BALDOVINETTI, Francesco
Figlio di Borghino di Bieco di messer Baldovinetto, nacque a Firenze, verso la fine del Duecento, da famiglia già nota fin dalla seconda metà del secolo XII per attività economica e per cariche pubbliche ricoperte in più occasioni. Proseguendo, in stretta collaborazione col fratello Alessio, la tradizione di traffici propri della famiglia, il B. fu banchiere e membro influente dell'arte del cambio, di cui esercitò più volte la carica di console (1321, 1324, 1326, 1331, 1334, 1340). Già nel 1319 appare legato in società con Lottieri Chiti; dal 1320 in poi è invece in società col fratello Alessio.
L'attività economica dei due Baldovinetti fu volta essenzialmente all'acquisto di beni stabili, consistenti in poderi e in case, siti sia in Firenze, sia nel contado; i proventi necessari a tali investimenti derivavano loro essenzialmente da operazioni bancarie e mercantili e soprattutto da prestiti garantiti da proprietà immobiliari. Risulta in particolare che essi acquistarono, fra il 1330 e il 1334, palazzi, casolari, edifici vari e botteghe già dei Bardi e dei Peruzzi in Firenze, e alcuni poderi in Mugello; beni che in genere cedevano in affitto, ricavandone redditi in natura o in moneta.I due Baldovinetti, e in particolare Francesco, svolsero anche notevole attività pubblica. Francesco fu varie volte chiamato a far parte della signoria, nel 1323, 1327, 1331, 1334, 1338, 1341; fu gonfaloniere di giustizia nel 1330, e ricoprì molte altre cariche minori, fra cui quelle di ufficiale "dei beni dei ribelli" nel 1334 e ufficiale "sopra la guerra" nel 1337. Alessio fu console dell'arte del cambio nel 1337 e nel 1339; coprì inoltre cariche pubbliche di minor conto nel 1334 e nel 1336.
Di Alessio non si hanno più notizie dopo il 1339; l'ultima notizia di Francesco è invece del 1347.
Dei due fratelli Baldovinetti ci è rimasto un codicetto di Ricordanze domestiche (Arch. di Stato di Firenze, ms. n. 76), nel quale sono riportate, piuttosto disordinatamente, notizie varie riguardanti la famiglia dal 1285 in poi; seguono, dal 1330 fino al 1338, annotazioni relative sia agli affari dei due fratelli, sia agli avvenimenti generali del Comune fiorentino; particolarmente interessante è il paragrafo che descrive la grande piena dell'Arno verificatasi il 4 nov. 1333 (Corti, pp. 120 s.). Le Ricordanze sono state scritte in collaborazione da Alessio e Francesco e non è facile distinguere l'opera dei due singoli autori.
Bibl.: Tutte le notizie relative ai due B. e le relative fonti sono indicate in G. Corti, Le ricordanze trecentesche di Francesco e Alessio Baldovinetti,in Arch. stor. ital., CXII (1954), pp. 109-124, ove, a pp. 114-124, è pubblicato il testo stesso delle Ricordanze.