BALDUCCI PEGOLOTTI, Francesco
Mercante fiorentino, dai primi del Trecento fu al servizio della compagnia dei Bardi, con la quale rimase fino al giorno del fallimento nel 1345. Viaggiò per la casa in varie parti del mondo e si fermò più a lungo a Londra, dove era sicuramente nel 1317 e dove, dal 1318 al 1321, diresse la succursale della grande banca fiorentina. Nel luglio 1346 fu eletto gonfaloniere di giustizia. Facendo tesoro dell'esperienza sua e dei colleghi, raccolse le notizie riguardanti i traffici del tempo suo e ne compilò un manuale giunto a noi in una copia del 1471. Ciò spiega le scorrettezze del testo, pubblicato sotto il titolo Pratica della mercatura, in Pagnini, Della decima e delle altre gravezze imposte dal comune di Firenze, II, Lucca 1766.
Fa da introduzione al trattato una serie di consigli in rima tratti dalla Canzone morale del Pregio di Dino Compagni (con alcune varianti dal testo quale lo conosciamo dal Del Lungo), e divenuti famosi, perché in base a essi si è formato il tipo del mercante fiorentino com'è conosciuto attiaverso i secoli. La Pratica contiene le istruzioni per il viaggio dei mercanti in ogni parte del mondo, fino al Cattaro; l'elenco delle piazze dove negoziavano i Fiorentini; la descrizione e il ragguaglio col fiorino, e fra loro, delle monete, dei pesi e delle misure dei singoli paesi; il novero dei dazî nei porti di mare, dei pedaggi e degli altri diritti percepiti sulle merci in entrata o in uscita dai sovrani e dalle comunità; il ricordo dei trattati delle compagnie fiorentine con i signori delle terre in cui negoziavano, alcuni dei quali (Pratica, pp. 71, 256-257) opera dello stesso Pegolotti. L'opera così costituisce la fonte antica più organica per la storia del traffico delle merci e della moneta del sec. XIV.
Bibl.: E. Friedmann, Der mittelalt. Welthandel von Florenz, in Abhandl. d. geogr. Gesellschaft in Wien, X (1912).