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GALGARIO, Fra

di Vittorio Moschini - Enciclopedia Italiana (1932)
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GALGARIO, Fra

Vittorio Moschini

, Vittore Ghislandi, detto Fra G., pittore, nato il 4 marzo 1655 a Bergamo, ivi morto nel dicembre del 1743. Il padre suo Domenico, quadraturista e paesista, lo mise a studiare pittura con Giacomo Cotta e poi con Bartolomeo Bianchini. Recatosi ventenne a Venezia, ove si fece converso dell'ordine di S. Francesco di Paola, ampliò la sua esperienza pittorica, tanto che tornando nel 1688 a Bergamo vi apparve trasformato. Fu di nuovo a Venezia verso il 1690, per dimorarvi altri dodici anni, e si mise con Sebastiano Bombelli, molto assimilando della maniera di lui. Tornato poi a Bergamo verso il 1702, vi si trattenne generalmente, recandosi però nel frattempo più volte a Milano, dove eseguì molti ritratti, e nel 1717 a Bologna, dove fu eletto membro dell'Accademia Clementina. Se il G. dipinse da giovane a fresco nella casa Zanchi a Rosciate ed eseguì due pale per le chiese di Longuelo e di Sforzatica, come il Tassi suo amico e biografo ci attesta, tali opere e qualche altra del genere furono eccezioni alla sua feconda e assai apprezzata attività di ritrattista e di pittore di mezze figure caratteristiche, vivacemente studiate dal vero. Tra le sue opere noie mancano in massima parte le giovanili, mentre quasi tutte appartengono al Settecento. Ve ne sono di particolare importanza a Bergamo nell'Accademia Carrara e nelle raccolte private, a Milano al museo Poldi-Pezzoli, a Brera ed al Museo del Castello, a Venezia all'Accademia. Talvolta la pittura del G. ha quel risentito accento chiaroscurale che ha fatto notare in essa aspetti rembrandtiani. Il contatto con la tradizione veneziana avvenne in gran parte per il tramite del Bombelli; analogamente gli giovò di conoscere a Milano Salomone Adler, studioso di Rembrandt e di Rigaud. Altre volte più deciso nelle opere del G. è lo stacco delle zone del colore, delle rosse lacche, dei turchini, dei grigi luminosi, e più marcate sono le forme, talvolta con accenti moroniani. I suoi ritratti, quasi tutti virili, hanno un'ampia e disinvolta impostazione che spesso assume un carattere vivacemente decorativo; con acutezza spiritosa è espressa l'indole dei personaggi.

(V. tavv. LIII e LIV).

Bibl.: F. M., Vite dei pittori... bergamaschi, Bergamo 1793, II, pp. 57-74; V. Bernardi, Il pittore Fra V. G. da G., Bergamo 1910; M. Biancale, L'arte di frate V. G., in L'Arte, XV (1913), pp. 341-63; Il ritratto italiano dal Caravaggio al Tiepolo, Bergamo s. d., pp. 132 segg., 148, 153; L. Burchard, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XIII, Lipsia 1920 (con bibl.); P. Molmenti, in Boll. d'arte, 1918, pp. 57-60; G. Nicodemi, in Rass. d'arte, VII (1920), p. 200; U. Ojetti, L. Dami, N. Tarchiani, La pittura ital. del '600 e del '700 alla mostra di palazzo Pitti, Milano-Roma 1924.

Vedi anche
ritratto Pittura, scultura o fotografia che ritrae, cioè rappresenta la figura o la fisionomia di una o più persone. 1. Il ritratto nell’antichità L’arte egizia ebbe un particolare interesse per la riproduzione di tratti individuali, creando così vitali espressioni fisionomiche e tipizzando invece la rappresentazione ... Carrara, Giacomo, conte Collezionista d'arte (Bergamo 1714 - ivi 1796), fondatore a Bergamo dell'accademia che porta il suo nome, alla quale legò per testamento la collezione di dipinti italiani (prevalentemente settentrionali) da lui raccolta, primo nucleo dell'attuale pinacoteca bergamasca. Ceruti, Giacomo, detto il Pitocchetto Pittore (n. in Lombardia 1700 circa - m. prima del 1768), attivo particolarmente a Brescia. Si distingue per alcune tele ispirate all'umile vita quotidiana, d'intonazione severa, che rivelano una schietta vena poetica e un raro gusto naturalistico; caratteri presenti anche nei ritratti, pieni di verità ... Moróni, Giovanni Battista Moróni, Giovanni Battista. - Pittore (n. Albino, Bergamo, 1525 circa - m. 1578). Scolaro a Brescia del Moretto, cui è vicino specialmente nei quadri religiosi (Crocifissione, Ranico, Parrocchiale; I Dottori della chiesa, Trento, S. Maria Maggiore; Assunzione di Maria, Milano, Accademia di Brera; ecc.) ...
Altri risultati per GALGARIO, Fra
  • Galgàrio, fra
    Enciclopedia on line
    Pittore (Bergamo 1655 - ivi 1743), il cui vero nome fu Giuseppe (o Vittore) Ghislandi. Converso nell'ordine di s. Francesco di Paola a Venezia e nel convento di Galgario a Bergamo, fu, più volte, a Milano e a Bologna. Figlio di un pittore quadraturista, Domenico, esordì come pittore di pale d'altare ...
  • GHISLANDI, Vittore, detto Fra Galgario
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 54 (2000)
    GHISLANDI, Vittore (al secolo Giuseppe), detto Fra Galgario Francesco Frangi Figlio di Domenico, pittore, e di Flaminia Mansueti, nacque a Bergamo e, insieme con la sorella gemella Beatrice, venne battezzato il 4 marzo 1655 con il nome di Giuseppe, poi mutato in quello di Vittore allorché nel 1675 ...
Vocabolario
fra¹
fra1 fra1 prep. [lat. infra] (radd. sint.). – Ha in genere gli stessi sign. e gli stessi usi della prep. tra (v. perciò questa voce); tranne in pochi casi che indichiamo qui di seguito, la scelta dell’una o dell’altra forma è spesso dovuta,...
fra²
fra2 fra2 (meno com. fra’ o frà) s. m. (radd. sint.). – Troncamento di frate come appellativo o vocativo davanti a nome proprio, sia che questo cominci per consonante (es. fra Galdino, ant. frate Galdino), sia che cominci per vocale (es....
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