LEVSTIK, Fran
Poeta e scrittore sloveno, nato a Spodnje Retje presso Velike Lašče in Carniola il 29 settembre 1831 da famiglia di contadini, morto a Lubiana il 16 novembre 1887. Condusse una vita irrequieta e piena di privazioni facendo, a più riprese, il precettore, il giornalista e il segretario di società culturali. Dal 1872 fu impiegato della Biblioteca degli studî a Lubiana.
Pubblicò Pesmi (Poesie, 1854) con versi di grande freschezza e naturalezza, improntati a un sano realismo, che gli valsero l'odio dei conservatori e l'espulsione dal seminario teologico. Ma la giovane generazione si schierò tutta dietro a lui.
Il L. ebbe un'influenza molto maggiore come prosatore e critico. Rovesciò falsi idoli, e rivendicò la fama dei veri poeti come il Prešeren. Fissò con Popotovanje od Litije do Čateža (Viaggio da Litija a atež, 1858) e con Napake slovenskega phanja (Errori dello scrivere sloveno, 1858) il programma letterario e linguistico, effettuato presto da lui stesso, dal Jurčič e da altri. Il suo Martin Krpan z Vrha (Martino Krpan di Vrh, 1858), giocondo simbolo della lunga schiavitù degli Sloveni sotto gli Asburgo, è il racconto popolare classico, con motivi prettamente sloveni, scritto in uno stile vivacissimo, originale, espressivo.
Lotto nelle prime file dei Mladoslovenci (Giovani sloveni). Instancabile animatore di ogni iniziativa a pro della cultura slovena, il L. può ben dirsi lo sloveno più rappresentativo della sua epoca.
Ediz.: Zbrano delo (Opere complete), a cura di A. Slodnjak, Lubiana 1931.
Bibl.: I. Grafenauer, Levstik Fran, in Narodna enciklopedija srpsko-hrvatsko-slovenačka (encicl. naz. serbo-croato-slovena), Zagabria 1927.