ALLEGRINI, Francesco
Pittore, nato a Gubbio nel 1587,fu scolaro e imitatore del Cavalier d'Arpino, risentendo anche di Pietro da Cortona, specie nelle vaste composizioni ad affresco in cui il disegno, pur non robusto, è però facile e disinvolto, buoni gli scorci e fresco il colore; fu anche autore di pitture di piccole proporzioni, specialmente con scene di battaglia e di caccia.
A Roma, dove visse a lungo, ebbe numerosissimi allievi, tra i quali il figlio Flaminio, anche lui nato a Gubbio, ricordato nel 1629 come uno degli editori del Tesoro del Papa e autore di putti e fogliami nell'arcata XI delle Logge Vaticane e di una tela con S.Costanzo nella chiesa di S. Filippo a Gubbio. Un'altra figlia, Anna Angelica, gli fu di aiuto in molte opere, e in seguito si dedicò alla miniatura.
Queste notizie verrebbero contraddette dalla data di nascita dell'A., 1624, riportata dal Baldinucci (v. bibl.), il quale inoltre dice Anna Angelica sorella anziché figlia dell'A.: riesce d'altronde assai difficile presumere l'esistenza di un altro artista più giovane, dello stesso nome e appartenente alla stessa famiglia, del quale non si ha assolutamente alcuna notizia.
Oltre che a Roma (dove le sue opere si trovano in chiese e gallerie), l'A. lavorò a lungo a Gubbio, a Genova e a Savona.
Tra le opere principali si possono citare, a Gubbio, in duomo, gli affreschi nella cupola della cappella del Ss. Sacramento e un affresco (Il Paradiso)per la chiesa della Madonna dei Bianchi (o S. Maria dei Laici); a Genova i dipinti in casa Durazzo; a Savona gli affreschi in palazzo Gavotti e in duomo, nella cappella della stessa famiglia -tra i quali notevole la Caduta di Lucifero -,e tre pale d'altare per la chiesa dei Cappuccini. A Roma, dove insieme con il figlio lavorò anche alla decorazione delle Logge Vaticane, eseguì affreschi in palazzo Pamphilj a piazza Navona (1650 circa), in palazzo Costaguti, in San Marco (dal 1653), in S. Pietro in Montorio, in S. Maria dell'Umiltà (con un S. Michele che scaccia gli angeli ribelli e altre pitture della sua scuola) e in SS. Domenico e Sisto.
Tra le sue ultime opere sono gli affreschi con le Storie di s. Alessandro in SS. Cosma e Damiano, dove aveva già lavorato sia nella chiesa sia nel chiostro. Per la raccolta di palazzo Colonna dipinse vari quadri di battaglia e di caccia. Anche in queste piccole composizioni si rivela artista facile, ma superficiale e convenzionale. Nel palazzo dei Conservatori a Roma gli si attribuisce un Incontro di Salomone e la regina di Saba,e nel museo di Colonia c'è un suo Sposalizio della Vergine.Il Missirini (v. bibl.) lo elenca tra i professori dell'Accademia di S. Luca.
Morì a Roma nel 1663.
Bibl.: F. Baldinucci, Notizie de' professori del disegno...,IV, Firenze 1728, pp. 614 s.; P. Orlandi, Abecedario pittorico...,
Bologna 1719, p. 390; A. Taja, Descrizione del Palazzo Apostolico Vaticano...,Roma 1750,p.187; F. Titi, Descrizione delle pitture, sculture e architetture...,Roma 1763, pp. 204, 327; C. G. Ratti, Descrizione delle Pitture, Scolture e Architetture... delle due Riviere dello Stato Ligure..., Genova, pp. 34, 36, 41; Catalogo dei quadri e pitture esistenti in Casa Colonna,Roma 1783; L. Lanzi, Storia pittorica della Italia,IV, Milano 1821, p. 94; M Missirini, Memorie per servire alla storia della romana Accademia di S. Luca,Roma 1823, p. 461; A. Nibby, Itinéraire de Rome et de ses environs,
Roma 1834, I,p.177, II, p.132; O. Lucarelli, Memorie e Guida storica di Gubbio,Città di Castello 1888, passim;D. Angeli, Le Chiese di Roma,Roma s.d., pp. 105 s.,125, 250, 404; H. Voss, Die Malerei des Barock in Rom, Berlin 1924, pp. 554s.; V. Golzio, Il Seicento e il Settecento, Torino 1950, p. 418; R. Wittkower, Art and Architecture in Italy, 1600 to 1750,s.l. 1958,pp. 218, 365; P. Della Pergola, Galleria Borghese, I dipinti,II, Roma 1959, p. 87; J. Meyer, Künstler-Lexikon,I, pp. 482-483; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler,I, pp. 307 (sub voce Allegri), 308 (sub voce Allegrini); E. Bénézit, Dict. critique...,I,Paris 1948, p. 110; U. Galetti-E. Camesasca, Encicl. della pittura italiana,pp.38 s.