BENTIVOGLIO, Francesca
Nacque il 18 febbr. 1468 da Giovanni II e da Ginevra Sforza. Nel 1481, appena tredicenne, fu promessa in sposa a Galeotto Manfredi, signore di Faenza. Il matrimonio, celebrato il 17 febbr. 1482 a Bologna, fu varato da Lorenzo de' Medici che puntava su un consolidamento delle alleanze del Bentivoglio per contrastare la temuta ripresa dell'influenza pontificia in Romagna. I rapporti della B. con il marito non furono mai dei migliori: su di essi gravava pesantemente la relazione che il Manfredi manteneva da molti anni con la ferrarese Cassandra Pavoni, dalla quale aveva avuto tre figli. Neanche la nascita del figlio Astorre (20 genn. 1485) migliorò la situazione della B., che nel 1487, dopo una violenta lite con il marito, abbandonò, insieme col figlio, Faenza per rifugiarsi presso il padre a Bologna.
La grave rottura intervenuta fra i due coniugi provocò un intervento pacificatore di Lorenzo de' Medici, che ottenne l'allontanamento della Pavoni da Faenza e convinse la B. a ritornare dal marito (7 ag. 1487). La pace ritornò però solo in apparenza e risultò fatale al Manfredi, che il 31 maggio 1488 cadde sotto i colpi dei sicari assoldati dalla moglie. Dopo l'uxoricidio la B. si rifugiò nella rocca di Faenza e mandò a chiamare in aiuto il padre. Giovanni Bentivoglio, accorso alla testa di un contingente di milizie bolognesi, proclamò il piccolo Astorre signore di Faenza.
Il tempestivo intervento del Bentivoglio allarmò i Faentini timorosi di cadere sotto la sua signoria, e ne conseguì una rivolta nel corso della quale la B. e il padre vennero imprigionati e consegnati al commissario fiorentino Antonio Boscoli. Corse voce che il Bentivoglio, al corrente dell'iniziativa delittuosa della figlia, mirasse effettivamente a impadronirsi di Faenza, ma non pare che la diceria abbia avuto serio fondamento. Certo è che la B. e il padre furono presto rimessi in libertà e poterono rientrare a Bologna, mentre al piccolo Astorre fu garantita la signoria di Faenza sotto la tutela degli Anziani della città. I due sicari della B., Mengaccio e Rigo da Bologna, furono processati e giustiziati.
Il 2 nov. 1492 la B. sposò in seconde nozze Guido Torelli dei conti di Chiarugolo, che rinunziò in conseguenza al titolo di protonotario apostolico con i benefici annessi in favore del fratello della B., Antongaleazzo. Dal Torelli la B. ebbe numerosi figli.
Mori nel 1504.
La B. fu ritratta nel 1488, insieme con la madre, con le sorelle e con i fratelli, da Lorenzo Costa nella cappella gentilizia dei Bentivoglio sita nella chiesa bolognese di S. Giacomo. La sua prima vicenda matrimoniale non mancò di richiamare l'attenzione dei letterati: basterà ricordare la tragedia di V. Monti Galeotto Manfredi.
Fonti e Bibl.:Chronica breviora aliaque monumenta Faventina a Bernardino Azzurinio collecta, in Rer. Ital. Script., 2 ed., XXVIII, 3, a c.di A.Messeri, pp. 247-250; C. Ghirardacci, Della historia di Bologna parte terza, ibid., XXXIII, 1, a c. di A. Sorbelli, ad Indicem; G.C. Tonduzzi, Historie di Faenza, Faenza 1675, pp. 522, 528-536; A. Messeri, Galeotto Manfredi signore di Faenza, Faenza 1904, passim;A. Messeri-A. Calzi, Faenza nella storia e nell'arte, Faenza 1909, ad Indicem;C.M. Ady, The Bentivoglio of Bologna. A study in Despotism, London 1937, ad Indicem;G.Donati, La fine della signoria dei Manfredi in Faenza, Torino 1938, ad Indicem; P.Zarna, I Manfredi signori di Faenza, Milano 1955, pp. 269-285; P. Litta, Fam. celebri ital., Bentivoglio, tav. V.