 dic. 1726 si impegnava a scolpire su modello di Giuliano Mozzani; terminate a Carrara il 29 apr. 1728, sono di qualità assai superiore alle altre sue opere.
Secondo il Gabburri il B. morì a Carrara nel 1731, ma il Testi, basandosi su documenti dell'Archivio di S. Maria della Steccata, afferma che morì tra il 9 luglio 1728 e il 25 nov. 1730.
Fonti e Bibl.: Firenze, Bibl. Naz., N. Gabburri, Vite, ms.,cod. Pal. 1379, f. 1308; C. G. Ratti, Istruz. di quanto può vedersi di più bello in Genova,Genova 1766, pp. 27, 183; R. Sovrani-C. G. Ratti, Delle vite de' pittori,II, Genova 1769, p. 333; S. Varni, Elenco dei documenti artistici, Genova 1861, pp. 16, 89; G. Campori, Mem. biogr. degli scultori... di Carrara, Modena 1873, p. 23; L. Testi, Santa Maria della Steccata, Firenze 1922, pp. 98, 215, 274, 306 s.; H. Honour, Count Giovanni Baratta and his Brothers, in The Connoisseur,CXLII (1958), 11, pp. 172, 176 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon,II,p. 456.