ALBOREA, Francesco (conosciuto come "Franciscello o Francischello")
Violoncellista, nato a Napoli il 7 marzc 1691 da Emanuele e da Aloisa Bassano. Entrò decenne nel conservatorio S. Maria di Loreto e vi rimase dodici anni ad apprendere musica e a perfezionarsi sotto la guida di Gian Carlo Cailò, per uscirne uno dei più perfetti violoncellisti della sua epoca. Per il vivo interessamento di Alessandro Scarlatti, l'A. fu presto assunto nella R. Cappella di Napoli, della quale costituì fino al 1727 uno dei migliori ornamenti.
Presto la fama di "virtuoso" dell'A. giunse fino alla corte imperiale di Vienna, dove, richiesto dall'imperatore Carlo VI al viceré di Napoli, giunse nel 1727, secondo il Kochel, e in compagnia del virtuoso d'arciliuto Gioacchino Sarao. A Vienna l'A. rimase in qualità di violoncellista di corte, con 1260 fiorini di stipendio, fino alla sua morte, avvenuta colà il 20 luglio 1739.
L'A. fu il primo italiano che seppe far emergere il violoncello quale strumento solista, e in breve s'impose per il talento non comune: come Arcangelo Corelli valorizzò per primo le qualità del violino dal punto di vista della i virtuosità., così l'A. fece emergere quelle del violoncello. Secondo la testimonianza del violinista Francesco Geminiani - riferita dal Gerber e dal Fétis - l'A. suonò a Roma nel 1713 in una cantata con violoncello obbligato di Alessandro Scarlatti, accompagnato al cembalo dal grande autore, il quale, ad esecuzione terminata, ebbe ad esclamare che "solamente un angelo, sotto sembianze umane, poteva sonare in modo così incantevole". Anche il flautista Johann Joachim Quantz e il violinista Pranz Benda, che lo udirono, il primo a Napoli nel 1725 e l'altro a Vienna nel 1730, ne parlarono con la più entusiastica ammirazione. Del tutto falsa è, invece, la notizia, riportata dal Ocrber, del pellegrinaggio a Genova del violoncellista Jean-Louis Duport per udire l'A. verso il 1738-39, poiché in quell'epoca il Duport non era ancora nato. All'A. spetta, dunque, il merito di aver contribuito efficacemente alla diffusione del violoncello, sostituendolo alla viola da gamba, strumento che a poco a poco scomparve dalle orchestre italiane, mentre rimase in uso ancora per lungo tempo nelle orchestre di altri paesi. Secondo il Fétis, il celebre Bertaut, considerato come il fondatore della scuola di violoncello in Francia, dapprima suonava con grande abilità la viola da gamba, ma vi rinunziò in seguito per il violoncello, dopo aver ascoltato un i a solo. di Franceschello- Le sue doti offuscarono quelle di tutti i suoi rivali, e quando ritornò a Parigi, venne considerato un prodigio. Come violoncellista, apparve per la prima volta al Concert spirituel nel 1739.
Il Bertaut dovette certamente conoscere l'A. a Vienna, e ne ebbe forse delle lezioni. La fama dell'A. fu affidata alle testimonianze degli artisti contemporanei, che ebbero la possibilità di valutare l'eccezionale valore, poiché ancora non è stata rinvenuta alcuna sua opera, sebbene il Gerber affermi che l'A. fece stampare in Vienna composizioni per il suo strumento, ma anonime. In una vasta tela dipinta a Napoli da Niccolò Maria Rossi, esistente nella collezione di quadri dei conti d'Harrach nel loro palazzo a Vienna, riproducente la festa dei "Quattro Altari", erano raffigurati quasi tutti i ministri al seguito del viceré (Aloys Thomas Raimund von Harrach) e dei musici della Cappella reale, fra i quali si distinguevano il primo maestro di cappella Francesco Mancini, Domenico Sarro vicemaestro e i Francesco Alborea col suo famoso violoncello, che poi fu chiamato a Vienna per la sua prodigiosa virtù di suonare il detto violoncello .... (De Dominici).
Fonti e Bibl.: Arch. Parrocchia S. Anna di Palazzo, l. 17- Battesimi,fol. 64; Arch. di Stato di Napoli, Mandatorum,vol. 346, fol. 108; Gazzetta di Napoli,2 ag. 1718; B. De Dominici, Vite de' pittori, scultori ed architetti napoletani,Napoli 1846, p. 374;R. L. von Köchel, Die Kaiserliche Hof-Musikkapelle in Wien von 1543 bis 1867,Wien 1869, p. 70; E. L. Gerber, Historischbiographisches Lexikon der Tonkunstler,I, Leipzig 1790, col. 434, e Neues historisch-biographisches Lexikon der Tonkflnstler,II, Leipzig 1812, col. 178 (sono Franciscello);F. J. Fétis, Biographie umverselle dei Musiciens,III, Paris 1878, p. 307 (sono Francischiello);R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker,I, p. 91; C. Schmidl, Diz. universale dei Musicisti, Supplemento,p.15; G. Grove's Dict. of Music and Musicians,III, p. 464, e VIII, p. 821.