AVIANI, Francesco
Nacque a Venezia, molto probabilmente il 25 nov. 1662, da Bernardo e da una Maddalena di cui non si conosce il cognome, e fu battezzato molto probabilmente in cattedrale il 3 dic. 1662. Tra il 1701 e il 1703 decorò con affreschi (oggi illeggibili) la villa Chiericati a Soella (era con lui anche il fratello Marco scultore, v. Ballarin, pp. 199 n. 2, 200). Il 16 ott. 1703 sposava Isabella Carcano. Nel 1713 Camillo Scroffa nel suo testamento, cui l'A. faceva da testimone, lasciava un quadro dell'A. rappresentante le Rovine di Cartagine al marchese Saraceni (Ballarin, p. 197). Il 26 marzo 1715 l'A. faceva testamento (Vicenza, Archivio notarile, Atti del notaio Francesco Zane fu Antonio, Rogante a Vicenza, dall'anno 1681 al 1724,n. 84 C 4, legato con Tomaso Piovene). Il 3 apr. 1715 l'A. moriva a Vicenza (Vicenza, Archivio della Curia Vescovile, Libro dei morti della Parrocchia di S. Michele dall'anno 1708 al 1719, cartella 72.1238) ed è dalla sua età all'atto della morte, circa cinquantadue anni, che si è risaliti al 1662 come data di nascita.
Tutti questi documenti sono stati rintracciati da Andreina Ballarin, che ha definitivamente ricostruito la personalità di questo pittore, già tracciata dal Delogu, e che numerosi autori (Benézit, Bessone Aurelj, Maccà, Rumor) avevano addirittura scisso in due artisti diversi vissuti a un secolo di distanza, l'uno tra il sec. XVI e il XVII, l'altro tra il XVII e il XVIII. Altri autori (Brandolese, Lanzi, De Boni, Ongaro, ecc.), pur considerandolo artista unico, lo collocavano tra il sec. XVI e il XVII. I documenti ritrovati dalla Ballarin hanno fatto cadere tutte le congetture che, ponendo l'artista un secolo prima di quanto era effettivamente vissuto, rendevano la sua personalità ancora più confusa.
Le pitture dell'A. trovano del resto posto adeguato nella paesaggistica veneta del sec. XVIII, assai vicine nel soggetto alle vedute con rovine di Marco Ricci: architetture e rovine nello sfondo di paesaggi romantici animati da figurine che non hanno alcun rapporto con le architetture se non quello di metterne in evidenza quasi per contrasto la stasi allucinante. Ma giustamente la Ballarin nota nel modo di trattare le architetture, e - diremmo - proprio nella loro grandiosità scenografica, influssi emiliani che lasciano presupporre un soggiorno dell'A. in Emilia, dove avrebbe avuto contatti con l'ambiente dei Bibiena. Questi contatti sarebbero confermati dalla stampa di Cristoforo Dall'Acqua, Il porto regio - tratta da un dipinto dell'A. -, che faceva parte di un gruppo di stampe rappresentanti "edifici reali", tutte tratte da dipinti dei Bibiena: agli occhi del Dall'Acqua, dunque, l'opera del Vicentino non stonava in mezzo a quella degli Emiliani.
Oltre agli affreschi già citati, sono sicuramente dell'A.: gli affreschi nel refettorio del santuario di Monte Berico a Vicenza, eseguiti probabilmente nel 1708 (Ballarin, p. 199 n. 4); e nel Museo civico di Vicenza: Paesaggio con architettura; Cristo fra i dottori; La pesca miracolosa, opere non databili ma con attribuzione tradizionale avvalorata dallo stile; affreschi nei corridoi est ed ovest della villa La Rotonda, presso Vicenza; affresco nel catino absidale della cappella della Beata Vergine dell'Aiuto nella chiesa di S. Croce, Vicenza, ora distrutto; oltre naturalmente a quel Porto Regio di cui abbiamo l'incisione del Dall'Acqua, ma che è perduto, come altre opere di cui dà notizia il Trissino.
Fonti e Bibl.: Vicenza, Biblioteca Bertoliana, L. Trissino, Artisti vicentini, ms. 19, ad vocem ; ibid., P. Brandolese, Memorie per una guida delle Chiese di Vicenza..., ms. 3016, p. 48; [E. Arnaldi, A. Vecchia, L. Buffetti], Descrizione delle architetture sculture pitture vicentine, Vicenza 1779, I, pp. 25, 81 s.; II, pp. 57-61; Vicenza, Bibl. Bertoliana, G. Maccà, Abecedario pittorico, ms. 2109; L. Lanzi, Storia pittorica della Italia..., Bassano 1839, III, p. 278; F. De Boni, Biografia degli artisti, Venezia 1852, p. 47; S. Rumor, Saggio di un dizionario biografico di artisti vicentini, Vicenza 1885, p. 12; L. Ongaro, Catalogo del Museo Civico di Vicenza, Vicenza 1912, nn. 64, 65, 66; G. Delogu, Pittori veneti minori del Settecento, Venezia 1930, pp. 178-180; A. Ballarin, F. A., in Arte Veneta, X (1956), pp. 197-201; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, II, p. 278 (sub vocibus Aviani e Aviani Francesco); E. Bénézit, Dict. des peintres, Paris 1924, I,p. 286 (id.); M. A. Bessone Aureli, Dizion. dei pittori italiani, Milano 1928, p. 81 (id.).