AGRICOLETTI, Francesco
Nato probabilmente a Vasto in Abruzzo (ma secondo il Toppi, a Venafro, in Terra di Lavoro), fu segretario del marchese del Vasto, Diego d'Avalos, e attese a lavori storici (restò medita una sua Descrizione del Regno di Napoli, con tavole corografiche) e letterari.
Tra questi ultimi si ricordano alcune sue storie romanzate: il Rodrigo, storia iberica (Napoli 1644 e Venezia 1648), il Sospetto punito (Venezia 1650), il Sogno Paraninfo, istoria scitica (Roma 1647 e Venezia 1650). Fu in relazione con vari letterati del suo tempo: A. Genuzio (per il quale scrisse un Elogium, inserito nella Catastrofe delle lacrime umane, Napoli 1638), O. Fontanella (che pubblicò un suo sonetto in una raccolta di Poesie, Napoli 1640), G. Donzelli (al cui Teatro Farmaceutico Dogmatico e Spagirico, Napoli 1667, è premesso un prologo dell'A.) e G. F. Loredano il quale, come appare da due lettere indirizzate all'A. (Lettere di G. F. Loredano raccolte da H. Giblet, Venezia 1693), si interessò di fare stampare a Venezia i suoi romanzi.
L'A. morì nel 1673, anno in cui sua moglie Virgilia Magnacervo lasciò per testamento quasi tutta la ricca raccolta di libri del marito agli agostiniani di Vasto perché costituissero una pubblica biblioteca.
Bibl.: N. Toppi, Biblioteca napoletana, Napoli 1678, pp. 87-88; L. Marchesani, Storia di Vasto, Napoli 1838, pp. 324-325; C. Minieri-Riccio, Notizie biogr. e bibliogr. degli scrittori napoletani fioriti nel sec. XVII, Milano 1875, p. 10; A. Albertazzi, Romanzi e romanzieri del Cinquecento e del Seicento, Bologna 1891, pp. 205-206; L. Anelli, Ricordi di storia vastese, Vasto 1906, pp. 53, 102.