FOSSOMBRONI, Vittorio, conte
Uomo politico e scienziato, nato ad Arezzo il 15 novembre 1754, morto a Firenze il 13 aprile 1844. Laureatosi in ingegneria all'università di Pisa, attese per qualche tempo in patria all'esercizio della sua professione, e nel 1782 fu dal granduca Pietro Leopoldo nominato visitatore dei beni dell'Ordine di S. Stefano in Pisa, quindi (1788) soprintendente alle colmate di Val di Chiana. Ferdinando III, succeduto (1791) al padre, chiamato al trono d'Austria, incaricò il F. di studiare le saline di Volterra, quindi (1792) di partecipare alle discussioni intorno al commercio dei grani e all'arte della seta, dimostrando l'utilità del libero scambio, di cui era fervido sostenitore. Nel 1796 fu nominato ministro degli Esteri in Toscana, ma tre anni dopo, per le vicende politiche derivate dalle invasioni francesi, si ritirò in Sicilia. Tornato poco dopo a Firenze, si tenne a vita privata; dopo il trattato di Lunéville il re d'Etruria, Lodovico I, lo chiamò al Consiglio di stato, ma il F. non accettò quell'ufficio, preferendo attendere agli studî. Nel 1805 ebbe la nomina a tenente generale delle truppe toscane, quindi, insieme con Tommaso Corsini, fu inviato a Milano per assistere all'incoronazione di Napoleone I a re d'Italia. Tornò a Firenze, tenendosi in disparte, fino a quando Napoleone I lo chiamò a Parigi per comprenderlo fra i senatori dell'Impero, e per affidargli importanti missioni, fra cui quella di presiedere (1811) una commissione di matematici francesi, incaricati di studiare un piano di bonifica dell'Agro romano e delle Paludi Pontine. Ottenne in ricompensa dei suoi servizî il titolo di conte.
Tornato a Firenze dopo il tramonto napoleonico, il F. fu da Ferdinando III nominato primo ministro (1815). Governò la Toscana con il principe Neri Corsini, e pure mantenendo il granducato in uno stato di torpore, seppe talvolta contrastare le imposizioni del gabinetto di Vienna. Mantenne il paese in uno stato di costante prosperità economica.
Bibl.: M. Cabany, Le comte V. F., lieutenant général, Ministre de la guerre et Ministre des affaires étr. en Toscane, Parigi 1845; G. Sforza, Il granduca di Toscana e i suoi vecchi ministri, in Rass. stor. del Risorgimento, 1920.