fragilizzare
v. tr. Rendere fragile, debole.
• Romano Prodi osserva che la Germania frena i salvataggi perché si ritiene a torto penalizzata dall’euro. «È nell’interesse di tutti, Germania compresa, trovare una soluzione condivisa. Non esistono soluzioni di singoli Paesi che alla lunga funzionino, nessun Paese può pensare di essere immune da problemi. La Germania non ha un interesse oggettivo a fragilizzare l’euro e le banche tedesche sono parte integrante del sistema economico dell’area. A quelle banche serve un sistema sano. La Germania ha bisogno dell’euro e l’euro ha bisogno della Germania» (Pier Carlo Padoan intervistato da Federico Fubini, Corriere della sera, 6 dicembre 2010, p. 15) • Approvata dalla Fed (banca centrale), dalla Sec (guardiano della Borsa), dalla Fdic (assicurazione sui depositi), dalla Cftc (vigilanza sui derivati) e dall’Office of the Currency Comptroller, la nuova normativa impone limiti stringenti alla libertà d’investimento delle grandi banche. In particolare mette al bando gli investimenti speculativi fatti con capitali propri: quel tipo di operazioni che, se vanno male, possono «fragilizzare» una banca e renderne necessario il salvataggio. (Federico Rampini, Repubblica, 11 dicembre 2013, p. 22, Economia) • Ma perché l’Europa gioca contro se stessa affidandosi a finti palliativi per curare malattie vere come la decrescita infelice che ferisce il suo modello di società e la sua volontà di sviluppo distruggendo il consenso, fragilizzando le democrazie, alimentando pericolose spinte nazionaliste, populistiche, euroscettiche? (Adriana Cerretelli, Sole 24 Ore, 18 dicembre 2014, p. 1, Prima pagina).
- Derivato dall’agg. fragile con l’aggiunta del suffisso -izzare.
- Già attestato nella Stampa del 23 febbraio 1939, p. 4, (Dott. Avi.)