BARATTA, Francesco
Figlio di Iacopo e fratello minore di Giovanni Maria, nacque a Monte Marcello o a Massa. Non è documentato l'anno di nascita che si fa cadere nel 1590, ma, probabilmente, fu piùtardi, intorno al 1600. Secondo L. Pascoli, egli si recò a Roma con Andrea Bolgi, che vi giunse nel 1626, e insieme lavorarono nello studio del Bernini, dove il B. era chiamato "il Massese" e il Bolgi "il Carrarino". Ma G. B. Passeri, che pare abbia conosciuto il B. di persona, afferma che "perché fu sempre cervello istabile, e di sua libertà, non si fermava totalmente sotto l'obedienza di nessuno, e voleva essere assoluto Signore di se medesimo".
La prima opera documentata del B. è una grande statua del Cristo risorto,eseguita nel 1636 per la scalinata esterna del santuario del Crocefisso a San Miniato. Tra il 1642 e il 1646 scolpì il rilievo con Estasi di S. Francesco per l'altare della cappella Raimondi a S. Pietro in Montorio, a Roma, progettato dal Bernini: rilievo che dimostra il perfetto controllo da parte dello scultore dei suoi mezzi espressivi anche se non gli si può far credito per la composizione che gli era stata offerta dal Bernini in un bozzetto o in un disegno. Sempre sotto la supervisione del Bernini egli scolpì, tra il 1647 e la fine del 1648, insieme con molti altri scultori, alcune decorazioni per le cappelle e la navata di S. Pietro e per il Bernini scolpì, nel 1650-51, la statua del Moro rappresentante il Rio de la Plata per la fontana centrale di piazza Navona.
Nel 1651 scrisse da Roma a Francesco I d'Este che non si poteva recare a Modena e che gli mandava un piccolo bassorilievo in marmo, ma l'opera non è stata rintracciata. Nel 1654 divenne membro dell'Accademia di S. Luca.
Nel 1655 gli furono commissionate sculture per l'altar maggiore di S. Niccolò da Tolentino, dove suo fratello Giovanni Maria, come architetto, era assistente dell'Algardi e dove lavorava pure Andrea Baratta. Secondo il Passeri egli eseguì "li due angeli che stanno sopra i due frontespitij sopra la cornice sopra la quale posa il timpano" dell'altar maggiore; secondo il Titi egli eseguì pure i rilievi in stucco sovrastanti l'organo nella stessa chiesa.
La critica gli attribuisce una Maddalena penitente nella chiesa di Corte di Dresda e statue di Ercole e Onfale, Ercole e Acheloo, Marsia, Cleopatra, Lucrezia e Ercole nei giardini del palazzo reale della stessa città, e alcuni vogliono che egli si sia recato a Dresda chiamatovi da Augusto II. Sembra però strano che il Passeri abbia taciuto un viaggio a Dresda del B. e le statue potrebbero essere opera di un altro scultore omonimo che lavorava come "Grottierer" a Berlino nel 1660 con un Giovanni B. suo fratello.
Il Passeri, che ne tratteggiò un profilo moraleggiante, ci dà un vivido resoconto del suo aspetto e delle sue abitudini. "La figura di Francesco era osservabile, perché haveva un portamento di vita bizzarro, e, benché non molto grande di statura, haveva una sveltezza di vita succinta. Li suoi capelli di color nero, erano longhi, e distesi, et egli portava sempre il cappello alla sbirleffa, sbalestrando col capo per tutte le finestre, col ferraiolo, che, in ogni tempo, non gli cuopriva altro, che il braccio sinistro, lasciando che il resto cadesse a suo bene placito".
Il B., che aveva sposato Cecilia Tenderini, morì di febbri, a Roma, nell'autunno del 1666.
Fonti e Bibl.: G. B. Passeri, Vite de' pittori, scultori ed architetti..., a cura di S. Hess, Leipzig 1934, pp. 333-337; F. Titi, Studio di pittura, nelle chiese di Roma,Roma 1674, pp. 42, 364, 366; L. Pascoli, Vite de' Pittori, scultori ed architetti, Roma 1736, II, p. 437; G. Campori, Memorie biografiche degli scultori... di Carrara,Modena 1873, pp. 155; O. Pollak, Alessandro Algardi als Architekt,in Zeitschrift fúr Geschichte der Architektur,IV (1910-11), p. 78; L'opera del genio italiano all'estero,F. Hermanin, Gli artisti in Germania,Roma 1935, II, pp. 40, 41, 64; K. Freckmann, Die Hofkirche zu Dresden, Augsburg 1929, p. 50; R. Wittkower, Gian Lorenzo Bernini,London 1955, pp. 206 s., 210; Id., Art and architecture in Italy, 1600-1750, Harmondsworth 1958, pp. 105, 200, 201, 203, 362, n. 1; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon,II,p. 456; Enciclopedia Ital.,VI, p. 109.